Cultura come driver di sviluppo territoriale
C’è una fiamma sempre accesa nell’animo dei turisti e, ancor di più, nell’animo di quelli che più che turisti amano pensare a se stessi come veri e propri viaggiatori in continua formazione. È una fiamma che prende il nome di “passione per la cultura”.
Ma se l’amore per il patrimonio culturale di un territorio può essere vissuto con vero trasporto, ci sono momenti in cui la cultura deve essere la miccia per una rivoluzione territoriale esplosiva.
Il dubbio che a questo punto sorge spontaneo è se un progetto in ambito culturale possa davvero essere l’interruttore capace di attivare tutta una serie di progetti di sviluppo territoriale volti a migliorare, di quel territorio, l’assetto economico e culturale. Sappiamo che in Italia non c’è mai stata una pianificazione organica del turismo culturale, tantomeno ci si preoccupa molto di specializzare e di potenziare le strutture dell’offerta delle sue risorse.
La cultura può essere l’innesco di una serie di processi che mirano a far crescere una zona sotto diversi aspetti ma, per esserlo, deve rientrare in un programma ben strutturato.
Da una miccia, anche piccola, come un progetto di tipo culturale che inizialmente non è di troppe pretese, può svilupparsi un incendio di crescita capace di radere al suolo i vecchi problemi socioeconomici di un territorio? Sì, ma solo in casi eccezionali, gestiti in maniera eccezionale. Perché il rapporto tra progetto culturale e miglioramento economico e sociale è un legame tutt’altro che scontato.
In che modo è quindi possibile creare (o almeno provare a creare) la giusta connessione tra novità culturale e crescita economica e sociale? Si può iniziare tenendo a mente queste tre grandi verità:
Gli sforzi pagano solo quando sono di buona qualità
Affinché un piano di sviluppo turistico porti alla formazione di un nuovo assetto anche economico e sociale è necessario che il progetto culturale sia estremamente ben congeniato e incredibilmente solido: come potrebbe altrimenti sostenere il peso di un processo di miglioramento di ampio respiro e aiutare l’economia a risollevarsi?
Creare comunicazione tra settori è necessario per perseguire obiettivi comuni
Per un progetto culturale sarà tanto più difficile avere un’evidente ricaduta economica quanto più progetti culturali e economia faticano a dialogare. Affinché una novità culturale attiri davvero il turismo e tante altre manovre di sviluppo territoriale è importante quindi creare il giusto dialogo tra i vari settori. Le connessioni, i punti in comune, gli obiettivi condivisi, devono diventare punti di giunzione da curare con attenzione.
Per conciliare progetti culturali e progetti di sviluppo territoriale serve il giusto… Tempismo
Le iniziative culturali, spesso, per loro natura, sono temporanee. Un festival, una mostra a tempo, un evento, durano per una quantità limitata (e spesso esigua) di tempo. In che modo quindi la cultura può realmente incidere sullo sviluppo territoriale se, al contrario, per migliorare una zona gli sforzi devono essere mantenuti per molto più tempo?
Un evento culturale può essere un’arma a doppio taglio per le potenzialità turistiche di un luogo e per la sua crescita economica, in generale. Ci si può infatti ritrovare, da un giorno all’altro, a dover gestire un flusso turistico molto più consistente di sempre.
Ma il territorio può non essere in grado di trarre davvero beneficio da quest’improvviso miglioramento perché impreparato a gestirlo. Inoltre, l’impulso dato all’economia può essere tanto immediato quanto effimero. Un progetto culturale, quindi, può dare il la a un piano più grande di valorizzazione di un territorio ma se questo piano non è ben progettato o addirittura non esiste ecco che il “la” dato dall’iniziativa culturale finisce con l’essere una nota condannata a restare sola, a non poter partecipare alla formazione di nessuna sinfonia di miglioramento.