Turismi

Digital marketing turistico e nuove professioni per affrontare le sfide post pandemia

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Più digital marketing turistico e sviluppo di nuovi profili professionali.

Per Sandra Lombardo e Anita De Marzo, della sede di Roma della UET-Scuola Universitaria Europea per il Turismo, la formazione post emergenza Covid 19 andrà in questa direzione.

Questo, in estrema sintesi, il succo dell’intervista realizzata nell’ambito della nostra inchiesta sulla formazione ai tempi del coronavirus.

Del resto non può che essere questa la strada maestra per dare risposte immediate agli operatori del comparto turistico e dell’ospitalità alberghiera.

Hanno bisogno di ripartire in fretta. Anzi, non vedono l’ora di ripartire.

Non a caso molti di loro in questa fase di stop alle attività ne stanno approfittando.

In molti stanno puntando sulla formazione personale e dei propri dipendenti.

Ma non ci può limitare a questo. Bisogna rivolgere lo sguardo anche ai viaggiatori e alle nuove esigenze dettate dal mercato.

Turismo di prossimità e sicurezza per i viaggiatori

Innanzi tutto bisognerà prestare la massima attenzione al turismo di prossimità.

Si ripartirà infatti dalle vacanze a corto raggio. Al tempo stesso occorre offrire maggiore sicurezza ai viaggiatori.

La sanificazione degli ambienti e l’igiene in generale ora più che mai rappresentano una priorità assoluta.

La formazione si sta già adeguando. Non a caso sono stati già progettati corsi per aspiranti manager della sicurezza.

Altri, invece, stanno organizzando percorsi di specializzazione per sviluppare capacità di gestione delle crisi.

Mentre sul fronte della didattica a distanza le scuole specializzate in turismo e hospitality dimostrano di stare al passo con i tempi. Anzi, in un certo senso l’hanno anticipata.

Sì alla didattica a distanza, ma senza sottovalutare il fattore umano

Ma fare lezione solo online sarebbe riduttivo. Le relazioni umane restano fondamentali ai fini dell’apprendimento, sottolinea Sandra Lombardo.

Il fattore umano è determinante.

Lo afferma anche alla luce di un dato di fatto: gli studenti della UET, inizialmente entusiasti di fare lezione sulle piattaforme di e-learning, con il passare dei giorni hanno cominciato a rimpiangere le lezioni in aula.

Il contatto diretto con i docenti, il confronto e la condivisione con gli altri compagni di studio sono sensazioni che uno schermo del pc non potrà mai dare.

Di questo e di molto altro ne parliamo nell’intervista che segue, ricca di riflessioni significative e spunti interessanti per ripartire con il piede giusto quando questo incubo finirà.

La formazione post Covid 19: intervista a Sandra Lombardo e Anita De Marzo

Quando l’emergenza coronavirus è esplosa, non è stato possibile portare a termine corsi e master già avviati. Come avete superato questo ostacolo?

“Non nascondo che siamo state prese alla sprovvista. Pensavamo che l’emergenza sarebbe rientrata nel giro di poche settimane.

Invece ci siamo ritrovate con le lezioni sospese, gli studenti e i docenti a casa per un tempo lungo e indefinito.

Per questo abbiamo ritenuto necessario ripensare la nostra didattica, di trovare soluzioni alternative ed efficaci.

Abbiamo quindi scelto una piattaforma per avviare le lezioni in streaming e mantenere il contatto con gli studenti.

In questo cambiamento la cosa che ci ha colpito di più è stata l’ampia collaborazione dei nostri docenti.

Non solo non si sono tirati indietro, ma hanno accolto la proposta con grande entusiasmo.

È stata la grande competenza e professionalità confermata dai nostri insegnanti che ci ha permesso di impostare una prima serie di lezioni on-line”.

”Finalmente la digitalizzazione è realtà”

Altri percorsi formativi erano prossimi alla partenza: cosa accadrà a questo punto? Tutto rinviato o si pensa a soluzioni alternative?

“In questo tempo che definirei “sospeso” abbiamo vissuto fasi alterne.

Ma lo scoraggiamento iniziale ha lasciato presto spazio a occasioni di riflessione sulle conseguenze di questa crisi globale e inaspettata.

Sicuramente l’urgenza ci ha costretto a vivere un cambiamento che da anni auspicavamo, ma che non decollava mai.

Finalmente la digitalizzazione è realtà. Se n’è sempre parlato tanto. Ma sul lavoro in pochi effettivamente l’hanno applicata”.

Gli studenti hanno nostalgia dell’aula

La formazione online naturalmente sta guadagnando terreno. Se prima era per pochi, oggi è una scelta obbligata per tutti, almeno in questa fase. Avete riscontri? È aumentata la domanda?

“La domanda di formazione online è aumentata per necessità.

Siamo tutti bloccati in casa. E tutti abbiamo voglia di impiegare proficuamente il tempo. Che sembra essersi dilatato in giornate lunghissime.

Le richieste sono tantissime. Tra qualche settimana potremo verificare se questo interesse si convertirà in iscrizioni.

Trovo comunque che, al di là del riscontro in termini di domanda, sia importante la risposta dei nostri studenti.

Sono infatti passati repentinamente dall’aula alla piattaforma digitale.

Hanno vissuto un primo momento di esaltazione per l’ovvia comodità di poter seguire le lezioni dalla propria abitazione.

Trascorse le prime due settimana, tuttavia, hanno cominciato a manifestare nostalgia per le lezioni in presenza. Auspicando la possibilità di poter concludere l’anno in aula”.

L’importanza del fattore umano nella formazione per il turismo

“Hanno chiesto di poter svolgere qualche modulo direttamente in classe. Ma ancora non sappiamo se sarà possibile: tutto dipende dalle prossime disposizioni governative.

Comunque quello che vorrei sottolineare in questo passaggio è l’importanza del fattore umano nella formazione.

Mi riferisco in particolare agli studenti più giovani: hanno bisogno di acquisire non solo conoscenze ma anche competenze.

Il discorso è diverso per gli operatori di settore che devono aggiornare le loro competenze.

Con questa tipologia di studenti la formazione a distanza risulta essere un mezzo più consono.

Anche se l’aula resta sempre un momento di confronto e di crescita trasversale”.

I pro e i contro dello smart working

Qual è il parere dei partecipanti? In fondo lo smart working è destinato a prendere piede in futuro.

“Lo smart working è molto faticoso per chi ha famiglia e deve organizzarsi all’interno della stessa.

Si può ipotizzare come integrazione parziale al lavoro in ufficio.

Comunque su questo punto aspettiamo di vedere gli sviluppi della situazione e valuteremo come sarà più opportuno organizzarsi.

Ma una cosa è certa: non si può tornare indietro”.

Qual è la vostra offerta formativa ai tempi del coronavirus?

“Per ora, considerando la particolare situazione, abbiamo immaginato di erogare i corsi estivi con formazione a distanza.

Stiamo sviluppando diverse tipologie di corsi, sia in modalità streaming sia on demand.

Ma il nostro obiettivo è di mantenere le lezioni in presenza, abbinate alla didattica a distanza.

A nostro avviso il fattore umano è il motore di una formazione consapevole e responsabile. Non possiamo prescindere da questo aspetto”.

Più digital marketing turistico e innovazione

A suo avviso la formazione a distanza crescerà dopo questa emergenza? Oppure è stata solo una parentesi?

“La formazione a distanza è destinata a crescere.

Questo periodo segna una linea di confine tra un tempo che è stato e il tempo che è.

Adesso è importante stare dentro al tempo attuale, facendo tesoro di quello che abbiamo acquisito nel tempo che è stato”.

In che modo vi state organizzando per ripartire quando la situazione tornerà alla normalità?

“Al momento nessuno sa quando si tornerà alla normalità, ma principalmente nessuno sa quale sarà la normalità.

Stiamo cercando di individuare nuove figure professionali che saranno in linea con il nuovo mercato del lavoro.

Stiamo ancor più sviluppando e aggiornando i nostri corsi di digital marketing turistico.

Siamo stati tra i primi a credere in questo progetto e auspichiamo che questo sia l’anno che possa darci maggiori soddisfazioni in tal senso”.

La politica comincia a capire l’importanza del settore turistico

La pandemia inevitabilmente apre la strada alla crisi economica. A suo avviso in che modo deve affrontarla il settore turistico?

“Il settore maggiormente toccato dalla crisi è il turismo. Ma piangersi addosso non serve a niente.

La cosa incredibile è che solo adesso sembra esserci la piena consapevolezza, a livello politico e istituzionale, dell’indotto che scaturisce dal settore.

Forse questo potrà dare una spinta per creare maggiori opportunità di sviluppo nel settore turistico, con un occhio alle nuove professioni che necessariamente si dovranno affacciare su questo mercato.

Spero anche che si provveda alla regolamentazione ufficiale di professioni che prevedono l’abilitazione per l’esercizio dell’attività.

Il settore del turismo è formato principalmente da imprenditori che si sono sempre mossi senza aiuti o supporti statali, ma con passione e audacia.

Penso che questo sia il momento giusto per essere creativi e visionari.

I tempi non saranno brevi,ma assisteremo a un cambiamento rivoluzionario”.

Operatori del settore turistico pronti a ripartire

Quali le ricadute sulla formazione?

“La formazione dovrà essere in prima linea per offrire nuove figure professionali in uscita e nuovi aggiornamenti al passo con i tempi.

Non sarà semplice, non sarà immediato.

Ma sarà l’unico modo per stare dentro a questo epocale cambiamento. Sarà certamente appassionante.

In questi giorni avete avuto modo di ascoltare gli operatori del settore? Quali sono le loro impressioni? Sono rassegnati o pronti a cogliere le nuove sfide del mercato?

“Nessuno è rassegnato, ma tutti stanno aspettando di capire quali saranno le nuove procedure da applicare per poter ricalibrare l’attività o convertirla in modo sostanziale.

Lo scoramento può essere dato dall’attesa. Ognuno, infatti, vorrebbe essere subito operativo e mettere in pratica i nuovi protocolli.

Ovviamente non tutti gli operatori avranno gli strumenti per cogliere la sfida e far sì che questo cambiamento diventi un’opportunità”.

Il turismo che verrà sarà eco sostenibile

Potrebbe cambiare anche il modo di viaggiare. Quali potrebbero essere le nuove tendenze?

“Intanto si sente sempre di più parlare di turismo di prossimità.

Ci sono molte cose che possono essere valorizzate anche alla luce di una dimensione eco-sostenibile.

Questo periodo di fermo ci ha fatto capire quanto gli spostamenti, soprattutto quelli sulle lunghe distanze, incidano sull’inquinamento ambientale.

Ci attendono grandi cambiamenti principalmente dal punto di vista valoriale”.

Ripartire da digital marketing turistico, revenue e comunicazione

E come si prepara il mondo della formazione ad affrontare il cambiamento?

“Dobbiamo immaginare una specifica formazione destinata agli operatori di settore, che adesso avranno più tempo per approfondire, con aggiornamenti mirati.

Penso alle tematiche legate al digital marketing turistico, alle nuove strategie di vendita, al revenue management e alla comunicazione.

Questi brevi corsi saranno erogati in modalità e-learning.

Per diplomati e laureati che desiderano formarsi per lavorare nel settore, la formazione sarà erogata con un sistema integrato che prevede sia la formula in aula sia quella a distanza.

Per i giovani in formazione è molto importante, come dicevo in precedenza, il fattore umano.

Non sarà un passaggio facile, sicuramente faremo degli errori. Ma sicuramente li potremo superare con l’aiuto dei nostri docenti, del nostro staff e di tutti quelli che credono in noi.

Come ha detto qualcuno “nessuno si salva da solo”.

Le migliori opportunità si colgono nei momenti difficili

Ringraziamo Sandra Lombardo e Anita De Marzo per le interessanti riflessioni.

Le sue risposte confermano, qualora ce ne fosse ancora il bisogno, che un futuro migliore si può costruire proprio momenti di difficoltà.

Sta a noi non lasciarci travolgere dagli eventi. Bisogna reagire e crearsi nuove opportunità.

Questa e le altre interviste lo dimostrano.

Dopo un primo momento di inevitabile disorientamento, la formazione si è riorganizzata.

Ha già scattato un fotografia nitida del turismo che verrà. E si sta riorganizzando di conseguenza.

Sempre con lo stesso obiettivo: quello di far sì che gli studenti possano continuare a trovare concrete opportunità di lavoro nel turismo.

Che resta il settore più affascinane e tra i più importanti dell’economia del Bel Paese.