Pinterest Italia è boom per turismo ed enogastronomia
Un consiglio a coloro che operano nel settore turistico in Italia: non sottovalutare le enormi potenzialità che offre un (relativamente) nuovo social network. Parliamo di Pinterest. Creato tre anni fa, oggi vanta dodici milioni di iscritti, collocandosi nei primi posti dei siti più visitati al mondo. Ma i visitatori sono molti di più. E continuano a crescere a vista d’occhio negli ultimi mesi.
5 italiani su 100 hanno aperto un account Pinterest, stimati in circa 1,36 milioni (fonte Global Web Index) anche se meno della metà, ossia il 2%, lo usa attivamente.
La particolarità di questo social è che fa delle immagini il suo punto di forza. Sulle bacheche – le board – fioriscono video e foto, ossia ciò che più facilmente cattura l’attenzione di un internauta.
Il concetto è lapalissiano: chi “smanetta” da un sito all’altro alla ricerca di uno spunto per le proprie vacanze è più colpito da un testo scritto o dalla foto di una spiaggia da sogno o, ancora, da un borgo incastonato tra le Dolomiti? La risposta è scontata.
Ebbene, il punto è proprio questo: lavorando sull’immagine, si può centrare l’obiettivo desiderato. Del resto la comunicazione si evolve e, di conseguenza, bisogna studiare nuove strategie per catturare l’attenzione del visitatore. In tale contesto la promozione diretta di una struttura alberghiera o di un ristorante paga fino a un certo punto. Di certo è fondamentale aprire una vetrina su Pinterest (board, per l’appunto) per mettere in mostra, ad esempio, le peculiarità della propria struttura alberghiera o altro. Ma è ancora più importante stimolare la curiosità del viaggiatore. Come?
Ad esempio segnalando eventi culturali (ma anche gastronomici) della propria zona di interesse, mostrare le bellezze paesaggistiche e storico-architettoniche. Ma soprattutto è necessario trasmettere emozioni. Sono loro ad accendere i desideri del potenziale visitatore, che a questo punto si guarderà intorno (darà cioè un’occhiata ai link di riferimento che si collocheranno sulle board) e sceglierà la struttura e l’attività di ristorazione che più l’ha colpito. Già: anche l’invitante foto di un piatto tipico o una ricetta particolare illustrata con un video sono utili per cominciare a dialogare con i visitatori. Non solo: successivamente si crea un circolo virtuoso che fa del cliente il migliore alleato: sarà lui, domani, a “pinnare” le foto scattate con il suo smartphone, oppure il video amatoriale girato con l’Ipad. A sua volta l’amico o chi condivide analoghi interessi lo “ripinnerà” e così via, fino a incrementare in maniera vertiginosa ai propri contatti.
Ecco perché Pinterest può rappresentare un valido strumento sul fronte della promozione. I possibili vantaggi nel settore turismo sono evidenti. Sapete, solo per dirne una, di cosa si occupa Joy Cho, ossia la persona che con 14 milioni di “follower” (i suoi ”tifosi”) è la persona più seguita al mondo su Pinterest? Design e cibo. Ebbene sì: le persone che fanno più tendenza su questo social visuale parlano di design, cibo. Ma anche di viaggi. E i loro follower, a ruota, si scambiano consigli, si suggeriscono – “pinnando” o “ripinnando” determinati argomenti, foto o video – le mete per le loro vacanze.
Un altro buon motivo per crearsi una vetrina su Pinterest lo suggerisce un’indagine di mercato: l’utente di questo social network ha una propensione all’acquisto di quindici volte superiore rispetto a un fruitore di Facebook. Il passo dalla bella vetrina che cattura l’attenzione a una concreta possibilità di vendere il proprio prodotto è dunque breve.
È il caso di cominciare a ragionarci, ma soprattutto a verificare. Un nuovo strumento, attivato di recente, consente di farlo: il Pinterest Web Analytics permette di monitorare le persone che si affacciano sul vostro sito, che riprendono i vostri argomenti e quant’altro. È dunque il caso di aprire una “board” su Pinterest.
Tenendo presente che quasi il 90% delle persone usa il web per organizzare una vacanza, spesso e volentieri prendendo spunto proprio dai social network. E Pinterest, in questo, fa la parte del leone: già da gennaio dello scorso anno genera più traffico – si legge su Shareaholic – di Google Plus, LinkedIn e Youtube messi insieme. Senza dimenticare che proprio grazie ad altri social (come Facebook e Twitter) è possibile rimandare gli utenti sulla propria board di Pinterest.