Puglia: il Turismo Intreccia Reti – 2^ Parte Casi di Successo del Turismo 2.0
Primo Mercoledì di Ottobre, con Casi di Successo del Turismo 2.0, interviste mensili a stakeholder del panorama dell’accoglienza italiana, rimandando alla prossima settimana il nostro “Turismo 2.0 Navigando si impara”.
L’intervista odierna è anomala per ben due ragioni:
1. è corale, per dare spazio a un affresco policromoche ci descrive un territorio sotto diversi punti di vista
2. ci fa tornare in una regione che abbiamo già visitato con l’intervista di settembre a Dino Tabasso, presidente dell’Associazione Ospitalità Diffusa: la Puglia.
Prima di leggere l’intervista di oggi, lancia un’occhiata alle precedenti:
• Vittorio Deotto, Territory Business Development Manager Tripadvisor Italia
• Giulia Eremita – Trivago Italia
• Franco Grasso – Revenue Manager
Oggi intervistiamo:
1. Dr.ssa Marina Lalli, imprenditrice e Presidente di Confindustria – Sezione Turismo delle Province di Bari e di Barletta – Andria – Trani
2. Dr Gianclaudio Pinto, consulente di strategia d’impresa
3. Nicola Difino, Fondatore del Fooding Club Social, artista, promotore ed organizzatore di eventi
Iniziamo la nostra ricerca sull’evoluzione dell’Ospitalità in Puglia, incontrando la Dr.ssa Marina Lalli, imprenditrice e Presidente di Confindustria – Sezione Turismo per Bari e Barletta – Andria – Trani.
FormazioneTurismo: Intanto grazie per aver accettato di condividere pensieri ed esperienze con noi. Ci racconta qualcosa di lei e della sua attività professionale?
Marina Lalli: Ho iniziato nel 2004 ad assumere un ruolo di responsabilità in un’azienda di famiglia, le Terme di Margherita di Savoia s.r.l., in seguito alla laurea in Giurisprudenza alla LUISS ed un’esperienza all’estero, a Washington D.C., per sei anni. Da subito, con mia sorella, ho iniziato ad apportare dei cambiamenti per rendere il nostro stabilimento termale all’avanguardia. Abbiamo quindi concentrato inizialmente gli sforzi sul core business termale, sostituendo tutti gli apparecchi con quelli di ultima generazione, più efficaci e moderni. Abbiamo poi provveduto a creare il nostro centro benessere per intercettare la crescente domanda della fascia di persone che va dai 25 ai 50 anni che fisiologicamente si allontana dalle cure termali. E poi ci siamo concentrate sulle attività collaterali quali l’albergo, il lido balneare, i ristoranti, apportando modifiche sostanziali e miglioramenti in ciascuno di essi.
FormazioneTurismo: Quanto la sua carica istituzionale le dà il polso delle esigenze di un territorio, dei bisogni di un nutrito gruppo di imprenditori, dei problemi dell’accoglienza in quest’Italia battuta dai venti della Crisi?
Marina Lalli: Da quando nel 2011 sono stata eletta Presidente della Sezione Turismo delle Province di Bari e di Barletta Andria Trani, ho iniziato ad avere una prospettiva molto più ampia del settore.
In particolare ho potuto apprendere le difficoltà di un settore, come quello turistico, che presenta numerose sfaccettature perché va dall’alberghiero, al trasporto, agli eventi e così via. Tutti questi settori, in diversa misura e per diverse ragioni sono stati colpiti dalla crisi perché risentono fortemente dell’andamento dell’economia. Basti pensare che in una situazione come quella attuale, dove c’è una forte disoccupazione ed un costo della vita in crescita, la vacanza intesa in senso tradizionale diventa un miraggio per pochi. Ecco che si inventano nuovi tipi di vacanza e il settore deve sempre sapersi adeguare alle nuove tendenze.
FormazioneTurismo: Come sta cambiando lo spirito dell’Ospitalità in una Puglia ormai da decenni avvezza a confrontarsi con turisti provenienti da ogni angolo del mondo? Quali ne rappresentano le linee guida?
Marina Lalli: La tradizione dell’ospitalità è insita in ogni pugliese, ma quando si parla di ospitalità in senso professionale, allora va fatta qualche precisazione. La parte di Puglia da decenni abituata ad ospitare turisti stranieri e non, è quella del Gargano. La vocazione turistica nel resto della regione è decisamente molto più giovane. Tuttavia in questi anni ci sono stati andamenti molto positivi che hanno fatto registrare tassi di crescita elevatissimi anche in periodi per altre regioni poco fortunati. Tutto questo ci ha fatto migliorare molto il livello medio di ospitalità e ci ha anche aiutato a prendere consapevolezza circa la capacità attrattiva del nostro territorio.
La bellezza del nostro territorio che vanta un mare su costa attrezzata e selvaggia, cattedrali, castelli, collina, campagna, il tutto condito da un cibo ed una tradizione culinaria eccellenti, culla della dieta mediterranea, non può che aiutarci a renderci unici agli occhi del visitatore attento e alla ricerca di una vacanza particolare.
FormazioneTurismo: Social Networking, Web Marketing, Formazione Continua. Cosa le viene in mente se tocco questi tre temi, argomenti dominanti sul nostro portale e presenti nei post e nelle interviste di “Turismo 2.0 – Navigando si Impara”?
Marina Lalli: Sono tutte parole che nel giro di pochi anni hanno stravolto il settore del turismo. Il modo di pensare, concepire e prenotare una vacanza, ma anche quello di viverla, è cambiato in modo radicale. La prenotazione via web detta legge. Chi ha risentito di più di ciò sono state le agenzie e i Tour Operators, ma anche gli albergatori che non hanno saputo cogliere l’importante passaggio e non hanno sfruttato al meglio i nuovi mezzi a loro disposizione hanno perso fette di mercato importanti a beneficio dei loro competitors. I social sono poi diventati sempre più partners delle strutture alberghiere: penso a Facebook, Pinterest, Tripadvisor e a tutto ciò che ha reso l’esperienza del cliente protagonista e le ha dato una valenza ben maggiore rispetto a quella rivestita dal sito istituzionale del luogo da visitare. Per quel che riguarda invece la formazione, temo che ci sia ancora parecchia strada da fare. La formazione in questo settore dovrebbe essere fatta in gran parte sul campo, in strutture eterogenee e dovrebbe puntare molto, in aula, a fare acquisire ai frequentanti padronanza e consapevolezza del lavoro che andranno a svolgere.
FormazioneTurismo: Per salutarci, ringraziandola della sua disponibilità, le chiedo di dare qualche consiglio ai nostri lettori (operatori di settore, albergatori, studenti). Grazie mille
Marina Lalli: Questo è un settore interessantissimo, ricco di mille sfaccettature che solo chi ama riesce a comprendere fino in fondo. Bisogna scrollarsi di dosso però l’idea che sia un settore divertente e che possa prescindere dalle pure regole economiche che accompagnano qualunque settore produttivo. Solo in questo modo si possono ottenere risultati apprezzabili e soddisfacenti.
Occorre andare ad intercettare la domanda, trovando il modo migliore per farlo a seconda della nicchia alla quale si appartiene. E in questo internet può essere un alleato insostituibile.
Rincuorati dal sentire imprenditori ed esponenti di associazioni di categoria parlare con egual passione di un territorio e di nuovi ed innovativi strumenti per comunicarlo e promuoverlo, abbiamo incontrato un consulente che con gli albergatori lavora quotidianamente.
Gianclaudio Pinto è laureato in Economia del Turismo e, dopo anni vissuti nel mondo del Travel, fonda Alvearia, progetto in rete con altri professionisti, per fare strategia d’impresa, senza lasciare la sua splendida Putignano.
FormazioneTurismo: Il suo attuale ruolo di consulente del Turismo, a contatto con operatori della micro-imprenditoria e delle PMI del Travel pugliese, le restituisce quale mappa del comparto, in relazione a bisogni e obiettivi?
Gianclaudio Pinto: Ho la sensazione che il settore sia ad un punto di svolta. La Puglia è al centro dell’attenzione nel panorama turistico italiano, europeo e non solo. Ma il settore ha bisogno di strutturarsi. Le intuizioni di business che hanno caratterizzato la spinta iniziale delle tante aziende operanti nel settore, dalla ricettività all’intermediazione, hanno ora bisogno di fare un passo in avanti, di professionalizzarsi per competere meglio con i competitor internazionali. Perché il competitor della Puglia oggi non è la Calabria o l’Emilia Romagna, ma l’Andalusia, la Provenza o la Florida. A titolo di esempio La Notte della Taranta, un evento organizzato da una rete, l’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, che ha saputo cogliere un forte elemento di identità locale: la pizzica. E’ nato per valorizzare e promuovere questa identità e, grazie alla lungimiranza e alla professionalità dei suoi organizzatori, oggi è diventato uno degli appuntamenti musicali più importanti d’Italia che attrae un pubblico internazionale.
La strada che oggi tutto il comparto in Puglia deve seguire è esattamente questa: rafforzare l’identità, strutturare un modello organizzativo e un modello di marketing efficace, fare rete e guardare alla competizione mondiale come un’opportunità e non una minaccia.
FormazioneTurismo: Istanze e bisogni con i quali lei viene in contatto quotidianamente, vengono rappresentati ed accolti da associazioni, consorzi, istituzioni territoriali?
Gianclaudio Pinto: I bisogni fondamentali di chi opera nel comparto in questo momento sono fondamentalmente 3:
1) Essere adeguatamente rappresentati nelle sedi istituzionali per partecipare alla formulazione di regolamenti e iniziative, in modo da attivare processi virtuosi di partecipazione democratica, ma anche di tutela delle varie categorie del comparto.
2) C’è bisogno di stimolare l’aggregazione e la commercializzazione, attività finora svolta dalle singole attività, senza il supporto delle associazioni di settore o dei consorzi, ma anche delle istituzioni, che invece dovrebbero sostenere l’attività di booking delle strutture ricettive e dei TO.
3) C’è bisogno di curare maggiormente la formazione e di aumentare il livello di professionalità di tutti gli addetti, dai titolari delle attività ai dipendenti stagionali. Solo in questo modo si potrà davvero competere nel mercato senza sfigurare, in questo senso il sistema della formazione professionale regionale è inadeguato, e tutti i tentativi delle varie associazioni e consorzi mi sono sembrati molto timidi e poco efficaci. C’è bisogno di molto di più. Penso per esempio alle lingue o alle nuove tecnologie.
FormazioneTurismo: E’ un gioco che facciamo con tutti i nostri intervistati: che cosa le evocano queste 3 parole: Social Networking, Web Marketing, Formazione Continua?
Gianclaudio Pinto: Sono tre elementi centrali anche nella mia attività e credo che siano fondamentali per lo sviluppo qualitativo e quantitativo del turismo pugliese. Sulla formazione ho già avuto modo di soffermarmi. La presenza sui Social Network in questi anni è progressivamente aumentata, ma si può fare ancora tantissimo. Avere una strategia web efficace è fondamentale per tanti motivi. Perché il turista usa il web come principale strumento per reperire informazioni e farsi un’idea della destinazione e delle sue qualità, ma anche perché la promo-commercializzazione vede e vedrà il web sempre più protagonista. In questo quadro investire su destination blog, App, Social Network (Facebook, Pinterest, Youtube,…), portali di booking online, non è una scelta, ma una necessità.
Lancio un consiglio agli imprenditori del settore turistico: fate rete. Non coltivate l’individualismo, non abbiate paura del vicino. Il vostro competitor può essere il vostro migliore alleato. Da lui e con lui potrete imparare, condividere, migliorare, risparmiare.
La rete è l’unico modo vero per affrontare la crisi. Ma la rete è l’unico modo per fare davvero turismo in modo intelligente e offrendo ai turisti un ventaglio di proposte e servizi ampio di qualità in grado di rendere la sua esperienza davvero unica.
Infine un consiglio un po’ filosofico, ma con estremi risvolti pratici.
Il turismo è un settore economico meraviglioso. La crescita e l’arricchimento non si misura solo in termini economici, ma anche emozionali, spirituali, esperienziali.
L’accoglienza quindi è centro vero dell’esperienza turistica, senza di essa il turismo non avrebbe senso o comunque ne avrebbe molto poco. Ricordatevi che il denaro nel turismo è quasi un effetto collaterale, perché viene dopo tutto il resto. È un mezzo importante, ma il fine è l’incontro, l’accoglienza, lo scambio, vedrete che questo settore saprà stupirvi e arricchirvi veramente.
Gli incontri in Puglia non fanno che confermare quella convinzione che mi accompagna da anni, che questa regione, pur con le sue complessità e le sue contraddizioni, sia matura e stia portando avanti un percorso di consapevolezza che è il primo gradino nella crescita, soprattutto nel Turismo e in particola modo in un momento di crisi economica e di instabilità nel progettare nuovi modelli produttivi nella nostra bella terra.
Con questo spirito chiudiamo gli incontri pugliesi, con il Dr Nicola Difino: riesce sempre a stupire per la coerenza dei suoi progetti, che a primo acchito possono apparire invece frammentari ed estemporanei.
Mai come con le sue esperienze la varietà converge verso un chiaro punto di fuga, nella prospettiva della sua esperienza di Foodj, artista, Chef, promotore culturale ed organizzatore di eventi.
Passa dai progetti sociali ed ecosostenibili con il Food (Fooding Social Club) a quelli legati alla bio-architettura (Macrohabitat), passando attraverso l’organizzazione di TED in Italia.
Ma ogni step fa parte di un cammino di cambiamento sociale di promozione ambientale e per lo sviluppo del territorio.
FormazioneTurismo: Nicola, come nasce il progetto Fooding Social Club? Come è stato accolto dalle istituzioni territoriali?
Nicola Difino: Il progetto Fooding Social Club nasce come un’esperienza di cooking-therapy per i Centri di Salute Mentale, come deterrente all’isolamento sociale, ansia e depressione. Qui ci siamo accorti che si può cambiare qualcosa con il cibo, parlando di cibo, utilizzando il cibo. Il primo passo è stato quello di organizzare cene a tema invitando persone sconosciute: abbiamo creato un social network fatto di persone che si ritrovavano intorno ad una tavola imbandita.
Abbiamo inoltre sviluppato laboratori didattici, azioni di comunicazione, conferenze sul tema alimentare e dello spreco di cibo, Showcooking, consulenze.
Il progetto si è sviluppato con una rapidità inattesa, grazie anche al lavoro di supporto dei media che ci hanno subito ripresi e coccolati.
La rete è stato lo strumento di forza. Noi siamo la rete stessa, il nostro logo è una pentola senza coperchio e al posto del tipico vapore, fuoriesce il segnale di rete. Più social di così!
FormazioneTurismo: Anche a te chiedo come questi 3 elementi contino nella promozione dei tuoi progetti e del territorio: Social Networking, Web Marketing, Formazione Continua?
Nicola Difino: Noi stiamo riuscendo a fare tutto col nulla. Autofinanziandoci, reinvestendo i rimborsi che riusciamo a prendere dagli eventi, cercando sponsorizzazioni conformi al pensiero e alla linea filosofica che sosteniamo.
La rete è stata ed è la grande madre, lo strumento che abbiamo utilizzato per tutti i nostri eventi. Chiaro che dalla rete poi passiamo al contatto live. Per tanto la rete resta il nostro primo canale capace di connetterci con tutto il mondo, condividere le nostre esperienze ed arricchirci di quelle dei nostri compagni. Senza Rete non avremmo mai partecipato al Food Revolution, con Jamie Oliver; non saremmo stati su Gnammo e non ci saremmo potuti far conoscere alla stampa nazionale.
Operiamo a basso costo dato che siamo abbastanza smanettoni e abbiamo un know-how di web marketing.
Un saluto alla Puglia e al suo spirito di rinnovamento!
Che cosa ne pensi di queste esperienze? Vuoi candidare la tua storia o il tuo territorio per un’intervista di Casi di Successo del Turismo 2.0? Scrivici sul Forum Web Marketing Turistico Alberghiero.
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