Lo shopping tourism e il ruolo del personal shopper
Ci sono coppie che, magari, non hanno ancora trovato la via più giusta per venire pienamente alla luce. Ma ci sono, esistono. E se chi di dovere si accorgesse di loro, potrebbe trovare in loro un’ottima via per il successo.
Il turismo e lo shopping, per esempio, sono una coppia che non tutti riconoscono di primo acchito come tale, ma la loro relazione è in realtà forte e ben radicata. E come tutte le relazioni che si rispettino dà i suoi frutti.
Parlando di professioni figlie di questa relazione non si può non citare la nascita del lavoro di personal shopper di cui tempo fa ne avevamo descritto un primo profilo in Turismo e Personal shopper: questa figura, legata strettamente al mondo degli acquisti, questo profilo professionale che ha nel mondo dello shopping il suo ambiente naturale, può infatti trovare nuovi modi per crescere proprio nelle possibilità offerte dal turismo.
Quando per esempio si parla di shopping tourism, infatti, quanto può essere utile l’intervento di un personal shopper?
Personal shopper tra locale e internazionale
Chi desidera lavorare come personal shopper, magari sfruttando proprio anche le offerte regalate dallo shopping tourism e – perché no? – anche dal tourism shopping, deve essere in grado di osservare attentamente l’ambiente che lo circonda, lanciando però anche occhiate accurate verso l’estero.
Da un lato, infatti, un personal shopper può essere una risorsa tanto più utile al binomio shopping e turismo quanto più conosce il luogo in cui opera.
Se un personal shopper riesce infatti a essere anche una perfetta guida degli acquisti sul territorio – perché sa perfettamente in quali luoghi fare compere e cosa comprare – ecco che diventa un alleato prezioso per un turista che vuole essere anche un cliente più consapevole e desidera essere seguito passo dopo passo nelle varie fasi d’acquisto.
Dimmi chi sei e ti dirò cosa comprare
Un personal shopper che sceglie di lanciarsi nell’avventura del turismo esplorando i rapporti che questo settore ha col mondo dello shopping è un personal shopper che deve cercare di spiccare per la sua professionalità in mezzo agli altri che svolgono il suo stesso mestiere.
I turisti sono molto diversi tra loro e un personal shopper deve sempre coltivare la propria abilità a rapportarsi con tipologie di clientela tra le più disparate.
Chi fa il personal shopper deve quindi avere mani sempre tese verso i clienti, così da poterli aiutare ogni volta che vorrebbero allungare le mani su un prodotto ma l’indecisione e la paura di fare un acquisto sbagliato bloccano le loro dita, e inoltre un perfetto personal shopper dovrebbe avere grandi orecchie. Sì, esatto, grandi orecchie. Perché i turisti/clienti hanno molte richieste, ma a volte restano sulla punta della lingua.
Altre volte sono dette in maniera confusa ed è compito di chi deve assisterli riuscire non solo ad ascoltare con attenzione ma talvolta anche a intuire le loro esigenze.
Il buon gusto non si compra. Ma fa vendere.
A volte le cose che diamo più per scontate sono in realtà le cose più essenziali.
Che un personal shopper debba infatti avere buon gusto può sembrare superfluo ribadirlo, ma in realtà avere una spiccata sensibilità estetica vuol dire anche essere in grado di sintonizzarsi sulla stessa lunghezza d’onda dei clienti in fatto di gusti, in modo da rispondere al meglio alle loro esigenze.
Non è forse ciò che fanno continuamente le varie figure professionali che operano nel turismo?