L’email marketing ha 2 protagonisti: mittente e destinatario
Un’email è come un segmento: c’è un’origine e una fine. L’origine è naturalmente rappresentata dal mittente. L’email, infatti, deve prima essere (si spera) accuratamente preparata, deve essere deciso sia il contenuto delle email sia a chi verrà indirizzata e agli inizi, in queste prime fasi, l’email è ancora una creatura del mittente.
Quando però è pronto il messaggio viene spedito. Viene inviato e, navigando nel mare magnum di internet, arriva alla sua fine, alla sua foce: il destinatario. I destinatari, naturalmente, possono essere i più disparati ma, ciò che conta, è che siano in linea con i contenuti che sono stati preparati per loro.
Dimmi chi te lo manda e ti dirò che messaggio è..
Quando qualcuno riceve un messaggio qual è una delle prime cose che va a guardare? Ma naturalmente si tratta del mittente! Come quando il postino suona e, una volta che si ha la busta in mano si corre subito con gli occhi al nome di chi quella lettera la sta mandando, come quando il cellulare squilla e se c’è un sms nuovo in memoria la prima domanda che ci si pone è “ma chi me lo avrà mandato?”, così allo stesso mondo in un’email il mittente ha una sua importanza.
È importante perciò che chi riceve un’email possa avere chiara l’identità del mittente attraverso diversi elementi. Gioca un ruolo non indifferente l’indirizzo email del mittente, che più è chiarificatore circa l’identità di chi ha spedito il messaggio più permette al destinatario di identificare in poche mosse chi lo sta contattando. Importante anche eventuali presentazioni in cima al corpo del messaggio e firme in chiusa.
Un’email, inoltre, non deve essere vista soltanto come un mezzo per condividere il contenuto del messaggio in sé e per sé ma anche come l’occasione per regalare al destinatario qualcosa in più del proprio brand. Perché non utilizzare lo spazio dell’email, spazio che il destinatario legge volentieri se contiene contenuti che reputa interessanti, per promuovere, in modo naturalmente discreto e senza che ciò vada mai a scapito del contenuto che il destinatario ci tiene a leggere, l’agenzia di viaggi, il tour operator, l’albergo, il ristorante, che quel messaggio si è premurato di confezionarlo?
Il destinatario deve sempre avere la possibilità di scegliere
Il fatto che il destinatario ci abbia fornito il suo indirizzo email e ci abbia autorizzato a inviargli del materiale non significa di certo che da quel momento in poi deve rinunciare alla possibilità di tornare indietro.
La fiducia di un potenziale cliente (e sappiamo bene quanto chi riceve un’email possa essere considerata a tutti gli effetti un potenziale cliente dato le potenzialità del mezzo) non si conquista e mantiene “costringendolo” a mantenere un servizio facendo leva sul fatto che il destinatario in questione non trova un modo semplice per annullare la sua iscrizione alla newsletter.
È bene tenere sempre a mente che un destinatario interessato è il miglior destinatario per un’email quindi è inutile continuare ad avere nelle proprie liste qualcuno che ci resta solo perché non trova il modo “per andare via”.