L’assurdità della Parity Rate
Stamane sfogliavo 3 cataloghi di operatori offline specializzati sul Salento (ma questo discorso vale per tutta l’Italia Mare).
Ho scelto 6 strutture per il periodo 25 agosto check in e 1 settembre check out, ovvero 1 settimana. Ho preso nota del costo a settimana, a cui andava aggiunta la quota d’iscrizione e eventuali altri oneri, insomma una cifra che oscillava tra i 30 e i 70 euro a persona.
Ho preso ben nota di tutto, e immediatamente dopo ho visionato i siti di tutte e 6 le strutture scelte, 2 di queste avevano addirittura l’opportunità di richiedere un preventivo online, cosa che ho fatto ovviamente (non ho specificato – premetto – di essere un addetto ai lavori) mentre alle altre 4 ho scritto una email dal mio indirizzo personale, quindi non deducibile che trattavasi di turismo.
Dopo pochissime ore, ho ricevuto i 6 preventivi, con costi praticamente identici a quelli dei cataloghi sfogliati, ma – ed è importante il ma – ovviamente non vi erano altri oneri, quali quota pratica o quant’altro. Pertanto facilmente deducibile, prenotando direttamente, avrei decisamente speso di meno.
La domanda che faccio a tutti è: ma quando pensiamo di abbattere questa assurda distorsione?
• Io cliente, che vantaggio ho se vado o meno in agenzia, visto che dovrò pagare di più (vedi quota iscrizione, oneri ecc come sopra descritto) e a cosa serve ai tour operator stampare cataloghi che riproducono fedelmente le stesse tariffe degli hotels?
• Non pensate, che in un mondo ormai così informatizzato e digitalizzato, dove la gente ormai – giustamente n.d.r.- visiona e legge di tutto questo modo di fare sia altamente nocivo per il mondo offline? (E non solo offline).
• Ma possibile che non si tenga conto di questa infelice situazione che non fa altro che peggiorare lo stato già comatoso delle agenzie di viaggio e dei tour operators italiani offline?
• Ci si rende conto che la parità tariffaria non lascia nessun margine di convenienza, anzi è peggiorativa per il cliente, che ovviamente troverà molto più ragionevole e normale prenotarsi la vacanza in modo diretto?
• Perchè dovrei non solo pagare la mia quota, ma anche una quota d’iscrizione e vari altri oneri?
• A fronte di quale beneficio supplementare?
Il cliente fa un discorso molto serio e sensato, ovvero prenoto direttamente, così in caso di problemi, posso risolvermeli da solo, risparmio in media 50 euro a persona, cifra per una cena o per la tessera club, evito qualsivoglia intermediazione, ecc ecc.
Io davvero – e lo dico onestamente – resto basito, perchè nessuno interviene: tutti passivamente accettano queste situazioni, come ho avuto già modo di ribadire sul mio blog. Situazioni che ovviamente già esistevano ed avevano un senso, in un tempo ormai lontano – che oggi appaiono metodologie arcaiche, pericolose e nocive per tutti, e che urgentemente andrebbero eliminate, se solo si comprendesse questa assurda anomalia.
Se non cancellate ora questa assurda parità, allora quando pensate di farlo?
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