Hospitality Management

Difficoltà a raggiungere un obiettivo? Usa “La scala delle definizioni”

lavorare nel turismo raggiungere un obiettivo

Un metodo utile in tre passi per determinare e perseguire un goal professionale

Sarà capitato di certo anche a voi di chiedervi perché spesso non riusciate a raggiungere un obiettivo prefissato.

Sembra ci sia sempre qualche distrazione, priorità o problema, che vi porta a mettere in secondo piano il percorso iniziato.

Non mi riferisco solamente alla fatidica dieta dopo le feste, oppure al proposito di andare a dormire senza indugiare con il cellulare. Ma piuttosto agli obiettivi di crescita personale e/o professionale.

Allo stesso tempo avrete magari talvolta osservato colleghi ed amici, con benevolenza, quasi con stupore, superare test e colloqui.

Li avete visti prendere decisioni, stabilire percorsi, portare avanti la propria carriera con apparente semplicità e senza tentennamenti.

Non è colpa della sfortuna, dipende da noi

Le ragioni per cui questo non accade a tutti possono essere molteplici. Nessuna di queste ha però a che fare con sfortuna, mancanza di abilità oppure di intelligenza. Lo garantisco.

Nella mia esperienza di coach per giovani professionisti in cerca del primo lavoro, desiderosi di avanzare nella propria carriera o di raggiungere i propri obiettivi, ho imparato che le risposte sono già dentro di noi.

Non si tratta di filosofia né tanto meno di discipline new age applicate alla professione. Ma della semplice constatazione che nessuno ci conosce profondamente più di quanto consociamo noi stessi.

Quindi, partiamo dal dato di fatto che nessuno è in grado di conoscerci meglio di noi stessi. E che nessuno può avere contezza delle paure e delle incertezze che sono parte di noi.

Possiamo però anche stabilire che nessuno può sapere meglio di noi quali siano i nostri punti di forza.

Il vero nemico: la scarsa consapevolezza delle nostre capacità

Talvolta l’indecisione, l’incertezza per il futuro e, soprattutto, la scarsa consapevolezza delle nostre capacità professionali, contribuiscono a immobilizzarci.

Mentre tutto quello che occorre sono strumenti adeguati per ottenere questa conoscenza per poi abilmente trasformarla in azioni pratiche e concrete.

Serve un piano per agire, una strategia per imboccare la strada giusta per raggiungere un obiettivo.

Piani e strategie per raggiungere un obiettivo

I piani e le strategie più efficaci sono sempre quelli più semplici, che ci consentono di ottenere risultati con efficacia, efficienza e in tempi ragionevoli.

Pertanto, quello che manca è solo un altro tassello, un punto di contatto tra noi e noi stessi. Tra noi e una risposta adeguata.

Questo tassello è, di solito, un professionista specializzato in tecniche di coaching che possa aiutare a fare da tramite, a catalizzare tutti gli elementi necessari per avere un quadro chiaro della situazione, una risposta ed un percorso da seguire, nel più ragionevole e breve tempo possibile.

In che modo? Intanto facendo le domande giuste e canalizzando le risposte verso la costruzione di un discorso propositivo volto all’azione pratica.

Poi utilizzando tecniche davvero semplici che, se applicate con rigore, possono essere di grande aiuto.

La nuova parola d’ordine nel mercato del lavoro: dinamismo

Al giorno d’oggi la vita professionale di un adulto è spesso molto più variegata, incostante e incerta rispetto a quella delle generazioni precedenti.

Il mercato del lavoro è cambiato e la parola d’ordine è “dinamismo”. In ogni settore. Anche e soprattutto nel turismo e nell’hospitality. Un esempio su tutti: le figure professionali nel turismo sostenibile, fino a ieri impensabili, oggi sono sempre più numerose.

In ogni caso non si tratta di affermare che “il posto fisso non esiste più”. Ma di constatare che ci sono molte più opportunità e molte più sfide oggi di quante non ce ne fossero un tempo.

Queste maggiori possibilità di scelta però possono generare una gran confusione. In particolare in chi muove i primi passi nel mondo lavorativo.

Se da un lato si rimane inevitabilmente attratto da tante opzioni, allo stesso tempo ci si sente sfiduciati da possibili risultati e scenari non necessariamente rosei.

La scala delle definizioni

Uno degli strumenti più semplici ma anche più efficaci, per fare una scelta consapevole e inserirla in una più ampia ottica professionale e di vita, è la “Scala delle definizioni”.

Questo strumento aiuta a focalizzare l’attenzione su pochi elementi e sui conseguenti semplici step da seguire per raggiungere quello che per noi è una priorità per il successo della nostra vita lavorativa.

Questo “tool” può essere usato, data la sua immediatezza, anche senza l’aiuto di un professionista.

Ma, ovviamente, la presenza di quest’ultima figura, aiuterebbe a velocizzare i tempi e modi di approfondimento dei temi.

1) Definizione dell’obiettivo

Senza sapere dove stiamo andando è molto difficile stabilire come arrivarci.

Per definire l’obiettivo è necessario capire quali sono le motivazioni che ci spingono a fare quello che facciamo: si lavora a matrioska, dal quadro più generale al dettaglio.

Dobbiamo chiederci cosa vogliamo ottenere!

Sicurezza economica, soddisfazione sul lavoro, una vita tranquilla e senza stress. Oppure sfide continue? Mettiamo tutte le nostre risposte in ordine di priorità.

Normalmente questo semplice esercizio si fa pensando a come vorremmo essere da qui a cinque anni.

Non perdere di vista la priorità

Una prospettiva di breve durata che ci protegge dalla pressione causata dalla necessità di prendere decisioni importanti, impellenti, in un così breve lasso temporale che potrebbe fuorviare le risposte.

Questo non significa che se decidiamo che il lavoro in un gruppo motivato e dinamico ha per noi la priorità, non vogliamo avere uno stipendio adeguato.

Significa solo che quello che mettiamo al primo posto è quello che ci spinge e che ci motiverà.

Quindi decidere oggi tra un lavoro o percorso più prevedibile ma più sicuro e uno più incerto ma più dinamico, diventa, in proiezione futura, importante nell’ottica di un progetto professionale che punta a soddisfare quella priorità.

2) Definizione delle abilità

Riprendiamo il concetto del conoscere noi stessi.

Conoscendo noi stessi sapremo bene quali sono le risorse che abbiamo a disposizione e quelle che invece ci mancano e che dovremo cercare per svolgere una determinata attività.

Mi riferisco a “skills” di tipo sia professionale che personale.

Per esempio se decido di lavorare al Front Office di un grande hotel probabilmente dovrò conoscere almeno due lingue e avere buone capacità relazionali.

Se il mio obiettivo è di avere anche una buona sicurezza economica dovrò lavorare per migliorare le skills che ho già e ottenere quelle che mi mancano, perché io possa ottenere il lavoro al Front Office del suddetto hotel.

E quindi avanzare nella mia carriera e nel mio salario, da qui a cinque anni.

3) Definizione delle azioni

Dopo aver definito cosa vogliamo, in che ordine di priorità, quali sono le abilità che abbiamo e quelle che dobbiamo reperire, occorre definire le azioni.

Un bravo coach chiede sempre: quale pensi che sia il primo passo da fare? Non occorre comunque nessuna specializzazione per definire un piano di azione, solo lucidità, onestà e un po’ di coraggio.

Un ragazzo molto in gamba che ho avuto la fortuna di conoscere aveva come obiettivo quello di avere una vita dinamica e fare nuove esperienze.

Imparare, conoscere, essere costantemente stimolato a crescere.

Per fare questo decide di lavorare nel turismo: questo gli consente di soddisfare questa priorità. Poiché, dalla conoscenza delle sue abilità comprende di avere una grande attitudine a lavorare con e per gli altri.

Ottime “people skills”, livello medio d’inglese, nessuna esperienza del turismo.

Raggiungere un obiettivo: ecco un’esperienza vincente

Definizione dell’azione: si iscrive a un corso professionale per lavorare nel turismo che, ovviamente, prevede anche l’approfondimento della lingua inglese.

Decide poi che per soddisfare la sua priorità non deve accontentarsi di uno stage in Italia. Ma vuole lavorare al front office di un hotel di New York, facente parte di una grande catena alberghiera.

Invia la prima candidatura appena qualche mese dopo aver iniziato la scuola. Nessuna risposta. Dopo 9 mesi ancora nulla.

Riprova e dopo un anno e due mesi non solo ottiene una risposta ma supera le tre selezioni previste. Tutte naturalmente in lingua inglese.

Obiettivo, abilità, azione e soprattutto la costanza di perseguire un progetto con la determinazione ad attuare un piano. (A questo proposito può essere utile conoscere anche i criteri usati da chi si occupa della selezione del personale).

La consapevolezza di percorrere la strada giusta

Una strategia per raggiungere un obiettivo e la consapevolezza che se non siamo ancora arrivati lì dove vorremmo essere, con la giusta cognizione e gli strumenti adeguati, è comunque in quella direzione che stiamo andando.

Un giorno, tra cinque anni, probabilmente avremo raggiunto il nostro obiettivo. E saremo pronti per il prossimo passo.