Un marchio CE per la qualità degli alberghi
Procedure di visto più semplici e un marchio CE di qualità dei servizi alberghieri. E’ quanto propone il Parlamento per promuovere il turismo in Europa, chiedendo di favorire un assetto territoriale che prevenga il turismo di massa. Occorre poi fissare nuove norme a tutela dei viaggiatori e un codice deontologico per le imprese, valorizzare il turismo termale e il patrimonio culturale e favorire il turismo dei disabili e degli anziani. E sviluppare i trasporti verso le zone insulari e montuose.
Nella sua definizione più stretta, il settore del turismo in Europa rappresenta oltre il 4% del PIL comunitario, con circa 2 milioni di imprese che occupano circa il 4% dell’intera forza lavoro (ovvero approssimativamente 8 milioni di posti). Se si tiene conto anche dei suoi collegamenti con altri settori il contributo del turismo al PIL ammonta, secondo le stime, all’11% circa e occupa oltre il 12% della forza lavoro (24 milioni di posti).
Approvando con 536 voti favorevoli, 58 contrari e 22 astensioni la relazione di Paolo COSTA (ALDE/ADLE, IT- Relazione su una nuova politica comunitaria per il turismo – Procedura: Iniziativa – Dibattito: 28.11.2007 – Votazione: 29.11.2007) il Parlamento osserva anzitutto che il turismo ha un importante impatto sull’efficienza dell’UE e sulla sua capacità di contribuire alla crescita, all’occupazione e alla coesione territoriale e sociale. Rileva inoltre l’importanza del turismo per l’Europa, incluso quello proveniente da paesi extra-UE.
Il Parlamento si congratula per la creazione, finanziata dalla Commissione, del sito web delle destinazioni turistiche in Europa e la invita a continuare a promuovere l’Europa quale destinazione turistica. In particolare, introducendo e pubblicizzando un’etichetta “Europa” nonché stabilendo meccanismi e strutture per la raccolta e successiva diffusione al di fuori dell’Europa di informazioni su destinazioni turistiche europee. Si compiace inoltre dell’applicazione di una procedura di selezione per una “Destinazione europea di eccellenza” annuale, come proposto dal Parlamento in una risoluzione dell’8 settembre 2005.
Facendo proprio un emendamento della GUE/NGL, il Parlamento sollecita tuttavia gli Stati membri a promuovere un assetto territoriale «che prevenga la tendenza verso strutture alberghiere destinate a turismo di massa», con un notevole impatto negativo sulla preservazione della natura e del patrimonio storico e culturale. Invita inoltre la Commissione a realizzare uno studio generale sulle conseguenze di uno scaglionamento delle vacanze europee in termini di date e su base regionale.
I deputati, pertanto, ritengono necessario semplificare le procedure di domanda di visto su base di reciprocità e di ridurre i costi dei visti turistici per l’entrata in un qualsiasi Stato membro. Inoltre, invitano gli Stati dell’area Schengen a stabilire sezioni consolari comuni per il rilascio di visti a cittadini di paesi terzi e insistono sulla necessità di mantenere e di rafforzare le possibilità di rilascio di visti per gruppi.
Tali misure, d’altra parte, «devono essere compatibili con le norme di sicurezza necessarie per combattere l’immigrazione illegale, il terrorismo e il crimine organizzato soprattutto quello transfrontaliero».
Prendendo atto della varietà dei sistemi di classificazione a livello nazionale e del disorientamento che ciò può cagionare ai turisti nonché «dell’estrema difficoltà» di giungere a un sistema comune europeo sulla sicurezza e la qualità dei servizi di sistemazione alberghiera, i deputati invitano la Commissione a stabilire una metodologia per elaborare dei criteri minimi. Tale metodologia, per il Parlamento, potrebbe includere l’introduzione di un label CE per la sistemazione alberghiera. Allo stesso tempo, invita la Commissione a promuovere, in cooperazione con l’associazione europea HOTREC (hotel, ristoranti e caffè in Europa), modelli di qualità che altrove si sono dimostrati efficaci (ad esempio Qualmark in Nuova Zelanda), per migliorare la visibilità.
Visto il ruolo crescente delle nuove tecnologie del settore turistico, i deputati ritengono necessario stabilire un quadro di protezione dei consumatori che debba garantire la tutela dei diritti dei consumatori online e dei dati personali, nonché assicurare che le informazioni loro offerte «siano veritiere, non ingannevoli, aggiornate e chiare». Raccomandano, pertanto, la certificazione dei siti web che forniscono informazioni ed offrono servizi turistici (prenotazione e pagamento). Chiedono poi alla Commissione e agli Stati membri di esaminare l’opportunità di elaborare una carta dei diritti e dei doveri del turista europeo, nonché un codice europeo di deontologia per le imprese turistiche.
Il Parlamento sottolinea l’importanza del turismo termale e di utilizzare tutti i programmi comunitari disponibili per promuovere il turismo collegato alla salute. Le imprese del settore assicurativo dovrebbero ricevere sostegno per trovare soluzioni per la cooperazione transfrontaliera volta a finanziare questo tipo di turismo. Occorre inoltre emanare una specifica direttiva comunitaria tesa a definire il riconoscimento e l’utilizzazione delle risorse idrotermali e, più in generale, del ruolo del termalismo e delle cure termali nell’ambito dei sistemi turistici dei vari Paesi, oltre che in quelli sanitari, previdenziali e assicurativi. E’ poi necessario rendere disponibili adeguate risorse finanziarie per consentire a questo settore – «di importanza strategica per l’economia degli Stati membri» – di attuare un processo di sviluppo capace anche di incrementare notevolmente nuova occupazione.
Il Parlamento si compiace delle iniziative intese a coordinare a livello europeo le informazioni sul turismo accessibile che consentirebbero ai turisti a mobilità ridotta di trovare informazioni sull’accessibilità delle destinazioni turistiche. Nel chiedere a tutti gli attori interessati di unirsi a tale tipo di iniziative e/o a sostenerle, invita la Commissione e gli Stati membri a mettere a punto un label CE “Accesso per tutti” che garantisca servizi di accesso di base per i turisti a mobilità ridotta. Ribadisce inoltre la necessità di avviare un programma europeo del turismo per la terza età in bassa stagione – denominato ULISSE – che «contribuirebbe alla qualità di vita dei cittadini europei anziani, alla creazione occupazionale e a generare maggior domanda e crescita nell’economia europea».
I deputati esortano poi la Commissione a tenere in debita considerazione, nel contesto della nuova politica europea del turismo e nell’ambito dello sviluppo della politica europea dei trasporti, il deficit di accessibilità delle regioni con caratteristiche naturali o geografiche specifiche, quali le regioni insulari e montuose. La Commissione è anche invitata a promuovere l’itinerario ciclistico commemorativo transfrontaliero lungo l’ex cortina di ferro quale esempio di “mobilità leggera” nel turismo e quale simbolo della riunificazione dell’Europa.
I deputati insistono poi sulla necessità di proteggere, conservare e restaurare il patrimonio culturale europeo e chiedono una gestione «più rigorosa» dei siti e del modo in cui vengono effettuate le visite nonché un’intensificazione degli sforzi atti a migliorare l’accesso dei disabili. Incoraggiando pertanto le iniziative tese a valorizzare il patrimonio culturale europeo accentuandone la visibilità, propongono di sostenere la creazione di un marchio del patrimonio europeo per mettere in risalto la componente europea dei siti e monumenti dell’UE. La Commissione è inoltre invitata a mettere in rilievo la dimensione culturale del turismo europeo promuovendo i siti europei dichiarati patrimonio culturale dell’umanità dall’UNESCO.
La relazione, infine, evidenzia la necessità che la nuova politica del turismo assicuri la sostenibilità economica, sociale, territoriale, ambientale e culturale del turismo europeo. Plaude quindi all’iniziativa della Commissione di elaborare un’Agenda 21 per il turismo in Europa e la invita a fornire agli Stati membri una guida che permetta di migliorare il coordinamento politico nello sviluppo del turismo a livello nazionale, regionale e locale e di migliorare la sostenibilità delle attività turistiche.