Ci risiamo con i Buyers
In Italia ogni Regione organizza propri workshop “ad utilità zero”. Questi workshop chiamati Buy, Exchange, B2B, figli di un vecchio stratagemma della BIT (il famoso Buy Italy) sono diventati capillari e ogni Regione spende e spande per organizzare il proprio. Ovviamente in competizione con le altre Regioni.
Chi li organizza? Le Camere di Commercio sono in prima fila, ma lo scandalo non dipende da loro. Per una volta la colpa non è nemmeno dell’Enit, che comunque fornisce le liste da cui si estraggono gli “scrocconi” che per una vacanza gratis in Italia diventano buyers pro-tempore.
Amici, conoscenti e parenti di “presunti” buyers fanno i turni per entrare in queste liste. E visto che di buyers ne servono almeno un centinaio per riempire due pullman (c’è chi riesce a rimediarne anche 800) nel gruppo non devono mancare 2 sudamericani, 4 statunitensi, 2 indiani e 3 cinesi (se sono coreani è lo stesso). Internazionalizzazione !
Cosa si offre per questa vacanza in Italia?
Biglietti aerei gratis, ospitalità in alberghi a 4 stelle, pranzi, cene, caffé e ammazzacaffé, escursioni, trasferimenti, gadgets e un paio di galà.
Ogni Regione finanzia uno o più workshops specializzati (mare, montagna città d’arte, terme, benessere, sport, etc.) riuscendo ad attirare albergatori tonti e operatori sprovveduti, ma il bello è che anche gli operatori meno tonti partecipano a questi workshop, dove si scambiano biglietti da visita… e basta.
Evidentemente l’Italia piace, i furbetti disposti a fingersi buyers per una settimana di vacanza totalmente gratuita si trovano, quindi possiamo prevedere che la leggenda dei workshop regionali duri a lungo.
A proposito, a settembre in Abruzzo si terrà l’ennesimo workshop B2B dove non mancheranno un folto numero di buyers.