La nuova frontiera dell’hospitality: nasce il primo Albergo Etico di Roma
In una villa di inizi ‘900, a due passi da Piazza del Popolo, il Pincio e Villa Borghese, ecco il primo Albergo Etico di Roma. Il personale è composto per lo più da ragazzi con disabilità.
Un progetto che mette insieme impresa, etica, ospitalità e social responsability. Ispiratore un ingegnere romano nato in una storica famiglia di albergatori.
Quando parli con Antonio Pelosi, imprenditore, ma anche (così egli stesso si definisce) ex comatoso, ti rendi conto che hai difronte una persona a cui non difetta certamente la personalità.
Antonio si presenta alla conferenza stampa – nella gremitissima e splendida cornice della sala Protomoteca del Campidoglio di Roma alla presenza di autorità ed ospiti – scusandosi per un eloquio non del tutto fluente.
Ma poi… incanta la platea. Perché le sue parole sono dense, dritte, chiare!
Un progetto imprenditoriale davvero speciale
“Ringraziamo tutti i partner che hanno voluto collaborare con noi a questo speciale progetto imprenditoriale”, continua l’ingegnere-albergatore, “un progetto solido in parte già sperimentato al Nord”.
Infatti di questo si parla: di Impresa con tanto di budget previsionale, piano di investimento e piano marketing.
L’unica novità è la composizione del team. Impresa Etica appunto.
Lo scorso 22 dicembre l’Albergo Etico di Roma ha accolto il suo primo ospite!
La struttura è stata pensata per accogliere ogni tipo di clientela. Turisti e business, nazionale ed internazionale.
Ci lavoreranno persone con disabilità. Che passano dall’altra parte della barricata: non più turisti con esigenze specifiche, ma lavoratori a tutti gli effetti.
Saranno affiancati da professionisti del settore chiamati a mettere i propri talenti a supporto del presente, ma soprattutto del futuro, di questi ragazzi diversamente abili.
La vera sfida dell’Albergo etico di Roma
Infatti uno degli scopi principali che si vuole perseguire con l’avvio del primo Albergo Etico della capitale è quello di creare un luogo dove riappropriarsi delle proprie capacità residue.
Quelle stesse che la sindrome down o un incidente o altro avvenimento della vita hanno in parte compresso.
Un’interpretazione estensiva di quello che prevede l’articolo 1 del contratto dei lavoratori.
Se la normativa, per l’appunto prevede l’obbligo di inserimento di personale diversamente abile per le Aziende con più di 15 dipendenti, nel caso dell’Albergo Etico di Roma il paradigma si capovolge!
In scia con quanto accade nel nord Europa – è ancor di più negli Stati Uniti d’America – dove la dimensione etica delle aziende è considerata un plus, il valore aggiunto, quel qualcosa in più che fa la differenza, qui si pone in primo piano il corredo valoriale del fare impresa.
Un business model che mette al centro la persona
Ma l’Albergo Etico di Roma, se possibile, si spinge ancora più in là, capovolgendo la prospettiva.
Propone un business model che mette al centro la persona, la sua capacità qui e ora. Ma soprattutto quello che potrà fare in futuro: il suo potenziale residuo.
«Il mio vuole essere un punto di partenza – spiega Pelosi -: sfruttando le mie competenze nel settore, voglio formare delle professionalità che poi possano lavorare anche altrove».
L’Albergo Etico di Roma è – come detto – un’impresa. Un’azienda a tutti gli effetti. Per questo si è investito moltissimo in una formazione professionale di qualità.
In questo progetto un ruolo centrale lo ha assolto l’Ente Bilaterale per il Turismo del Lazio che ha messo a disposizione gratuitamente formatori specializzati e percorsi didattici.
Incontriamo Andrea Simonelli, maître Parco dei Principi Grand Hotel & Spa di Roma, Struttura di lusso della capitale.
È emozionato. Non finisce più di raccontare quanto sia stato “speciale” poter insegnare a questi ragazzi, quale esperienza umana avesse fatto grazie a quella docenza.
Il personale dell’Albergo etico di Roma ha conquistato tutti
E tutto torna. Ascolti le testimonianze dei neo impiegati all’Albergo Etico che continuano a ripetere: “Pensavamo di non avere più chance nella vita. Di non trovare mai un lavoro.
Ma grazie a questo progetto ora possiamo guardare al futuro. Ce la metteremo tutta!” La loro determinazione ha coinvolto tutti.
Non sorprende allora che il Progetto dell’Albergo Etico, in cui crede tanto Antonio Pelosi, ha convinto anche tanti attori del mondo del turismo romano.
Finanziatori, agenzie di formazione e sponsor di ogni genere. Un business su cui si è investito come squadra, si è agito come sistema turismo Roma.
Tutti hanno messo disposizione qualcosa: dal logo agli armadi, dall’architetto al geologo, e così via!
Anche il Comune di Roma ha fatto la sua parte. Per la serie: “volere è potere”!
L’augurio allora che facciamo è triplice.
Le nuove sfide di Antonio Pelosi e i suoi ragazzi
Ad Antonio Pelosi e i “suoi ragazzi” un immenso in bocca al lupo.
Affinché questa proposta recettiva incontri il gusto di turisti italiani e internazionali. Che l’esperienza lavorativa per ognuno dei ragazzi possa risultare positiva, robusta e duratura.
A tutto il mondo dell’imprenditoria romana e a quella del turismo in particolare. Affinché le aziende siano sempre più e sempre di più “etiche”.
Perché fare impresa in maniera etica non è buonismo, ma è valore aggiunto al progetto stesso. Che migliora le sue performance in termini di brand reputation, clima aziendale e quindi fatturato!
A tutti noi, consumatori e turisti, professionisti o semplici viaggiatori. Affinché le nostre scelte possano premiare le aziende etiche. Perché, così facendo, anche noi daremo corpo al sogno di Antonio Pelosi. Imprenditore coraggioso e visionario.