Concessioni demaniali marittime tra rincari record e polemiche
15 febbraio 2023 I canoni per le “concessioni demaniali marittime” saranno più alti del 25% (circa) nell’anno 2023, in base agli indici Istat.
Secondo Legambiente le concessioni 2022 per stabilimenti balneari sono 12.166.
La situazione é “complessa” in quanto la direttiva dell’Unione Europea del 2006, recepita dall’Italia nel 2010, obbligava a mettere a gara tutte le concessioni marittime.
Il Consiglio di Stato fissava al 31 dicembre 2023 la fine della concessione di proroga.
In questi giorni é in itinere una ulteriore proroga di un anno, sino al 31 dicembre 2024.
Tutto questo malgrado le reiterate procedure d’infrazione, dell’Unione Europea nei confronti dell’Italia.
Da tutte le concessioni lo Stato ricava circa 100 milioni di euro all’anno con canoni ritenuti “irrisori”.
Di converso le categorie di settore mettono in rilievo gli investimenti fatti e che ben “6 turisti su 10 scelgono il mare”.
Non solo per la bellezza delle spiagge ma soprattutto per la “qualità dei servizi offerti dagli stabilimenti balneari.
A loro avviso valorizzano i paesaggi marini e ben promuovono l’immagine dell’Italia (qui un approfondimento sul progetto Città Balneare).
(foto da www.mondobalneare.com).