Effetti del climate change sul turismo in Italia
Il cambiamento climatico rappresenta una sfida significativa per il settore del turismo, con effetti diretti e indiretti sulle destinazioni di tutto il mondo.
In Italia, paese rinomato per la sua bellezza naturale, le città d’arte e le stagioni sciistiche, questi impatti potrebbero essere particolarmente evidenti.
Per il professor Francesco Bosello (professore di Economia dell’ambiente all’Università Ca’ Foscari di Venezia e senior scientist del Centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici) i dati registrati non sono del tutto inaspettati. Difatti, come riportato nella sua intervista al Fatto Quotidiano, invita a guardare alla Conferenza nazionale italiana sul clima del 2007, dove vi erano già delle stime sui potenziali impatti del cambiamento climatico sul turismo.
Questo articolo esplorerà l’impatto del cambiamento climatico sul turismo in Italia, concentrandosi sui cambiamenti per la stagione sciistica e sul dirottamento delle preferenze dei turisti. Inoltre, esamineremo le opportunità future nel settore dell’ospitalità e il ruolo della formazione professionale nel cogliere tali opportunità.
L’impatto sul turismo sciistico in Italia
La stagione sciistica, a causa del cambiamento climatico, potrebbe riscontrare delle gravi problematiche. Le temperature più elevate e la riduzione della quantità di neve hanno reso sempre più difficile garantire condizioni ottimali per lo sci.
Basti pensare che per il normale svolgimento di una stagione occorre che vi sia una copertura nevosa di almeno 30 centimetri per almeno 100 giorni.
Se si dovesse registrare un altro grado in più, secondo l’Ocse, nessuna stazione sciistica del Friuli-Venezia Giulia avrebbe copertura sufficiente. Mentre per Lombardia, Trentino e Piemonte la copertura arriverebbe rispettivamente al 33%, 32% e 26% del totale.
Questo potrebbe peggiorare con l’andare degli anni: Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente, afferma che la LAN cioè la linea di affidabilità della neve, che garantisce spessore e durata sufficienti al manto nevoso, oggi è tra i 1500 e i 1600 metri, ma entro il 2050 sarà impossibile per impianti sotto i 2000 metri.
Città d’arte italiane a rischio
Le sfide legate al clima instabile, stanno colpendo anche le città d’arte italiane. Mete che solitamente attirano un gran numero di visitatori durante l’estate.
L’innalzamento delle temperature e il rischio di eventi meteorologici estremi scoraggiano i turisti dall’esplorare queste destinazioni durante i mesi estivi, mettono in pericolo l’intera filiera del turismo.
Paola Mercogliano, climatologa del Cmcc, nota che nel 2020 ci sono stati 10 giorni di ondate di calore a Milano, con un aumento medio di 1,8 gradi (ma d’estate si arriverebbe a 2,7°). Con l’ulteriore innalzamento delle temperature nel 2040, i giorni di caldo infernale potrebbero arrivare a 19. A Roma si passerebbe dai 10 attuali a 18.
Cambio delle preferenze dei turisti
A causa del cambiamento climatico, i turisti stanno rivedendo le loro preferenze di viaggio. Si sta osservando una tendenza verso destinazioni più fresche durante i periodi estivi, come il Nord Europa.
Da quello che possiamo leggere nel report del Cmcc sull’Analisi del rischio legato ai cambiamenti climatici, gli arrivi internazionali potrebbero vedere una riduzione del 15% circa, se si dovesse registrare l’aumento della temperatura media globale di 2°C rispetto ai livelli registrati nel periodo pre-industriale.
Le persone cercano luoghi dove possono godere di temperature più moderate e sfuggire al caldo eccessivo.
Purtroppo, essendo molto difficile prevedere i periodi di ondate di calore e la loro durata, i turisti potrebbero preferire visitare queste città in periodi più freschi. Decretando il crollo delle prenotazioni in estate, oppure prenotazioni sempre più brevi.
Opportunità future nel settore dell’ospitalità
Nonostante le sfide presentate dal cambiamento climatico, ci sono anche opportunità per il settore dell’ospitalità in Italia.
Ad esempio, le destinazioni costiere potrebbero beneficiare dell’aumento del turismo balneare, poiché sempre più persone preferiranno trascorrere le loro vacanze al mare anziché in destinazioni meno accessibili a causa del cambiamento climatico.
Inoltre, la domanda di turismo sostenibile sta aumentando. I viaggiatori sono sempre più consapevoli dell’impatto ambientale dei loro viaggi e cercano esperienze turistiche che siano eco-friendly e rispettose dell’ambiente.
Le strutture ricettive che adottano pratiche sostenibili e offrono servizi ecologici potrebbero attirare una clientela sempre più numerosa.
Ruolo della formazione professionale
Il settore dell’ospitalità necessita di una formazione professionale adeguata per affrontare le sfide e cogliere le opportunità create dal cambiamento climatico.
I programmi formativi dovrebbero includere moduli che sensibilizzino studenti e addetti sulle questioni legate al cambiamento climatico, all’eco-sostenibilità e alla gestione delle crisi ambientali.
Come sito specializzato nell’analisi dei nuovi trend del mercato turistico, riteniamo che il cambiamento climatico sia una sfida urgente che richiede azioni immediate.
È fondamentale che il settore dell’ospitalità si adatti a questi cambiamenti e cerchi soluzioni innovative per garantire un turismo sostenibile e resiliente.
Inoltre, riteniamo che la sostenibilità debba essere al centro delle strategie di sviluppo turistico. Le aziende e le destinazioni che adottano pratiche sostenibili non solo contribuiscono alla mitigazione dell’impatto ambientale, ma possono anche attrarre una clientela sempre più consapevole che cerca esperienze autentiche e responsabili.
Conclusione
In conclusione, il cambiamento climatico potrebbe avere un impatto significativo sul turismo in Italia, con la perdita della stagione sciistica e il cambiamento delle preferenze dei turisti verso il mare anziché le città d’arte.
Tuttavia, ci sono anche opportunità future nel settore dell’ospitalità, come il turismo balneare e la domanda di esperienze turistiche sostenibili.
La formazione professionale svolge un ruolo fondamentale nel preparare i professionisti del settore ad affrontare queste sfide e capitalizzare sulle opportunità emergenti.