Aggiornamento Guide Alpine
Il ruolo della guida alpina come promotore di movimento e benessere
Bilancio più che soddisfacente per la sessione autunnale di aggiornamento delle Guide Alpine del Collegio Lombardo, presieduto da Ettore Togni, che si è svolta lo scorso fine settimana a Sondalo.
La due giorni, coordinata dalla Guida Alpina di Mondadizza Adriano Greco, è iniziata lo scorso sabato 20 ottobre presso il centro di formazione professionale Vallesana dove, come da programma, si è svolta la relazione del professor Arsenio Veicsteinas, ordinario di Fisiologia umana all’Università degli Studi di Milano nonché direttore del Centro di Ricerca Alta Valtellina.
Al centro dell’intervento di Veicsteinas il ruolo della guida alpina come promotore di movimento e benessere attraverso l’andare in montagna, non uno sport vero e proprio, bensì un’attività adatta a tutti in grado di apportare evidenti miglioramenti fisici sia a livello cardiocircolatorio sia respiratorio.
Perentorio però il luminare ha ribadito l’importanza – per giovani, anziani e addirittura bambini – di sottoporsi prima di affrontare semplici camminate o ascensioni ad una visita medica approfondita per escludere ogni tipo di patologia.
Obbligo previsto per legge per chi pratica attività sportive a livello agonistico, ma una scelta di buon senso anche per chi frequenta sentieri e pareti.
Fondamentale in questo senso la presenza, anche sul territorio provinciale, dei centri specializzati in medicina dello sport.
Le Guide Alpine hanno dato subito il buon esempio prendendo parte, nel pomeriggio di sabato, ad una serie di test funzionali eseguiti dal dottor Giulio Rossi, responsabile del Centro di Medicina dello Sport presso il Morelli di Sondalo.
Domenica, poi, tutti in parete, quelle della suggestiva palestra naturale del piccolo centro di Migiondo a pochi chilometri da Sondalo.
Qui i partecipanti, presidente Togni in prima fila, hanno eseguito una serie di ascensioni.
Obiettivo: non tanto esaminare l’abilità e la destrezza nei passaggi in parete quanto, grazie alla presenza dei medici del Centro di Medicina dello Sport, verificare, attraverso dei prelievi di sangue, la concentrazione di lattato prima e dopo la salita e monitorare la frequenza del battito cardiaco.
Una formula innovativa, dunque, per questa sessione di aggiornamento professionale che consentirà alla ricerca medica di elaborare nuovi studi e teorie rispetto ai benefici dello sport e dell’attività fisica.
Con questa iniziativa, inoltre, è stata avviata una proficua collaborazione con la Facoltà di Scienze Motorie e con il Centro di Ricerca Alta Valtellina.
Al termine della giornata le conclusioni sono state affidate al presidente Ettore Togni, da 12 anni a capo del Collegio Lombardo e già ai vertici di quello Nazionale.
Ottimo il bilancio tecnico e scientifico, mentre l’analisi più complessiva della figura professionale della Guida Alpina ha ancora una volta messo in evidenza luci e ombre di un mestiere – disciplinato da un’apposita legge – ancora poco valorizzato in Italia, soprattutto da parte delle istituzioni locali.
Un lavoro anomalo, spesso affidato all’autopromozione del singolo – ha dichiarato Togni – che dovrebbe, invece, rappresentare l’eccellenza professionale in un contesto montano come quello lombardo dove operano 170 Guide.
Un’elite vera e propria fatta di uomini e donne che – questa la definizione del presidente – diventano interpreti di un territorio.
La Guida, dunque, necessaria e fondamentale non solo per salire in parete, non solo garanzia della perfetta riuscita di un’ascensione o della conquista di una cima, ma mediatore culturale, profondo conoscitore dell’ambiente e delle sue ricchezze.
Svizzera e Francia in questo senso rappresentano esempi più che virtuosi.
Ma quanto costa una Guida Alpina?
A conti fatti – ha dichiarato Togni – meno di una baby sitter. La Regione Lombardia ci sostiene – ha proseguito – ma mancano ancora all’appello Amministrazioni Provinciali e Comunità Montane.
Le Guide Alpine, infatti, non accompagnano soli i clienti in montagna, ma sono le uniche figure in grado di eseguire alcune tipologie di interventi che richiedono competenze e abilità specifiche. Parlare inoltre di turismo senza valorizzare e promuovere adeguatamente la Guida Alpina non solo danneggia direttamente questa professione ma svilisce l’intero sistema della montagna. Colpa anche un po’ nostra – ha ammesso Togni – ma rispetto al passato abbiamo fatto molti passi avanti, in Italia poi dobbiamo fare i conti con la concorrenza delle numerose e molto attive associazioni che a livello di volontariato, quindi gratuitamente, praticano la montagna.
Il futuro, però, lascia ben sperare – ha concluso Togni – sono numerosi, infatti, i giovani che si avvicinano alla professione di Guida Alpina.
(fonte: vaol.it)