I cammini come strumento di valorizzazione del territorio
La valorizzazione del territorio? Ebbene sì, anche i cammini possono dare un contributo importante.
Quando sono andata per la prima volta in Galizia, è stato per lavoro.
E sempre per lavoro, ho frequentato per lunghi periodi questa regione a nord ovest della Spagna.
Una Spagna inusuale. Molto verde e con un carattere tutto suo e affascinante.
È conosciuta soprattutto perché, la cattedrale del capoluogo regionale, Santiago di Compostela, è destinazione ultima per tutti i pellegrini che percorrono il cammino di Santiago.
Pensate che a ovest, le scogliere del Cabo Finisterre, erano considerate dagli antichi Romani la fine del mondo conosciuto.
Poi ci sono tornata come turista, facendo proprio il cammino di Santiago.
Un’occasione unica, attraverso un viaggio lento, per conoscere Luoghi e Comunità che mi sembravano Nuovi. Come se in passato li avessi solo sfiorati.
Valorizzazione del territorio: quando l’esperienza è autentica
Visitandoli con questo ritmo, la conoscenza è avvenuta in modo più autentico e immersivo.
A questo proposito, le differenze tra pellegrino e turista sono ormai considerate datate.
Il pellegrinaggio implica comunque il viaggiare, vedere luoghi differenti e acquistare beni, allargandosi all’apprezzamento in senso più ampio dei Luoghi e al desiderio di vivere un’ esperienza autentica.
Si passa dal desiderio di visitare un luogo, a quello di conoscerlo attraverso una modalità diversa.
Questo è il punto.
Il turista è interessato a vivere delle esperienze autentiche.
Pertanto, nella maggioranza dei casi, non parte con delle motivazioni culturali specifiche.
Ma si imbatte nella cultura dei Luoghi e delle persone che li abitano.
Viaggiare in modo lento
Si tratta di variegati segmenti di viaggiatori e consumatori che desiderano viaggiare in modo lento.
E, così facendo, vanno ad approfondire ciò che amano di più avendo a disposizione un’ampia scelta.
La scoperta passa attraverso le risorse culturali, ambientali, sociali, artistiche.
Diventando un’interessante opportunità anche per le comunità locali.
In Italia i margini di sviluppo rispetto agli Itinerari sono ampissime. La valorizzazione del territorio è possibile. E non solo a parole.
Il potenziale dei Cammini d’Italia
I Cammini d’Italia sono tanti e bellissimi. Ma al momento non sono abbastanza valorizzati e percorsi. (E qui si potrebbe fare anche un discorso sulle competenze legate allo sviluppo turistico nel Bel Paese).
Occupandomi con passione dello sviluppo del Turismo nei Borghi, mi preme sottolineare che il turismo degli Itinerari prospetta veramente un grande potenziale a questo proposito.
Un discorso che abbraccia oltre il 60% dei nostri Comuni.
Può dare impulso alla loro valorizzazione turistica, con tutto l’indotto che ne consegue.
Una traccia sintetica delle cose da fare rispetto alla valorizzazione del territorio e di un cammino in particolare?
La prima cosa, nel lavoro di Place Branding o Branding dei luoghi, è individuare quello che è il posizionamento competitivo dell’itinerario.
Che cosa differenzia questo itinerario rispetto agli altri?
L’analisi del territorio
Non è una domanda da poco.
Quali sono le esperienze che si possono vivere?
In questa moltitudine di potenzialità, tali esperienze rappresentano il tratto comune di questa aggregazione di Borghi e di Paesaggi che si potranno attraversare e visitare?
In una mia recente attività che ha riguardato il Cammino Lauretano, è stato molto utile condividere – con la Governance del progetto – questo quesito.
Qual è e quale sarà il patrimonio naturale, artistico, storico, sociale?
Perché l’individuazione dei Fattori distintivi che creano un Prodotto/Territorio competitivo, riguarda sia il presente che il futuro.
Citando Walter Santagata:
«Il luogo è la concentrazione di cultura e l’incubatore di nuova creatività e cultura».
Qual è la direzione del Cammino? Dove si arriva?
Lo storytelling: perché è importante raccontare l’esperienza
Nella comunicazione e nello storytelling è importante raccontare l’esperienza. (A tal proposito ecco un contributo sul Travel Storytelling)
Ma anche, creare e comunicare valore per la destinazione ultima dell’Itinerario che rappresenta l’ambita meta per i turisti.
Quali sono gli interlocutori coinvolti e coinvolgibili per il buon successo del progetto?
La route diventa un modo per allargare la visuale e interessarsi e interessare altre Amministrazioni.
Per avere un tracciato che definisce, anche in modo fisico, un’alleanza. Che aiuta a fare rete.
Creare un network per il prodotto turistico
Pensate che creare network per il prodotto turistico sia un obiettivo così difficile da perseguire?
In realtà il cammino può proprio essere un’ottima opportunità per iniziare e completare un’attività di studio e di lavoro in modo sistematico. E allargato a vari soggetti.
Mi occupo di Cammini come professionista di Marketing.
E passando dalla teoria alla pratica, la prima cosa da fare per lavorarci in modo concreto è quella di cominciare a camminare (non si diceva a pedalare?) e percorrerlo almeno un pezzo.
Sì, a piedi.