Hospitality 585 storie

Come si evolve il mondo dell’ospitalità. Le ultime novità e le prospettive. La valorizzazione della propria azienda attraverso il web e il marketing, la formazione più adeguata per il personale, le migliori tecniche promozionali e quelle per incrementare i ricavi.

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E’ una necessità per tutti ma per chi lavora nel turismo lo è ancora di più. L’inglese deve essere parte portante del cv e non solo un orpello: per far sì che si possano avere competenze davvero ottime è bene seguire un corso business English

Cosa fare dopo il diploma Turistico o Alberghiero? Il diploma è senza dubbio il primo, grande traguardo che si raggiunge nel percorso verso la futura carriera lavorativa. Ma, per molti studenti, è anche il momento in cui si interroga sulle scelte future. Decidere cosa fare,

Il RevPAR, acronimo di Revenue per Available Room, è l’indicatore di performance alberghiero che misura la profittabilità dell’hotel. L’indice calcola le performance dell’hotel dividendo il fatturato generato dalla vendita delle camere con il numero totale di camere disponibili. Il Revenue Manager dell’hotel può controllare il

Negli ultimi anni il nostro modo di comunicare e lavorare ha subito enormi cambiamenti con l’avvento delle nuove tecnologie. I sistemi digitali sono in continua evoluzione. Facciamo a gara per stare al passo e non essere lasciati indietro. Quello che più ci colpisce è che

Una giornata lavorativa storta in hotel può dipendere da molti fattori come ad esempio: l’assenza di una comunicazione efficace fra lo staff. Receptionist presi d’assalto dai clienti durante il check- in e il check-out. Oneri e flussi di lavoro troppo impegnativi. Turnazione scorretta dello staff.

Il viaggio è un’arte quanto il turista riesce a scoprire, i particolari del luogo, come se avesse una lanterna per vedere di giorno. Occorre saper viaggiare ma, anche, saper accogliere o, meglio, saper attendere gli ospiti con “atmosfere di cortesia” diffuse. Accogliere é un valore

Il dress-code in azienda è una questione che divide profondamente gli italiani. Posso attribuire questa divisione al fatto che “in genere” non hanno mai indossato la divisa per andare a scuola, se non alla scuola primaria. Ragion per cui quando raggiungono l’età adulta, è difficile