Digital Strategy

Comunicazione Mobile e promozione turistica

La diffusione della telefonia mobile nel mondo sta avvenendo con un ritmo molto accelerato e, parallelamente, vengono sviluppate sempre nuove applicazioni tecnologiche che consentono un’ampia varietà di contenuti, ma anche una grande variabilità di fruizione dei contenuti stessi da parte dell’utente. È stato calcolato che, già nel 2008, le utenze di telefonia mobile erano più del doppio degli utenti internet, stimati in 1,5 miliardi di unità in tutto il pianeta.

Se quindi, fino a poco tempo fa  il PC connesso al web poteva essere considerato il principale terminale della comunicazione interattiva, sia one to one che many to one, oggi il cellulare sta diventando lo strumento più efficace, adatto soprattutto nel campo del turismo perché la comunicazione turistica deve essere basata su una forte personalizzazione, oltre che sull’interattività.

Alla possibilità di gestire direttamente tutte le funzioni informative e di intrattenimento, commerciali, di marketing e di servizio assicurate da internet mediante la connessione con la stessa rete web, al telefonino possono essere aggiunte altre applicazioni specifiche studiate per i device mobili, ma il cellulare consente anche un rapporto più diretto tra l’emittente dei messaggi e l’utente perché sostituisce il monitor (che è percepito come uno strumento-oggetto con cui ci si deve interfacciare ) con un display che è parte non fungibile di quell’oggetto cosi personale da essere considerato come un prolungamento del proprio corpo, che viene tenuto sempre con sé, in mano o in tasca, riponendolo sul comodino quando si va a dormire. Il cellulare quindi non è solo uno strumento personale, ma è un “oggettoancor più personalizzato dal brano musicale scelto come avviso di chiamata, dall’immagine selezionata per lo sfondo come richiamo emotivo, dalle foto e dai messaggi segreti che sono stati conservati in memoria.

Le potenzialità di sviluppo della comunicazione turistica tramite il cellulare sono state analizzate da uno studio effettuato dalla Facoltà di Scienze della Comunicazione della Sapienza – Università di Roma e il progetto di ricerca, denominato “Mobile@Tourism“, che propone un’osservazione continuativa nel tempo delle sue implicazioni, è stato coordinato da Massimo Rovelli. “Il ruolo dei dispositivi mobili nel turismo deve ancora emergere in tutte le sue potenzialità d’uso e di servizio, ma è certamente rafforzato dalla forte affinità nomadica fra il cellulare e il viaggio, nonché dalla convergenza esperienziale fra il turismo e le pratiche di interazione in mobilità”. Il mondo dei media e in particolare dei new media consente di trasmettere non solo informazioni di utilità pratica, ma anche messaggi emozionali. “Attraverso il cellulare, il viaggiatore accede ad un nuovo e mai visto universo esperienziale, che per la prima volta lo vede coinvolto nell’istante preciso del suo viaggiare. I nuovi servizi intervengono esattamente in quella fase del viaggio fino a qualche tempo fa considerata off limits e privata. Il vantaggio di essere realmente always-on favorisce lo scambio immediato di informazioni e rende il viaggio un’esperienza ancora più forte”, si legge nella presentazione dei risultati dello studio che sono stati pubblicati da Confturismo.

Queste peculiarità della comunicazione mobile fa sì che essa dovrebbe essere considerata un mezzo importante soprattutto per la  promozione di accoglienza durante il soggiorno: i dispositivi mobili possono fornire tutta una serie di servizi georeferenziati, di localizzazione e di prossimità, sia per quanto riguarda le informazioni di utilità (orari ed effettiva prestazione dei mezzi pubblici, compresi i ritardi, mappe stradali ed itinerari interattivi, modalità e regole di fruizione dei servizi, fino alle previsioni meteo) sia per le informazioni culturali, (descrizioni e guide sulla destinazione, punti di interesse nei paraggi, possibilità di escursioni nell’intorno territoriale, ricette di cucina locale, etc.) sia per favorire contatti relazionali attraverso il dating localizzato o la segnalazione della propria posizione in caso di necessità.

Più di altri device mobili, tuttavia, il telefonino portatile – che ha assunto il diminutivo non certo perché piccolo e leggero, si pensi all’ingombro e al peso dei primi cellulari – consente anche di rendere più familiare il luogo di soggiorno temporaneo ai visitatori delocalizzati perché, oltre ad essere più o meno  utile, è anche una sorta di coperta di Linus che assicura quella protezione affettiva che gli psicologi definiscono desiderabilità residenziale del turista. Ciò consente di sfruttare le applicazioni sul cellulare tenendo conto che le informazioni veicolate saranno recepite con una maggiore disponibilità al coinvolgimento rispetto ad altri terminali e che, nel processo di fruizione dei servizi e di condivisione dei contenuti vi possa essere una maggiore partecipazione emotiva da parte del turista. Inoltre, le crescenti potenzialità tecniche del cellulare – che già oggi è in grado di confermare ordini, effettuare pagamenti, ricevere coupon o decodificare le etichette elettroniche –  offrono anche nuove opportunità di sviluppo per i Destination Management Organization (DMO) che ancora tardano ad affermarsi come sistemi organizzativi delle relazioni territoriali, sia per le funzioni di accoglienza, di ospitalità e di intrattenimento del “cittadino temporaneo”, sia per le attività commerciali, di servizio e culturali assicurate dagli operatori non direttamente implicati della filiera turistica, ma soprattutto per “accompagnare” il turista nel suo spostamento dal canale digitale al canale fisico, assicurando una integrazione fruitiva tra i servizi reali e la comunicazione.

Giuliano Faggiani
Docente di Sociologia del turismo e consulente di comunicazione turistica
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