Dalla storia del turismo gli spunti per disegnare i viaggi del futuro
“Storia del viaggio e del turismo”: è il titolo dell’ultimo saggio firmato da Pio Trippa, ex dirigente dell’Enit (Agenzia nazionale del turismo), la cui attività professionale lo ha sempre portato a sviluppare studi e strategie di promozione turistica dell’Italia in ambito internazionale.
Il volume, edito da Drawup, si propone di comprendere più a fondo il fenomeno turismo, passando sotto la lente di ingrandimento la scelta di una destinazione, analizzandola a tutto campo: dagli aspetti storici a quelli antropologici, dal campo sociologico a quello psicologico.
Ma quando un viaggio diventa davvero rispondente alle aspettative del turista? Per rendere più agevole la comprensione di un fenomeno comunque complesso, l’autore ha diviso il saggio in quattro parti.
Dai viaggi dell’antichità al turismo moderno
La prima parte trasporta il lettore in una sorta di macchina del tempo, raccontandogli l’evoluzione storica del viaggio, dall’antichità ai nostri giorni.
Altrettanto interessante la seconda parte: l’attenzione viene focalizzata sul concetto di tempo libero, premessa necessaria per la nascita del viaggio turistico vero e proprio, alla portata anche delle classi meno agiate. In parole povere, il viaggio diventa fenomeno di massa.
Le motivazioni di un viaggio
La terza parte si analizzano i vari segmenti del settore turistico: attraverso un excursus storico si presta attenzione alle motivazioni che spingono una persona a prenotare un viaggio.
Non solo piacere e relax: c’è la motivazione religiosa o il desiderio di esplorare nuova realtà, c’è il viaggio d’affari e quello dedicato alla cura del proprio corpo, c’è il turismo culturale e quello legato agli eventi.
I viaggi del futuro
Nell’ultima parte la “macchina del tempo” di Pio Trippa porta il lettore nel futuro: partendo dal clima di incertezza globale causato dall’attentato terroristico alle Torri Gemelle (e purtroppo rafforzato dai più recenti episodi di cronaca, su tutti le stragi al Charlie Hebdo, a Parigi, e quella al museo del Bardo, a Tunisi), si mettono in evidenza quei cambiamenti che inevitabilmente condizionano anche il modo di fare turismo.
In che modo si muoverà il turista del futuro? Quali le mete e le motivazioni? Leggendo questo saggio si avrà la possibilità di farsi un’idea abbastanza chiara e – perché no? – di giocare d’anticipo sul mercato, proponendo idee in linea con le mutate esigenze del viaggiatore moderno.
La prefazione del volume è stata curata da Antonio Sereno. Che pone in particolare l’accento sugli aspetti antropologici analizzati in “Storia del viaggio e del turismo”. Vi proponiamo la sua presentazione del saggio.
In 45 anni di attività nel settore ho letto, per dovere e per piacere, numerosissimi libri di storia del turismo, ma nessuno mi ha colpito e interessato tanto come questo volume che si apre con una illuminata citazione di Antonio Machado il quale afferma che il viaggio, ovvero il turismo, non esiste come fatto a sé stante poiché si identifica in realtà nel “caminante”!
È l’uomo il motore del viaggio e del turismo; questo spiega la dimensione enorme del fenomeno, la sua diffusione fin dalle epoche più remote della civiltà e come esso si proietti verso il futuro, mutando continuamente forma, frequenza ed intensità a seconda delle epoche tanto da essere definito fenomeno proteiforme.
L’indagine del volume analizza in chiave non solo storica, filosofica ed economica, il fenomeno turistico, ma lo vede più esattamente sotto il profilo antropologico: non trascura di esaminare le varie tipologie che il turismo ha assunto dalla Grecia antica ai giorni nostri tratteggiando, con diffusi riferimenti filosofico-letterari, oltre che storico-politici, le motivazioni che, nei secoli, hanno spinto l’uomo a muoversi e a viaggiare, dalla religione alla scoperta di nuovi orizzonti culturali, dal divertimento alla ricerca di terapie medicali, il tutto in relazione alle trasformazioni che l’industria e la tecnologia via via offrivano a coloro i quali desideravano spostarsi.
Un libro di estremo interesse che ci fa comprendere come sia difficile, per la normativa, seguire il fenomeno e regolarlo senza creare ostacoli al suo progresso che neppure la legge economica tiene a freno perché dalle pagine del volume emerge chiaramente che il viaggio e il turismo sono un incoercibile moto dell’anima.
Antonio Sereno