Digital Market, non un male necessario ma il mercato più importante
Del perché un direttore marketing di una nota catena di hotel in Italia reagisce come se l’avesse punto una tarantola, sentendosi dire che il sito dell’hotel è già vecchio…
Se il vostro hotel ha appena pagato un consulente seo ed un web designer per rifare il sito ma il vostro hotel perde fino a 2 cifre percentuali di prenotazioni dirette non è colpa dei professionisti che avete scelto ma è soltanto la conseguenza della velocità del mercato online.
Per farvi capire il concetto, torniamo indietro nel tempo: fino a 10 anni fa il vostro hotel poteva reggere sul mercato con la stessa hall, la stessa insegna e le stesse foto pubblicate nei cataloghi cartacei per anni senza che questo pregiudicasse le prenotazioni. Perché la differenza la faceva il venditore, l’agenzia di viaggio o l’esperienza che il soggiorno presso l’hotel era riuscito a trasmettere.
Il mondo economico di 10 anni fa era fisico, le persone pianificavano i viaggi attraverso agenzie di viaggio, guardando i servizi televisivi che raccontavano di città d’arte o continenti lontani, oppure attraverso i libri e le riviste specializzate.
Lo scambio di informazioni avveniva tra viaggiatori, che tornati dai viaggi facevano vedere le foto agli amici o parenti, raccontavano dell’hotel e dei servizi della destinazione scelta.
Il marketing e la comunicazione del turismo viaggiava sulle rotative della carta stampata e la brand reputation sul passaparola dei viaggiatori e sulle foto in bella mostra negli album che spesso venivano viste una sola volta.
Oggi cosa accade? Il mercato non è più solo fisico ma è digitale e si muove in Giga byte al secondo in uno spazio fisico infinito nel quale un competitor al giorno nasce virtualmente a “fianco” del vostro hotel e vendendo al posto vostro…la vostra camera o peggio la camera di un hotel a due passi dal vostro.
Alcuni numeri del mercato digitale
Alcuni numeri recenti lo dimostrano: a novembre risultano circa 625.329.303 siti, con una media di 4,8 milioni di siti in più rispetto al mese precedente. In Italia gli utenti unici totali del web sono oggi in Italia circa 28.580.000 ovvero 58% in più rispetto al 2007.
Twitter processa circa mezzo miliardo di tweets al giorno, così ha dichiarato recentemente il CEO di Twitter. Tumblr, un altra piattaforma di microblogging, invece genera circa 77 milioni messaggi al giorno.
Facebook fino ad Agosto registrava circa 3,2 miliardi di Mi Piace & Commenti e in Italia registra un tempo medio sul sito di sei ore e 40 minuti. In Italia, inoltre si contano circa 21 milioni di profili e una penetrazione superiore a quella di Usa e Brasile.
Ancora, oltre il 50% degli italiani posseggono uno smartphone e la percentuale di accesso ad internet da mobile, tablet e altri dispositivi è del 5,6% in Italia con punte europee (UK) del 16%.
Tutti questi numeri, anche interpretati per difetto, dovrebbero indurre un albergatore a considerare il mercato online come il primo e più importante mercato.
Questo è il fondamentale paradigma che potrebbe fare la differenza se tutti gli operatori turistici pubblici e privati lo adottassero. Operatori che – crisi economica a parte – lamentano un calo del fatturato, uno scarso tasso di conversione del sito dell’hotel o semplicemente un eccessivo costo di intermediazione.
Che sia una destinazione turistica o un b&b, affrontare il mercato digitale come il primo mercato è la vera sfida da vincere.