Maria Antonietta Tortola
Membro Junior
“Se sei la Toscana ti promuovi in Cina, se sei una regione piccola come il Molise, forse all’estero non ci vai a promuoverti”. Sono queste le parole che Renzi ha pronunciato durante un intervento sul piano del Turismo dell’Italia, sottolineando, tra le altre cose, che il sistema della promozione turistica italiano dovrebbe tornare al Governo centrale. Le sue dichiarazioni hanno scatenato non poche polemiche da parte dei molisani che dopo la sconcertante dichiarazione della soubrette Nina Moric (la quale sui social ha candidamente detto “non andate in Molise, è gente cattivissima”) non hanno proprio digerito le parole di Renzi.
Ora la domanda è questa: cosa ha detto di così sbagliato Renzi? Probabilmente nulla. Perché il Molise non è un Brand (turistico), la Toscana lo è. Firenze è sicuramente un brand che può puntare a promuoversi in ogni angolo del mondo, Pisa anche - forse - per via della sua caratteristica Torre, Siena no (figuriamoci Arezzo o Grosseto!). Ma neanche la Campania è un brand, mentre lo è la Costiera. Il Lazio non è un brand, Roma sì. Allo stesso modo, possiamo fare il paragone tra Campitello Matese (località sciistica molisana) e le Dolomiti, patrimonio dell’Unesco. Oppure Bari: il capoluogo pugliese non è un brand conosciuto all’estero, mentre lo è diventata la Puglia, trainata dal Salento. Come? Investendo tanto di quel denaro, ma solo dopo essere diventato le Maldive d’Italia….per gli italiani!
Cosa ha investito il Molise in termini economici per farsi conoscere prima in Italia e poi all’estero?. Davvero poco, o forse troppo, ma sbagliando tutto. Tanto è che per il resto d’Italia (figuriamoci del mondo) “Il Molise non esiste”.
Gli ultimi trent’anni di politica in Molise cosa hanno prodotto in termini di incoming turistico? Nulla. Perché? Perché i politici molisani hanno pensato bene di sperperare denaro pubblico in giro per il mondo portando a casa zero risultati. Perché in Bit i politici/amministratori molisani sono andati con le pecore, perché all’Expo hanno promosso i fagioli (invece del tartufo), perché il marketing territoriale in passato è stato fatto con pomposi cartelloni pubblicitari con su scritto “Isernia, provincia del tartufo” e la firma di un presidente della Provincia al posto di un numero verde dove potersi informare su dove comprare il tartufo; perché il pullman della stessa Provincia su cui erano stampate le bellezze del Molise (e ne ha così tante che davvero diventerebbe un post troppo lungo questo ad elencarvele tutte!) girava a Isernia e non fuori regione…Avete mai visto i pullman dell’Abruzzo alla stazione Tiburtina di Roma? Io sì e raccontano l’Abruzzo in tutto il suo splendore.
E questi sono solo alcuni esempi di come il Molise si è mosso in termini turistici in questi ultimi anni: se non ci fosse stata l’iniziativa dei singoli imprenditori che invece in giro per il mondo ci sono andati, diventando ambasciatori delle eccellenze del territorio, a quest’ora il Molise sarebbe ancora più sconosciuto! Ma gli imprenditori da soli non possono farcela! Può mai competere il vino molisano con un brand come il Chianti? O il Caciocavallo altomolisano con il Parmigiano Reggiano (sempre in termini di brand, badate)?
Non apriamo il capitolo infrastrutture e servizi, perché qui davvero viene il magone: come ci arrivi in Molise? Di quali servizi puoi usufruire tu, turista che in Molise hai scelto di andare, non ci sei passato per caso?
I molisani prima di arrabbiarsi con Renzi dovrebbero arrabbiarsi con i propri amministratori locali (ma arrabbiarsi tanto) perché è in queste condizioni la colpa è soprattutto la loro!
Oggi la Regione Molise non ha neanche un assessorato al Turismo (e di turismo avrebbe potuto vivere già da un pezzo), figuriamoci se potrebbe mai spendere ancora un euro per fare, che so, una campagna pubblicitaria sui media nazionali, sfruttando la viralità del già famoso “#ilmolisenonesiste", trasformando così un punto di debolezza in un punto di forza?
Ora la domanda è questa: cosa ha detto di così sbagliato Renzi? Probabilmente nulla. Perché il Molise non è un Brand (turistico), la Toscana lo è. Firenze è sicuramente un brand che può puntare a promuoversi in ogni angolo del mondo, Pisa anche - forse - per via della sua caratteristica Torre, Siena no (figuriamoci Arezzo o Grosseto!). Ma neanche la Campania è un brand, mentre lo è la Costiera. Il Lazio non è un brand, Roma sì. Allo stesso modo, possiamo fare il paragone tra Campitello Matese (località sciistica molisana) e le Dolomiti, patrimonio dell’Unesco. Oppure Bari: il capoluogo pugliese non è un brand conosciuto all’estero, mentre lo è diventata la Puglia, trainata dal Salento. Come? Investendo tanto di quel denaro, ma solo dopo essere diventato le Maldive d’Italia….per gli italiani!
Cosa ha investito il Molise in termini economici per farsi conoscere prima in Italia e poi all’estero?. Davvero poco, o forse troppo, ma sbagliando tutto. Tanto è che per il resto d’Italia (figuriamoci del mondo) “Il Molise non esiste”.
Gli ultimi trent’anni di politica in Molise cosa hanno prodotto in termini di incoming turistico? Nulla. Perché? Perché i politici molisani hanno pensato bene di sperperare denaro pubblico in giro per il mondo portando a casa zero risultati. Perché in Bit i politici/amministratori molisani sono andati con le pecore, perché all’Expo hanno promosso i fagioli (invece del tartufo), perché il marketing territoriale in passato è stato fatto con pomposi cartelloni pubblicitari con su scritto “Isernia, provincia del tartufo” e la firma di un presidente della Provincia al posto di un numero verde dove potersi informare su dove comprare il tartufo; perché il pullman della stessa Provincia su cui erano stampate le bellezze del Molise (e ne ha così tante che davvero diventerebbe un post troppo lungo questo ad elencarvele tutte!) girava a Isernia e non fuori regione…Avete mai visto i pullman dell’Abruzzo alla stazione Tiburtina di Roma? Io sì e raccontano l’Abruzzo in tutto il suo splendore.
E questi sono solo alcuni esempi di come il Molise si è mosso in termini turistici in questi ultimi anni: se non ci fosse stata l’iniziativa dei singoli imprenditori che invece in giro per il mondo ci sono andati, diventando ambasciatori delle eccellenze del territorio, a quest’ora il Molise sarebbe ancora più sconosciuto! Ma gli imprenditori da soli non possono farcela! Può mai competere il vino molisano con un brand come il Chianti? O il Caciocavallo altomolisano con il Parmigiano Reggiano (sempre in termini di brand, badate)?
Non apriamo il capitolo infrastrutture e servizi, perché qui davvero viene il magone: come ci arrivi in Molise? Di quali servizi puoi usufruire tu, turista che in Molise hai scelto di andare, non ci sei passato per caso?
I molisani prima di arrabbiarsi con Renzi dovrebbero arrabbiarsi con i propri amministratori locali (ma arrabbiarsi tanto) perché è in queste condizioni la colpa è soprattutto la loro!
Oggi la Regione Molise non ha neanche un assessorato al Turismo (e di turismo avrebbe potuto vivere già da un pezzo), figuriamoci se potrebbe mai spendere ancora un euro per fare, che so, una campagna pubblicitaria sui media nazionali, sfruttando la viralità del già famoso “#ilmolisenonesiste", trasformando così un punto di debolezza in un punto di forza?