Il dipendente assunto con contratto di lavoro stagionale, alla pari degli altri lavoratori subordinati, ha diritto a un giorno di riposo. È quanto stabilito dalla Costituzione, dal codice civile e dal decreto sull’orario di lavoro. In base alla normativa, nello specifico, il dipendente ha diritto a 24 ore di riposo consecutive settimanali (alle quali si devono aggiungere 11 ore di riposo giornaliero obbligatorio). Le 35 ore di riposo settimanale possono essere però rispettate come media in 14 giorni, secondo la legge.
In buona sostanza, se il dipenente lavora anche nel giorno di riposo settimanale e risulta aver interrotto l’attività per sole 12 ore (ossia per il periodo corrispondente al riposo giornaliero; in questo caso si supera di una sola ora il riposo giornaliero minimo), la settimana successiva avrà diritto a un riposo di 58 ore (pari cioè a 2 giorni e 10 ore), per ristabilire la media settimanale di 35 ore di riposo.
In pratica, chi non beneficia delle 24 ore di riposo settimanale, alle quali vanno aggiunte le 11 ore di riposo giornaliero, deve beneficiare di 48 ore di riposo la settimana successiva (alle quali vanno, ugualmente, aggiunte 11 ore di riposo giornaliero).
I lavoratori stagionali non fanno eccezione a questa regola: è vero che, secondo la legge sull’orario di lavoro, possono essere previste alcune eccezioni alle disposizioni sui riposi settimanali:
- attività di lavoro a turni, ogni volta che il lavoratore cambi turno o squadra e non possa usufruire, tra la fine del servizio di un turno o di una squadra e l’inizio del successivo, di periodi di riposo giornaliero o settimanale;
- attività caratterizzate da periodi di lavoro frazionati durante la giornata;
- ulteriori previsioni differenti stabilite dai contratti collettivi.
Tuttavia, come chiarito dal ministero del Lavoro , il diritto al riposo compensativo spetta comunque: in buona sostanza, è possibile organizzare turni di lavoro che prevedano anche più di sei giorni di lavoro consecutivo, purché nell’arco di 14 giorni vi siano 48 ore di riposo.
Che cosa succede se l’azienda non riconosce il giorno libero al lavoratore stagionale?
Nel caso in cui il datore di lavoro non consenta di compensare, col riposo aggiuntivo riconosciuto al lavoratore la settimana successiva, il minor numero di ore di riposo settimanale godute, può essere sanzionato.
Nel dettaglio, le sanzioni alle quali può essere assoggettato il datore di lavoro, per non aver consentito al lavoratore di godere del riposo settimanale, o del riposo compensativo, nella misura stabilita dalla legge, vanno da un minimo di 200 euro ed un massimo di 1.500 euro.
Se però la violazione si riferisce a più di cinque lavoratori o si è verificata in almeno tre periodi di riferimento, l’importo sale da 800 a 3mila euro. Inoltre, se nella violazione sono coinvolti più di 10 lavoratori o questa si è protratta per almeno cinque periodi, la sanzione va da 2mila a 10mila euro.
Detto ciò va verificato nel CCNL turismo cosa si prevedere nel caso di una gestione dei riposi come da te indicati. E qui serve un consulente del lavoro!