Lo Psillo
Professore
Ciao a tutti i FT-users,
volevo sottoporvi un mio modesto pensiero circa le problematiche insite nella percezione storica che un italiano conserva del Medioevo (ormai da quasi un millennio nel proprio DNA) e del suo sviluppo nel prossimo futuro del “Turismo impegnato”.
Quanto saremo capaci di salvaguardare una memoria storico-urbanistica così fondamentale soprattutto nell'ottica del turismo estivo-autunnale 2020? E quale e quanto spazio di manovra avranno le agenzie turistiche in tal senso?
grazie
volevo sottoporvi un mio modesto pensiero circa le problematiche insite nella percezione storica che un italiano conserva del Medioevo (ormai da quasi un millennio nel proprio DNA) e del suo sviluppo nel prossimo futuro del “Turismo impegnato”.
** L’ubicazione e la conformazione urbanistica della maggior parte dei nostri luoghi medievali (parlo essenzialmente del Basso Medioevo) è nota per il suo raggruppamento e la sua circolarità (es. Lucignano in Val di Chiana - foto), contrariamente a quanto avviene appena qualche decennio dopo con la perpendicolarità di molti schemi tardo-rinascimentali (es. l’addizione erculea di Ferrara).
Sulla scorta di codeste premesse, sarà assai complicato esercitare progetti turistici capaci di far transitare gruppi di turisti in quei borghi di collina/montagna senza incorrere in severe misure di distanziamento, rispetto a luoghi di pianura che al contrario offrono una maggiore spazialità. **
Sulla scorta di codeste premesse, sarà assai complicato esercitare progetti turistici capaci di far transitare gruppi di turisti in quei borghi di collina/montagna senza incorrere in severe misure di distanziamento, rispetto a luoghi di pianura che al contrario offrono una maggiore spazialità. **
Quanto saremo capaci di salvaguardare una memoria storico-urbanistica così fondamentale soprattutto nell'ottica del turismo estivo-autunnale 2020? E quale e quanto spazio di manovra avranno le agenzie turistiche in tal senso?
grazie
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