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Per Booking la scelta di una destinazione è influenzata dalla gastronomia: siete d'accordo?

cookiechocolate

Membro Senior
Ho letto a proposito del sito di prenotazioni Booking che la scelta di una destinazione dipenda principalmente dall’offerta gastronomica di una determinata località (52%).

A seguire ci sono la cultura e l’architettura a influenzare la scelta (44%). E poi c’è chi si muove per il solo gusto di fare shopping (42%) o per la movida, la vita notturna (40%).

Infine ci sono le i video e le foto postate in particolare su Instagram (o altri social). Qui la percentuale è striminzita: 23%.

Voi cosa pensate? Secondo voi sono veritieri questi dati? A me non convincono. Chi va su Booking è generalmente anche una persona che usa molto il web. E di solito queste persone, al di là delle foto, vogliono sapere come si è trovato in quella destinazione chi ci è già andato.

Per essere più chiari: leggono le recensioni. Sulle destinazioni e sugli hotel. E poi si fanno un’idea. Il discorso della cultura, della gastronomia, ecc. è secondario, a mio avviso.

Prima si sceglie una destinazione (per qualche motivo, ad esempio per quello che si è letto sua una recensione) e poi si vede qual è il “contorno” e cioè se ci sono manifestazioni o cosa interessanti da fare o mangiare.

Certo, è importante, fondamentale, l’attività di promozione da parte delle destinazioni o degli hotel. Ma la gente è diffidente. Non si lascia più abbagliare da uno spot fatto bene. Vuole sentire pareri da gente come loro.

Ritengono il parere di chi li ha preceduti più sincero, più veritiero rispetto a quello di chi, necessariamente, deve mettere in mostra solo il meglio per attirare viaggiatori.

Voi come la pensate?
 
Ciao, penso che ci siano diversi segmenti di visitatori con priorità ed esigenze diversificate. Ogni luogo e’ ricco di cultura: storica, enogastronomica, artigianale, patrimonio naturale e artistico.. Oggi il turista cerca esperienze. La food experience e ‘ molto richiesta ma non si tratta solo di mangiare bene ma di vivere esperienze che includono il cibo: da degustare, cucinare, inventare. Il cibo da ascoltare perché qualcuno te lo racconta ecc ecc... buona serata!
 
Ciao @cookiechocolate, sicuramente sono molti i fattori che determinano la scelta della meta del proprio viaggio: l' offerta gastronomica, quella culturale o quella relativa al puro divertimento. Credo che per pianificare un viaggio, si debba partire da quelli che sono i propri interessi. Chi ama le città d'arte o il buon cibo, difficilmente sceglierà una meta prettamente legata al solo divertimento. Individuata la destinazione del proprio viaggio, ci si informa meglio sul posto, leggendo, come dici tu, le recensioni e le opinioni della gente. Concordo con te quando dici che le persone non si lasciano più "abbagliare da uno spot fatto bene", infatti oggi chi naviga su internet è sempre più in grado di riconoscere una pubblicità veritiera da una fasulla. @Milena Colombini hai perfettamente ragione quando dici che oggi la gente è in cerca di esperienze, nella gastronomia, nell'arte e nelle mille sfaccettature che un viaggio è in grado di offrire.
 
Già, esperienze. questa la parola chiave da mettere in campo per far cambiare passo al settore turistico in Italia, decisamente in affanno e strapazzato da Paesi che hanno davvero poco da offrire, almeno rispetto all'Italia. Ma prima di mettersi all'opera, dobbiamo seguire il consiglio che ci dà Milena in un suo recente articolo su FormazioneTurismo: studiare, studiare, studiare ;-).
Ps. L'articolo è questo: Il turismo in Italia e la "compe-senza".
 
Il posizionamento strategico di un territorio (Regione, Località, Unione di Comuni, anche piccolo borgo, ecc.) certamente può contemplare l'enogastronomia come uno dei prodotti-destinazione da proporre ma non è detto che sia strategico per la USP (unique selling proposition) che lo renda, in quanto tale distintivo. Altro è utilizzare il legame cibo-territorio per fare della narrazione un elemento esclusivo e, pertanto, di forte appeal. Ora sto/stiamo lavorando in Sardegna per un interessante Consorzio turistico che vede l'enogastromia fra i prodotti prioritari ma non strategici, in linea, fra l'altro, con il Piano Strategico del Turismo della Regine Sardegna.
 
Progetto interessante, Andrea. In effetti il food è una componente fondamentale, ma non può essere l'unica cosa da proporre. Bisogna mettersi sempre nei panni del viaggiatore: dà per scontato che degusterà prodotti che caratterizzano una destinazione. Ma prima di sedersi a tavola vuole visitare luoghi di interesse. O, meglio, vivere esperienze.
 

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