Andiamo, Lesbia; Pullular vedrai
Entro tepide celle erbe salubri
[…]Aspettan te, chiara bellezza, i fiori
Dell’Indo: avide al sen tuo voleranno
Le morbide fragranze americane…
Sono solo alcuni versi tratti dal poemetto che Lorenzo Mascheroni (in Arcadia Dafni Orobiano) dedica alla contessa Paolina Secco Suardo (in Arcadia Lesbia Cidonia) invitandola a far visita all'Orto Botanico di Pavia.
L’orto Botanico di Pavia, costituitosi alla fine del XVIII secolo, si estende su una superficie di circa 2 ettari. Attualmente è organizzato in collezioni tematiche: il
Roseto è suddiviso in tre grandi aree: rose selvatiche, rose antiche e ibridi moderni; l
’aiuola del Tè ospita Camelia sinensis forma biologica ticinensis, coltivata sin dalla fine del XIX secolo; la
serra delle orchidee annovera specie esotiche come la Vanilla planifolia (vaniglia), Angraecum sesquipetale (Orchidea di Darwin) e l’australiana Dendrobium kingianum; la
serra delle piante utilitarie Briosi ospita piante esotiche da frutto, aromatiche, da legno e ornamentali.
Nelle
serre Scopoliane, infine, sono conservate le Cycadaceae, le succulente appartenenti alle diverse famiglie e la particolarissima gimnosperma Welwitschia mirabilis; sul retro delle serre si trova il monumentale Platano di Scopoli (Platanus hispanica) la cui introduzione è attribuita a Giovanni Antonio Scopoli in onore di Linneo, nel 1778.
Paolina