I consumatori? Vogliono conoscere le storie dei brand che li appassionano
I brand sono stati sempre più avvezzi a veicolare negli anni passati i propri messaggi promozionali con campagne di ogni tipo nei confronti della propria clientela e degli utenti in generale. Tra di esse si rinvengono sia le pubblicità cartacee, su riviste e giornali, sia le offerte sui cartelloni affissi per le strade, sia i jingle in radio, in tv, i banner e i popup su internet.
Ma un elemento comune a tutti questi modi di promuovere ed incentivare i consumatori è sempre la loro costante caratteristica di essere un messaggio unidirezionale, a senso unico, dal marchio al consumatore. Col tempo le aziende, anche quelle operanti nel settore del turismo, hanno imparato a conoscere la propria audience e a far tesoro dalle loro preziose richieste. Oggi si sta molti attenti alla brand reputation.
Per rafforzare questa tesi, ci possiamo riportare ad un sondaggio condotto nel 2012 da Edelman Berland e Adobe nel quale è stato scoperto che i consumatori americani cercherebbero un coinvolgimento più forte da parte dei brand che seguono, di gran lunga più coinvolgente di quanto possa essere un banner pubblicitario o di un “mi piace” su Facebook.
Da questo sondaggio emerge una risposta, valida anche nel 2014, data dal 73% degli adulti intervistati che concordano con questa affermazione: “Le pubblicità dovrebbero raccontare un’unica storia e non soltanto cercare di vendere”.
Probabilmente i venditori staranno scuotendo il capo a sentire queste parole, pensando che effettivamente, come già da tempo è vero, gli spot stanno raccontando storie a tutto spiano.
Forse è vero, ma il giudizio si sa è soggettivo e la bellezza della storia viene percepita diversamente dal pubblico, infatti, una storia attrae soprattutto in base all’occhio di chi la guarda.
I consumatori vogliono essere coinvolti
È chiaro che, dalle numerose campagne di promozione, la stragrande maggioranza dei consumatori non si sente abbastanza coinvolta ed immersa nelle storie dei brand che attualmente seguono. Lo studio ha dimostrato che essi hanno un gran desiderio di connettersi con altri utenti e condividere le loro esperienze, sia positive che negative.
È sempre più evidente il trend del cambiamento di preferenze di comunicazione, che muta originariamente dal messaggio trasmesso in maniera unidirezionale al dialogo bidirezionale, trend che sembra continuare anche nel 2014. I consumatori stanno esprimendo sempre più il desiderio di avere conversazioni dirette con i brand e con gli altri consumatori.
Gli autori dello studio hanno rilevato che, mentre la pubblicità professionale è la forma più efficace di pubblicità, lo user-generated content (ossia i contenuti generati dagli utenti) è, invece, la forma che si rivela ancora più attraente della prima.
La storia deve creare coinvolgimento emotivo
Non è più sufficiente, insomma, raccontare semplicemente una storia: questa deve essere univoca per il marchio e innescare ulteriori storie e il coinvolgimento emotivo da parte dei clienti.
Come interpretare oggi questi risultati del sondaggio? Questi dati stanno a indicare che gli esperti di campagne marketing dovranno spendere più tempo per capire le storie particolari che rendono unico il loro brand?
O questi risultati del sondaggio indicano semplicemente che i consumatori stanno comunicando ai sondaggisti cosa pensano di voler sentire? Come dovranno, quindi, impostare le prossime campagne di promozione i “marketers” del settore turistico, quale forma di comunicazione e quale media sarà più idoneo scegliere per meglio attirare e coinvolgere?
Nel settore turistico è fondamentale ascoltare i viaggiatori
Sicuramente, le iniziative di marketing turistico (leggi qui le strategie utili da adottare sul web), dovranno vertere ad un ascolto diretto della clientela, delle loro esigenze, per personalizzare le offerte e soprattutto creare engagement intorno ai rispettivi marchi.
Tirando, quindi, le somme dai risultati del sondaggio, è importante sottolineare che anche nel nostro campo turistico non solo è essenziale sentire la voce dei viaggiatori, anche quando lasciano le loro recensioni su TripAdvisor, ma anche raccontare loro una storia che li immerga maggiormente nel brand della struttura ricettiva. A tal proposito può darvi una grossa mano anche Storify.
Ciò favorirebbe un coinvolgimento ancora maggiore, e non solo, darebbe anche un forte impulso al passaparola con un sensibile incremento in termini di visite future.