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Il turismo russo: possibile raddoppio nel 2014

Forti segnali di sviluppo per il turismo russo in Italia: lanno del Turismo Italia-Russia da un lato, con la semplificazione nell’ottenimento dei visti, e soprattutto la gratuità per varie categorie di turisti,  ripreso durante l’incontro tra il Presidente del Consiglio Enrico Letta e il Presidente russo Vladimir Putin del 27 novembre scorso, dall’altro l’invito dell’Ambasciatore italiano a Mosca, Cesare Maria Ragaglini, nell’orientarsi alle esigenze di questo turismo, attraverso una offerta turistica e alberghiera dedicata.

Tali iniziative hanno posto le basi per il raddoppio delle presenze russe nel nostro paese, e che rappresentano una modalità concreta per elevare le prenotazioni negli hotel italiani e le vendite di tutto il comparto.

Vediamo più nel dettaglio cosa prevede l’Anno del Turismo Italia-Russia. Un regime agevolato di visti per un anno. Qualunque cittadino russo che prenoti un evento legato a quest’ultima iniziativa, e ragazzi e bambini russi di età inferiore ai 18 anni, possono ottenere i visti per l’Italia gratuitamente. Inoltre i cittadini russi che in passato hanno avuto due o più visti Schengen, saranno in grado di ottenere un visto di ingresso multiplo in Italia valido per due anni.

Dati sui flussi turistici dalla Russia

I dati sui flussi turistici dalla Russia continuano a confermare un trend positivo: da 800 mila turisti russi nel 2012, si chiuderà il 2013 con un incremento stimato superiore al 30%, dati Enit.

Fonti ufficiali dichiarano già da tempo che senza i visti l’Italia potrebbe triplicare i suoi ospiti russi, già con queste ultime iniziative, il raddoppio è auspicabile. Lo stesso Presidente Letta ha dichiarato pubblicamente “l’Italia punta a modificare e sburocratizzare la politica dei visti dalla Russia, che rappresenta uno dei limiti più grossi all’arrivo dei turisti russi in Italia”.

Non solo visti. Le altre criticità da superare

Ma un tale sviluppo dei flussi turistici passa solo per la risoluzione del problema visti? A questa domanda ci risponde invece un’altra figura italiana autorevole in Russia, l’Ambasciatore italiano a Mosca, Cesare Maria Ragaglini “Ovviamente ci sono molte cose da migliorare nell’offerta turistica che l’Italia riserva ai visitatori dell’Est: fra le criticità segnalate dagli operatori russi riscontriamo una certa carenza nei servizi di accoglienza rivolti ai loro connazionali, soprattutto nelle destinazioni minori. Faccio riferimento, ad esempio, alla scarsa presenza di personale russofono negli alberghi e all’insufficienza di guide turistiche e specifici servizi in lingua: dai punti informativi ai menu”.  

Proprio in questa direzione si è mossa la HVM S.r.l. qualche anno fa, attraverso la fondazione e gestione di Russkiy Kliuch, la “chiave russa”:  un rating indipendente, di alberghi, destinazioni, e di tutti quegli attori che fan parte del comparto turistico, dedicato agli ospiti russi e dell’ex Unione Sovietica. In linea con l’esigenza rimarcata dall’Ambasciatore, questo sistema sta scalando il mercato. “Sono oltre mille gli hotel italiani che hanno il rating, e moltissimi stanno procedendo a certificarsi con noi. Noi li assistiamo ed aiutiamo ad elevare i loro standard e a certificarsi. Godiamo perciò di un punto d’osservazione privilegiato sulla risposta del settore alberghiero italiano alla domanda russa, e supportiamo quest’ultima con un driver importante della prenotazione. Per l’hotel una grande opportunità di business, che porta a crescite a doppia cifra di anno in anno”, ci riporta l’Amministratore Unico della HVM, Alessandro Casula.

Il turismo russo non è solo lusso

L’Ambasciatore ci riporta anche che “Ci tengo comunque a precisare che, al contrario di ciò che ritengono in molti, il turismo russo non è esclusivamente classificabile nella tipologia del lusso: infatti esiste una fascia di classe media che viaggia e visita il nostro Paese richiedendo offerte economiche. Le cifre, comunque, parlano chiaro: secondo i dati della Banca d’Italia, nei primi dieci mesi del 2012 i turisti dalla Federazione hanno speso in Italia oltre un miliardo di euro: un dato decisamente superiore ai 925 milioni registrati nel 2011, il doppio rispetto al 2008.”

Secondo Casula, in linea con quanto riportato dalle maggiori cariche politiche dei due paesi, al trend generale di crescita e alla progressiva facilitazione nell’ottenimento dei visti si può affiancare una offerta italiana dedicata: questa sarà la soluzione perfetta per supportare questa elevatissima crescita, ottima opportunità, soprattutto in un momento di mercato come questo.