Turismi

Il turismo tra saturazione e nuove occasioni

Ci sono destinazioni turistiche che sono praticamente sature. Ci sono luoghi che se da un lato continuano a esercitare sui turisti un certo fascino (tanto da “vantare” alberghi pieni, ristoranti con tutti i tavoli prenotati, locali che pullulano di clienti), dall’altro non sono più molto apprezzati da un altro profilo di turisti che preferirebbe fare una scelta un po’ più fuori dal coro. Le persone, del resto, sono tra loro tutte diverse: quindi perché mai l’offerta turistica dovrebbe cedere all’appiattimento? Se il turismo dei grandi numeri sta diventando secondo alcuni troppo scontato e inflazionato significa che si sta creando una nuova domanda per cui sarà necessaria una nuova offerta: il turismo rurale può trovare la propria nicchia proprio in questa richiesta di itinerari, mete, programmi di viaggio, diversi dai soliti circuiti.

Cosa vogliono i turisti? Due facce di una stessa medaglia

1) Autenticità: è tramontata l’era del turismo di plastica. I viaggi “usa e getta” come alcune macchine fotografiche non sono più  “vincenti” perché anche i ricordi che consentono di mettere a fuoco nella memoria di chi li vive sono ricordi vuoti, pronti a svanire in un attimo. Sempre più viaggiatori sono alla ricerca di un’atmosfera più genuina di un ritorno, perché no, anche alle origini, a patto che riprendere i contatti con le radici di una zona rurale equivalga ad assaporare concretamente l’anima del posto.
2) Intimità: quello che a volte manca nel turismo è il contatto umano e, in effetti, è una mancanza che può costare cara a un’azienda che opera in questo settore perché un cliente che si sente accolto è un cliente che si sente pienamente a proprio agio. E un cliente che si sente completamente a proprio agio è un cliente soddisfatto. Il turismo rurale farebbe quindi a puntare non solo sulla cordialità che dovrebbe essere requisito imprescindibile di chiunque si rapporti con la clientela a qualunque livello, ma anche su un’intimità ancora più profonda che miri a far sentire il cliente a casa.

Ma l’offerta è pronta alla domanda?

Se da un lato, però, ci sono diversi potenziali turisti con le idee sempre più chiare su quello che desiderano da questo nuovo segmento di turismo (per l’appunto rappresentato dal turismo rurale) resta chiedersi quanto anche l’offerta sia pronta a offrire possibilità il più possibile varie e chiare. La risposta a questo quesito tra domanda e offerta turistica? L’offerta ha ancora molta strada da fare per raggiungere il cuore dei potenziali turisti.

Parole d’ordine? Qualità e varietà

Il turismo rurale continua a essere una nicchia ancora scarsamente rappresentata e anche quando è presente spesso non riesce a mettere pienamente a frutto le proprie possibilità e far fruttare le proprie risorse. Il turismo rurale, del resto, ha una sfida difficile da affrontare: affrancarsi da un modello turistico dove spesso la vittoria sulla concorrenza si ottiene a suon di sconti e puntare moltissimo su prodotti di qualità e abbastanza diversificati da soddisfare turisti che hanno fatto della propria voglia di distinguersi una bandiera. Per il turismo rurale puntare sui grandi numeri per guadagnare è un controsenso: sì quindi a prodotti e servizi speciali a prezzi adeguati, a esperienze che siano vere e proprie “chicche imperdibili” per chi desidera provare un viaggio unico e sì anche a un ventaglio di possibilità abbastanza ricco da rendere giustizia a diversi profili di turista tipo.