Illy evidenzia la carenza di alta formazione nel turismo
“Non abbiamo sfruttato in maniera adeguata questo nostro patrimonio”
La posizione dell’Italia nell’economia turistica globale dovrebbe essere semplicemente “da primato”: negli ultimi anni è invece peggiorata rispetto ad altri Paesi e siamo stati superati anche da realtà come la Spagna, nonostante il nostro Paese possa contare su un patrimonio naturale, ambientale e soprattutto culturale (rappresentato da oltre il 70per cento delle bellezze archeologiche, architettoniche ed artistiche mondiali) assolutamente impareggiabile. “Non abbiamo dunque sfruttato in maniera adeguata questo nostro patrimonio, ci siamo lasciati sfuggire molte opportunità in termini di sviluppo delle attività turistiche”, ha sottolineato oggi a Trento il presidente del Friuli Venezia Giulia Riccardo Illy, che è intervenuto alla prima edizione del “Summit del turismo nelle regioni”, promosso da Trentino School of management in collaborazione con Trentino Spa e Turismo Fvg. C’è pertanto un “problema turismo” oggi in Italia, segnalato anche nel messaggio giunto al convegno da parte del ministro peri Beni e le Attività Culturali Francesco Rutelli, secondo il quale se è estremamente elevata la quota di turisti internazionali che dichiarano di sognare e di preferire l’Italia, “è altrettanto elevata la percentuale di coloro che rinunciano a questo ‘sogno’ per motivi di costo, di carente organizzazione o di complicata mobilità”. Non è quindi un caso che una ricerca Europ Assistance di qualche settimana conferma l’Italia quale destinazione favorita del turismo europeo ma le assegna comunque un punto percentuale di apprezzamento in meno rispetto al 2006. Per Illy tra le cause del fenomeno anche l’approccio dilettantesco con cui è stato affrontato il problema turismo nel nostro Paese, “gli imprenditori sono stati lasciati agire senza riferimenti, senza guida, senza un’adeguata relazione con la Pubblica Amministrazione” per sviluppare quei servizi di natura pubblica che invece andavano incrementati. Occorre crescere, hanno evidenziato Illy ed il presidente del Trentino Lorenzo Dellai, colmando un’avvertita carenza di alta formazione in campo turistico, allo scopo di formare imprenditori, dirigenti, manager sia pubblici che privati: in Svizzera esistono cinque Scuole di specializzazione nel settore turistico, ha osservato il presidente della Regione, in Italia neppure una. Ben venga allora l’istituzione di una vera e propria Università del Turismo, nel cui ambito sviluppare nuove professionalità pubbliche e private d’eccellenza attraverso lauree brevi e specialistiche, master e corsi di specializzazione, ha affermato Illy.
(fonte: red. asgmedia.it)