Innovazioni per la comunicazione delle colline del prosecco di Valdobbiadene: Esplorando il ruolo dell’uomo nell’era digitale
La storia tra le Colline di Valdobbiadene e Conegliano: l’equilibrio perfetto tra uomo e ambiente nella produzione del Prosecco
Le colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene si trovano nella provincia di Treviso, in Veneto, nel Nord-Est dell’Italia e racchiudono una superficie vitivinicola che produce il celebre vino Prosecco Superiore di Conegliano-Valdobbiadene DOCG.
Nel 1966 è stata istituita la Strada del Prosecco, la prima strada del vino riconosciuta in Italia.
Nel 2019 le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sono state incluse nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO come paesaggio culturale in cui l’opera dei viticoltori ha creato uno scenario unico.
Si tratta di uno dei pochi luoghi in cui Uomo e ambiente coesistono e si influenzano a vicenda.
I viticoltori hanno modellato questa superficie senza alterare le caratteristiche geomorfologiche dei dorsali, inclusa la biodiversità e gli aspetti architettonici. I ripidi pendii, invece, li hanno obbligati a coltivare la vite in modo impegnativo.
Ciò che rende unica l’area sono gli hogback, ovvero i rilievi con strette creste e pendii ripidissimi. Questi sono stati modificati dall’uomo fin dal Medioevo assumendo geometrie spettacolari.
I tipici piccoli appezzamenti con filari di viti ordinate su stretti terrazzi erbosi, la rendono una meta apprezzatissima per visitare cantine e assaggiare il frutto di una tecnica spumantistica fra le più note al mondo.
Produzione nelle cantine del Prosecco di Valdobbiadene
Il Prosecco di Valdobbiadene è un vino bianco italiano con fragranze fruttate e floreali, caratterizzato da un colore giallo paglierino brillante e un gusto morbido ed elegante. Grazie alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita, questo prodotto riserva il massimo livello di qualità per i vini italiani.
La realizzazione viene principalmente attraverso il metodo Charmat, utilizzando uve Glera raccolte tra settembre e ottobre. Il processo inizia con la pigia-diraspatura, seguita dalla prima fermentazione, durante la quale il mosto si trasforma in vino base.
Successivamente, il vino base subisce una seconda fermentazione in autoclavi per sviluppare l’effervescenza tipica del Prosecco.
Infine, il Prosecco viene stabilizzato, filtrato, imbottigliato sotto pressione e tappato con un tappo a corona o a vite. Dopo un breve periodo di affinamento in bottiglia, sarà pronto per essere commercializzato.
Un’esperienza di qualità, storia e prestigio comunicata in ogni piattaforma
La comunicazione digitale delle cantine di vino dei colli di Valdobbiadene è caratterizzata da un uso intensivo di parole che evocano immagini di alta qualità, tradizione, artigianalità, volte a valorizzare la provenienza e il prestigio del vino dei Colli di Valdobbiadene.
Il tono di voce utilizzato è generalmente elegante, raffinato e sofisticato, in linea con il target di riferimento delle cantine che cercano di attrarre clienti interessati a un prodotto sinonimo di eccellenza.
Le parole utilizzate sono spesso caratterizzate da una forte emotività, per creare un legame con il consumatore.
I valori che emergono dalla comunicazione digitale delle cantine di vino dei Colli di Valdobbiadene sono autenticità, passione, qualità e cura, spesso enfatizzati attraverso l’uso di immagini e video di vigneti e paesaggi naturali, che sottolineano l’importanza dell’area nella produzione del vino.
Le cantine dei Colli di Valdobbiadene sono presenti online principalmente attraverso i propri siti web e sui social media, principalmente Facebook e Instagram.
La maggior parte di queste utilizza anche siti e-commerce specializzati nel commercio di vino. Inoltre, molte di esse partecipano a eventi online e offline, come degustazioni, webinar e masterclass.
Case study: azienda vinicola Villa Sandi
Villa Sandi, un’importante azienda vinicola italiana, ha avuto successo nel promuovere il suo Prosecco grazie a un’efficace strategia di comunicazione.
Tra le iniziative adottate spiccano il forte branding e packaging, lo storytelling per creare un legame emotivo con i consumatori, l’utilizzo dei social media e del marketing con gli influencer, nonché la partecipazione e organizzazione di eventi e sponsorizzazioni.
Grazie a queste strategie, Villa Sandi è riuscita a consolidare la sua posizione nel mercato del Prosecco e ad espandersi a livello internazionale.
L’efficacia della comunicazione dell’azienda si è tradotta in un aumento del riconoscimento del marchio, una maggiore fidelizzazione dei clienti e una crescita delle vendite.
Villa Sandi utilizza diversi canali social media per comunicare con il suo pubblico e promuovere il suo prodotto.
I Social di Villa Sandi
Su Instagram, Villa Sandi condivide contenuti visivamente accattivanti, come foto di alta qualità dei suoi vini, delle vigne e della villa storica. Inoltre, l’azienda pubblica storie e post che mostrano il processo produttivo e gli eventi organizzati. Collaborazioni con influencer e hashtag mirati vengono utilizzati per ampliare la portata e coinvolgere il pubblico.
Per quanto riguarda Facebook, Villa Sandi condivide notizie, eventi e aggiornamenti sull’azienda. Inoltre, pubblica contenuti educativi sul Prosecco e il mondo del vino in generale. Ma anche per interagire con i clienti attraverso commenti e messaggi diretti.
Su Twitter, Villa Sandi condivide brevi aggiornamenti e notizie sull’azienda, interagisce con il pubblico e partecipa a discussioni e tendenze riguardanti il settore vinicolo. L’azienda utilizza il social anche per retweettare contenuti rilevanti e condividere articoli di interesse.
Villa Sandi è presente anche su YouTube, dove condivide video informativi e promozionali, come tour delle vigne e della cantina, interviste ai membri della famiglia Moretti Polegato e tutorial sulle diverse tipologie di Prosecco e abbinamenti gastronomici.
LinkedIn viene utilizzato invece per comunicare gli aggiornamenti aziendali, condividere notizie sul settore e stabilire relazioni con partner commerciali e professionisti del settore.
Le strategie di comunicazione delle cantine nel web.
Le strategie utilizzate attraverso i siti web per attrarre il target di riferimento variano in base alle caratteristiche dell’audience e delle cantine.
Su internet troviamo vari segmenti di utenti e di conseguenza siti web realizzati per soddisfare le necessità dei tali. Alcuni di questi si possono raggruppare in:
Consumatori di vino: I siti mirano a promuovere i loro prodotti tra gli appassionati e i consumatori occasionali. Essi forniscono informazioni sui diversi vini prodotti, suggerimenti per abbinamenti con il cibo e notizie sulle ultime annate.
Commercianti e distributori: Il sito trova la sua funzione nello stabilire e mantenere contatti commerciali con distributori, enoteche, ristoranti e altri punti vendita, fornendo informazioni sui loro prodotti e servizi.
Turisti e visitatori: In questo caso i siti promuovono il turismo enogastronomico nella regione, invitando i visitatori a partecipare a degustazioni, tour delle cantine e altri eventi speciali. Questo target include sia gli appassionati di vino che coloro che sono interessati a scoprire le bellezze paesaggistiche e culturali della regione del Valdobbiadene.
Giornalisti e critici enogastronomici: Altri siti possono essere utilizzati come risorse informative per i professionisti del settore, come giornalisti e critici enogastronomici, che desiderano avere maggiori informazioni sui vini e sulla produzione delle cantine stesse.
Il Prosecco al di là delle colline: Le alternative a una zona sempre più affollata.
Nel momento in cui si parla di Prosecco si intende il vino prodotto da uve Glera all’interno di nove province delle regioni di Veneto e Friuli Venezia Giulia. Al di fuori di queste aree è possibile trovare la coltivazione di questi acini, ma il prodotto non si potrà più chiamare Prosecco, bensì “vino Glera”.
La distinzione serve a tutelare i produttori in questa specifica zona, suddivisa in DOC e DOCG. All’interno della prima si distinguono tra Prosecco DOC Provincia di Treviso e Prosecco DOC Provincia di Trieste. A queste si aggiungono le aree Asolo Prosecco DOCG e l’area Conegliano Valdobbiadene.
Asolo Prosecco DOCG
Questo Prosecco ha origine sulle colline circostanti l’antico borgo di Asolo, che ha ricevuto lo status di denominazione nel giugno 2009. La denominazione Asolo Prosecco è stata la prima, nell’ampio panorama del Prosecco, a introdurre la tipologia Extra Brut, oltre alla tradizionale versione frizzante.
Le caratteristiche del paesaggio e le condizioni climatiche della denominazione Asolo Prosecco DOCG sono simili a quelle delle colline di Conegliano Valdobbiadene. Ciò include una varietà nella conformazione del sottosuolo, un’elevata esposizione al sole grazie alla posizione dei vigneti.
Inoltre, un’ottima escursione termica, specialmente alla fine dell’estate che esalta gli aromi. Ancora, una distribuzione equilibrata delle precipitazioni e la protezione offerta dalle Prealpi contro i venti freddi provenienti dal nord.
Trieste DOC Audace
Le vigne di Glera nella provincia di Trieste, che si distinguono per la prestigiosa denominazione Prosecco DOC Trieste, sono piuttosto rare. Il Millesimato Extra Brut Prosecco Spumante Audace proviene da una di queste vigne esclusive.
Con l’immersione delle 6.492 bottiglie in mare, si è creato un percorso per il Prosecco DOC Trieste, che a 20 metri di profondità ha maturato qualità straordinariamente uniche grazie a diverse variabili naturali.
Temperatura, salinità, concentrazione di ossigeno disciolto, presenza di fosfati, silicati, nitriti, nitrati e clorofilla. Queste caratteristiche ambientali variano a seconda delle stagioni e del fluire dei venti, conferendo all’Audace Trieste un sapore e un carattere inimitabili.
Un’analisi sui consumatori: chi sono, le loro caratteristiche e la suddivisione di mercato.
La crescente percezione a favore del prodotto nei mercati e il posizionamento del prezzo, che ne riconosce l’eccellenza nel mondo del Prosecco, ha fatto sì che il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore rappresenti l’apice nella piramide qualitativa.
Negli ultimi anni è stato raggiunto un risultato straordinario a livello nazionale, dove troviamo una forte percentuale di appassionati e “degustatori” di vino.
Ma anche e soprattutto a livello internazionale, in particolar modo in paesi come Regno Unito, Austria, America, Germania, Russia, Cina e Hong Kong.
In media i consumatori effettivi del prodotto si possono suddividere in diverse tipologie di persone:
Abituale: persona con un reddito medio/alto che abitualmente acquista per gusto e per piacere il prodotto, senza troppi scrupoli.
Casuale: Si tratta di un tipo di consumatore viaggiatore, che per fattori esterni, come può essere quello dell’esperienza in vigna, acquista il prodotto.
Curioso: consumatore che per sentito dire o per curiosità, si trova a navigare sul web ed esplorare questo mondo, arrivando ad acquistare il prodotto. Potrebbe essere il prossimo cliente abituale.
Esplorando il potenziale innovativo delle intelligenze artificiali, anche nel settore vinicolo
L’intelligenza artificiale avrà sempre in mente il pubblico mentre lavora. Ogni contenuto sarà fatto su misura per aumentare il coinvolgimento e la notorietà del marchio, essendo in grado di segmentare la base di clienti e di analizzare le loro preferenze individuali per sviluppare campagne personalizzate e offerte promozionali su misura per gli interessi di ciascuno.
Questo approccio può aumentare significativamente i tassi di conversione e favorire la fidelizzazione dei clienti.
Quando l’intelligenza artificiale viene utilizzata per analizzare i dati è in grado di identificare modelli e intuizioni che potrebbero non essere scoperti dall’uomo.
Nel campo vinicolo l’analisi dei dati effettuata dall’intelligenza artificiale può aiutare i viticoltori per esempio a prendere decisioni sulle colture e sulle metodologie di vinificazione per perfezionare il loro sistema, influendo anche sui modelli di acquisto.
Raccogliere informazioni sui clienti e sui loro profili.
Per esempio Tastry, attraverso un’app, raccomanda il vino di conseguenza alla raccolta di dati sui consumatori. In questo modo, l’azienda ha creato una mappa di calore diffusa in tutti gli Stati Uniti.
Attraverso questa i distributori e i rivenditori possono farsi un’idea del loro target. Nel back end i produttori possono prevedere le loro vendite e puntare a regioni specifiche, in cui il loro vino corrisponde ai profili di gusto di chi consuma vino.
Un altro esempio è Overproof, piattaforma che applica l’algoritmo di intelligenza artificiale ai dati delle vendite e degli utenti per pianificare ed eseguire in modo efficace le strategie di marketing.
Offre soluzioni in ogni fase del processo, a partire dall’approccio al mercato fino alle soluzioni in loco. I bar quindi possono identificare le micro tendenze delle loro bevande analizzando i dati dei punti vendita. Successivamente, prendere decisioni sull’offerta da fare al pubblico.
Strategie e strumenti per la creazione di un funnel di successo nella promozione delle colline del Prosecco di Valdobbiadene
È necessario mettere in atto una strategia di comunicazione integrata per creare una narrazione che dia valore percepibile per i diversi consumatori e che si differenzi per strategia di vendita e di approccio comunicativo per i vari canali.
Il mezzo più efficace da utilizzare è un ecosistema digitale integrato, cioè un insieme di tanti strumenti online diversi tra loro che operano in sinergia. Al centro di questo ci sarà il sito web o un’app dell’azienda/imprenditore di proprietà esclusiva e non di terzi.
Per far sì che la strategia sia funzionale devono essere identificati i punti deboli della comunicazione attuale per poi trasformarli in aree di miglioramento da sviluppare attraverso la creazione di contenuti creativi.
Questo avviene attraverso il funnel, cioè l’insieme di processi digitali che trasformano un anonimo navigatore in un potenziale cliente, dove nel tempo renderlo fidelizzato.
Le fasi del modello
Il modello si suddivide in tre fasi, partendo dal TOFU (top of the funnel, grazie al quale il brand acquisisce visibilità e conoscenza).
In questa fase verranno comunicati il brand e il prodotto, con un tono di voce e contenuti personalizzati per i diversi canali scelti, differenziando la comunicazione in modo da raggiungere i diversi cluster, cioè insieme di soggetti con caratteristiche omogenee, raggruppati in base a determinati parametri.
I canali di comunicazione che rientrano nella fase di tofu portano il potenziale cliente ad avere un primo approccio con il brand/prodotto, e di conseguenza comprendono: Social Media, Google Ads e inserzioni su Siti e/o App, articoli su blog, ricerca organica, conferenze online e QR code.
La fase successiva, il MOFU (middle of the funnel, quando il brand entra in contatto con il proprio target e ne ricava dati e informazioni), genera engagement attraverso delle azioni specifiche, che determinano la brand awareness.
In questa fase gli strumenti utilizzati permettono al brand di raccogliere dati attraverso le azioni dell’utente. Per esempio grazie a mail, newsletter, pop up e challenge vengono proposte promozioni e sollecitate call to action (CTA), la community viene rafforzata attraverso canali di comunicazione esclusivi, accessibili solo da utenti in stretto contatto con il brand.
L’analisi dei dati
L’analisi dei dati raccolta viene fatta attraverso l’uso di intelligenza artificiale, che è in grado di identificare e segmentare in modelli e intuizioni i dati. Questo permette di pianificare ed eseguire in modo efficace le strategie di vendita.
Per esempio è utile la creazione, mediante le AI, di una mappa di calore diffusa. attraverso la quale i distributori e i rivenditori possono comprendere le preferenze del target.
I produttori, invece, possono capire come prevedere le loro vendite e puntare a regioni specifiche in cui il loro prodotto corrisponde ai profili di gusto dei clienti.
Nell’ultima fase del funnel, il BOFU (bottom of the funnel, nella quale è previsto l’acquisto e in seguito la fidelizzazione del consumatore) termina con l’atterraggio sulla piattaforma di vendita. Questa comprende la possibilità di acquistare un prodotto o di prenotare un servizio offerto dalla cantina.
Fanno quindi parte del bofu, prenotazioni di degustazioni, visite guidate, esperienze, webinar ed eventi.
Una volta completato l’acquisto, la fidelizzazione del cliente avviene attraverso azioni di upselling e cross selling.
La prima sfrutta le leve della convenienza o della desiderabilità del prodotto per riuscire a convincere il cliente ad acquistare più di quello che si era prefissato.
La seconda consiste nella proposta di prodotti complementari, incrementando l’acquisto.
Per esempio nella fase di upselling possono essere proposti degli sconti o l’offerta della spedizione gratuita una volta superata una determinata quantità di prodotti da acquistare.
Un esempio di cross selling è invece la vendita di alimenti o oggettistica complementare alla consumazione del prodotto principale.
Progetto a cura di:
- Linda Vanni lindavanni2001@gmail.com
- Martina De Florio martina.deflorio@gmail.com
- Alice Gareggio alicegareggio13@gmail.com
- Andrea De Grandis andreadegrandis1998@gmail.com