Intervento ReNaTur, Rete Nazionale degli Istituti Turistici, alla camera dei Deputati
Memoria della ReNaTur (Rete Nazionale degli istituti Turistici), depositata in data 17 novembre 2009 in occasione dell’audizione presso la VII Commissione cultura della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame degli atti del Governo n. 132 – 133 e 134 concernenti la revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico degli istituti tecnici.
Onorevole Presidente
Onorevoli componenti di codesta commissione
La ReNaTur si è costituita nel 2004 come accordo di rete che coinvolge gli Istituti Tecnici di Stato per il Turismo, con finalità di coordinamento e di sostegno tra le istituzioni scolastiche, per promuoverne la valorizzazione e il potenziamento attraverso la diffusione di una “cultura della qualità” sia sotto il profilo formativo che organizzativo, tecnologico e strutturale.
In particolare, la ReNaTur assume il compito di seguire gli sviluppi del processo di Riforma in atto del sistema scolastico nazionale, di elaborare studi e proposte, di essere parte attiva nel rappresentare e tutelare la specificità della formazione assicurata dagli Istituti Tecnici di Stato per Turismo.
In sede di assemblea nazionale, tenutasi a Rimini il 28 e 29 ottobre 2009, sono emerse alcune riflessioni sulla natura e la funzione dell’Istituto tecnico per il Turismo (futuro Istituto Tecnico Economico a indirizzo Turistico) e sono state evidenziate alcune problematiche urgenti per l’assetto futuro della scuola, che si presentano a codesta Commissione.
1) L’importanza del settore turistico e il ritorno economico per l’Italia
Il settore turistico ha una grande rilevanza nella vita economica e civile del nostro Paese, in quanto si pone come motore trainante dello sviluppo economico. È superfluo ricordare che l’Italia possiede un patrimonio monumentale tra i più ricchi del mondo e risorse naturalistiche straordinarie. Per questo è di grande importanza che nel riordino dell’Istruzione Tecnica sia stato mantenuto l’indirizzo di studi turistico. Affinchè questo patrimonio possa essere pienamente valorizzato sono infatti necessarie figure professionali capaci di rendere fruibili le risorse del territorio e di padroneggiare gli aspetti tecnologici del settore turistico gestendone la complessità e le trasformazioni.
2) La specificità della formazione Tecnico-Turistica e la necessità di una sua caratterizzazione all’interno del settore “Economico”
L’Istituto tecnico per il Turismo ha formato figure altamente specializzate nel campo economico-turistico e riconosciute dal territorio, il cui profilo in uscita è ampiamente in linea con quanto previsto dalla Riforma, qualificandosi per la creazione di competenze nell’ambito dei rapporti con le persone e di una qualificata preparazione culturale e professionale.
Punti di forza del percorso formativo sono sempre stati:
a) Le competenze economico-turistiche nell’ambito gestionale e nella produzione di servizi/prodotti turistici.
Tali competenze vengono raggiunte anche, se non principalmente, attraverso le attività svolte nei laboratori multimediali con la copresenza dell’insegnante tecnico-pratico, e attraverso i rapporti col mondo del lavoro.
b) Le competenze comunicative.
Lo studio delle lingue straniere come strumento per comunicare con gli altri in un contesto sempre più globalizzato. Indispensabile l’apporto dei docenti conversatori di madrelingua che contribuiscono all’acquisizione da parte degli alunni di una lingua viva, tale da consentire la comprensione di realtà e culture diverse, e l’uso della lingua nelle concrete situazioni attinenti i servizi turistici.
c) Le competenze culturali per la valorizzazione e la fruizione del territorio
Attraverso lo studio del patrimonio culturale si sviluppano le condizioni per una fruizione consapevole dei beni culturali e ambientali a partire dal proprio territorio.
La necessità di una maggiore caratterizzazione dell’indirizzo Turistico all’interno del settore “Economico” discende dalle seguenti considerazioni:
– il campo del turismo è un ambito estremamente vasto e variegato, in quanto racchiude molteplici aspetti culturali e gestionali
– le esigenze del mondo del lavoro richiedono professionalità orientate al management organizzativo turistico, che abbiano competenze organizzative per la gestione dei flussi turistici, per i servizi di accesso, per la costruzione di prodotti turistici, e capaci anche di rapportarsi in maniera costruttiva e creativa con le nuove tecnologie
– le esigenze del territorio richiedono però anche professionalità che sappiano rendere fruibile e appetibile al turista il patrimonio culturale e ambientale
– ogni regione, per le sue peculiarità territoriali, ha bisogno di figure professionali con competenze specifiche diverse
Pertanto
si ritiene necessario fornire alle regioni la possibilità di differenziare il percorso di studio del perito per il turismo in indirizzi che valorizzino le specificità territoriali:
– sia articolando i quadri orari delle discipline in maniera che in ciascun indirizzo si configurino alcune discipline prevalenti
– sia offrendo materie opzionali significative rispetto alle realtà regionali
Per non ritornare ad una proliferazione incontrollata di indirizzi, si propone al Ministero la creazione, nell’ambito dell’Istituto Tecnico Economico a indirizzo turistico, di un numero limitato e ben definito di percorsi, in cui prevalga o l’impostazione tecnica-economica, o quella linguistico-culturale.
All’interno di questi percorsi si configurerebbe la scelta delle materie opzionali e/o facoltative.
La scelta del percorso formativo dovrebbe comunque partire dal secondo biennio, fermo restando il primo biennio comune a tutti.
3) Richieste in merito alla Riforma
La Riforma dell’istruzione ha dato grande importanza negli istituti tecnici alla didattica laboratoriale e al collegamento con il mondo del lavoro e delle professioni, prevedendo come strumenti didattici per la realizzazione dei percorsi di studio anche stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro.
Gran parte di queste metodologie sono già attuate negli Istituti per il Turismo, dove sono previsti periodi di tirocinio presso strutture turistiche e agenzie di viaggio, e dove in molte scuole esistono laboratori informatici per i servizi di prenotazione aerea e alberghiera, se non addirittura agenzie di viaggio interne.
Nel contempo, però, non sono più previste negli Istituti Tecnici per il Turismo alcune figure di Insegnanti Tecnico Pratici (ITP) quali i docenti di Pratica d’agenzia o i Conversatori di madrelingua. È evidente che se non si investe adeguatamente nelle attività laboratoriali viene sottovalutata l’importanza dello sviluppo delle abilità operative richieste dal mondo del lavoro.
Pertanto si richiede:
a) Di mantenere le discipline tecnico-pratiche (Pratica d’Agenzia e Conversazione in lingua straniera) che da sempre hanno qualificato l’indirizzo turistico, fornendo agli alunni le indispensabili competenze professionali, le quali devono necessariamente trovare una precisa collocazione nel quadro orario della riforma, anche in forma di compresenza nel secondo biennio e nell’ultimo anno.
Ove questo risulti impossibile
b) che le attività laboratoriali di Conversazione e di Pratica d’agenzia siano necessariamente inserite tra le materie opzionali al fine di garantire a tutte le scuole, nelle diverse regioni d’Italia, pari opportunità affinché gli alunni italiani, che saranno costretti a confrontarsi con altri soggetti all’interno di un mercato globale, non debbano soffrire di una mancata formazione pratica adeguata.
c) Che vengano mantenuti Assistenti Tecnici (personale A.T.A.) eventualmente con un profilo professionale “ampio e flessibile” di supporto all’autonomia progettuale dei singoli istituti.
d) Che vengano assegnati finanziamenti specifici per questo indirizzo, importante per la qualità dell’accoglienza turistica e anche per l’economia della nostra nazione, che permettano, nella scelta delle materie opzionali, anche di stipulare contratti d’opera con esperti del mondo del lavoro per competenze specialistiche non presenti nell’istituto e che permettano altresì esperienze presso altri paesi europei.
e) Che la percentuale oraria da dedicare alla flessibilità disciplinare, così come la scelta della materie opzionali, sia proposta dal Comitato Tecnico Scientifico perché lasciata al Collegio Docenti potrebbe risultare condizionata da interessi individuali o di categoria.
Roma 17 novembre 2009
Il Presidente ReNaTur
(prof. Vincenzo Amato – ITT “Marco Polo” di Palermo)
Sede:
ReNaTur, presso I.T.T. “Marco Polo”
Via Ugo La Malfa, 113
90146 – Palermo