La Brambilla accusa: «Le lauree in turismo non servono a nulla»
“La Brambilla accusa: «Le lauree in turismo non servono a nulla»” è il titolo di un articolo apparso giovedì 23 aprile 2009 su Il Giornale, qui riportato.
Il giorno in cui mi è capitato sottomano questo articolo, dal titolo quanto mai “forte”, mi sono chiesto se riprenderlo subito o lasciarlo un attimo da parte e attendere eventuali reazioni.
E’ stato “ritagliato” e inserito nelle rassegne stampa di alcune Università, ma non è successo molto altro…salvo qualche conferma da parte di laureati blogger, delusi dell’esperienza formativa vissuta sulla propria pelle che concordano con il neo-Ministro.
In fondo l’articolo non aggiunge nulla a quanto già pubblicato in questo sito da oltre tre anni. Era infatti il 2006 quando scrissi dell’inutilità di alcuni percorsi di laurea sul turismo presenti in Italia e quali erano le loro debolezze. E in questi anni le testimonianze, gli interventi su questo tema, in queste pagine o nel Forum, sono stati tanti. (in particolare su laureaturismo.it)
L’affermazione del Ministro assume però – a mio parere – un valore ed un peso ben diverso. Affermazione fatta a ridosso dell’istituzione del “Comitato per la razionalizzazione della formazione turistica”, accademici ed esperti che dovrebbero fornire al Ministro elementi per migliorare l’offerta formativa universitaria e non solo, e su cui avevo espresso qualche perplessità sin dal dicembre 2008 in “Il Governo sulla formazione nel turismo”.
Al di là del Comitato, sul quale non sono mancate reazioni alla sua istituzione (qui le più accese) e sul quale per il momento mi sono astenuto dal fare le mie osservazioni, alla luce dei nominati ma soprattutto di un “ennesimo pre-annunciato” Centro di eccellenza per la formazione da creare nel Mezzogiorno, c’è da chiedersi quale effetto tale accusa avrà sulle prossime immatricolazioni. Probabilmente nessuno…perché nessuno l’ha notata, perché le reazioni sono state molto contenute.
Ma immaginiamo l’idea che se ne farebbe un neo-diplomato di fronte alla scelta di proseguire nei suoi studi, proprio nel settore turistico.
Nella sola classe di laurea 39 (scienze del turismo) si è passati da 3.547 immatricolati dell’a.a. 2006/07 su 13.779 totale iscritti, ai 3.175 nel 2007/08 su 13.858, fino ai 1.071 del 2008/09 su 10.926 (dati statistici MIUR). E’ già in atto dunque una contrazione delle iscrizioni, evidentemente a ragion veduta e a favore, forse, della classe 17 ad indirizzo turistico o altre ancora. E’ ipotizzabile quindi che – a prescindere dalle affermazioni del Ministro – per il 2009/10 le immatricolazioni non tocchino neppure le mille unità. Con l’auspicio però che questi coraggiosi trovino presto una soluzione e un adeguamento alla realtà e al mercato del lavoro.
Francesco Mongiello