Lavorare nel Turismo, quando la tecnologia azzera le buone maniere
Negli ultimi anni il nostro modo di comunicare e lavorare ha subito enormi cambiamenti con l’avvento delle nuove tecnologie.
I sistemi digitali sono in continua evoluzione. Facciamo a gara per stare al passo e non essere lasciati indietro.
Quello che più ci colpisce è che le buone maniere e l’etichetta non viaggiano a pari passo con questa evoluzione.
Piuttosto, ci sembra che siano inversamente proporzionali.
Utilizziamo sistemi sempre più sofisticati che facilitano il nostro lavoro e la nostra vita personale.
Ma d’altra parte le buone maniere scarseggiano sempre più.
Il modo migliore per capire l’esasperazione che stiamo vivendo con i sistemi digitali è studiare i nostri casi personali e cosa ci accade ogni giorno.
L’uso inappropriato della posta elettronica
Se iniziamo con la posta elettronica (comunicazione meno formale di una lettera), nonostante la sua efficienza e velocità, troviamo sempre quelle persone che:
- Ti danno dal tu, come se tu avessi preso un aperitivo con loro il giorno prima.
- Si salutano con un abbraccio, quando non ti conoscono personalmente.
- Scrivono in modo inappropriato, utilizzando il testo completo in maiuscolo, il che significa urlare ed essere aggressivi.
- Usano gli emoji nelle comunicazioni formali.
- Si aspettano risposte “immediate”, ma invece noi, non le sentiamo più.
- Il senso di “urgenza” è frainteso.
Se le e-mail sono diventate “eccessivamente rilassate”, le riunioni virtuali e le comunicazioni tramite WhatsApp sono diventate ancora peggio.
La pandemia ha “sdoganato” le riunioni a distanza
La tecnologia ci ha dato una grossa mano durante i primi due anni della pandemia.
Non possiamo negare di aver fatto un grande passo avanti.
“Grazie” a lei possiamo tenere a distanza riunioni aziendali, organizzare e frequentare corsi, assistere un cliente e anche sostenere un primo appuntamento medico.
Anche quelle persone che in passato non avevano mai utilizzato sistemi di chat e telefono come ICQ o Skype, oggi considerano normale un incontro tramite Zoom o Meet, solo per citare alcune piattaforme.
Oggi il sistema tecnologico è avanzato. Ma i buoni standard di comunicazione e di etichetta sono diminuiti.
Non si può negare che in questi ultimi due anni abbiamo visto un po’ di tutto, compresi errori che possono costare caro sul piano lavorativo.
Gli errori più comuni durante le riunioni online
Per citarne solo alcuni:
- Riunioni estremamente disordinate senza un’agenda specifica.
- Molte persone che parlano in contemporanea.
- In molti casi, l’atteggiamento è informale. Tenere una riunione “online” non cambia il concetto di una riunione in ufficio.
- L’apparizione di gattini, cuccioli e bambini nella nostra scrivania e nella nostra stanza di lavoro, per quanto divertente, non è “professionale”.
Dobbiamo sempre tenere a mente che stiamo “lavorando” come se fossimo in ufficio, ma da casa.
Lavorando da casa, possiamo essere meno formali nell’abbigliamento, ma ciò non significa che non manteniamo dei “minimi”.
Una cosa è vestirsi senza cravatta e un’altra è presentarsi a una riunione online in disordine.
Occhio alla cura della persona
Se alcuni pensano che l’igiene personale non venga notata, si sbagliano.
Un uomo con la barba di due giorni e i capelli non proprio “puliti” si vede e si rileva perfettamente sul monitor!
Lo stesso vale per la donna che si presenta con una maglietta per la spiaggia, con un fermaglio tra i capelli e senza un minimo di cura personale.
Ecco, anche in questo caso un manuale di etichetta aziendale non guasterebbe affatto. Anzi.
Le comunicazioni improprie su WhatsApp
Parliamo poi di WhatsApp. È un’applicazione che ci ha aiutato a snellire la comunicazione telefonica, a risparmiare molto tempo.
Permette di mantenere conversazioni professionali e personali dall’altra parte del mondo, a costo zero.
Sicuramente un ottimo strumento! Purtroppo, però, è soggetto a molti abusi.
Di seguito alcuni esempi vissuti da noi e che riflettono l’uso improprio di questo strumento.
Un caso pratico è il falso senso di urgenza. Si pensa che sia necessaria una risposta immediata.
Nessuno pensa alle regole minime delle buone maniere, come ad esempio: “A che ora ti farebbe bene una chiacchierata? Devo parlarti”.
Poi ci sono i contatti professionali che iniziano a inviarti battute, foto inappropriate e catene di Sant’Antonio.
E ancora: gli orari di lavoro non vengono rispettati.
In alcuni casi, poi, diamo il nostro numero ad alcuni professionisti che ci contattano perché vogliono esplorare modi di lavorare insieme.
Casi surreali: elaborare progetti complessi solo su WhatsApp
Inizialmente hanno un grande senso di urgenza. Ma quando hai passato del tempo a rispondergli per iscritto, scompaiono!
Non arriva mai più una risposta, tanto meno un grazie!
Inoltre incontriamo quelle persone/aziende che ci offrono un progetto su cui lavorarci solo ed esclusivamente tramite WhatsApp.
È uno strumento molto comodo, ma non direi che sia comodo lavorare con grafici comparativi, statistiche e progetti importanti attraverso
il cellulare.
L’anno scorso abbiamo rifiutato un progetto Turismo (straniero), perché volevano lavorarlo solo con questa formula.
Per noi non risultava professionale e, soprattutto, soggetta a errori.
La Netiquette, questa sconosciuta
In tutti questi casi, troviamo un’enorme mancanza di buone maniere, buona educazione, gentilezza.
Mancano le regole di base del codice di abbigliamento, netiquette, etichetta sociale e etichetta aziendale.
Sembra che i progressi tecnologici non siano direttamente proporzionali all’etichetta!
Ecco perché appare opportuno, oggi più che mai, dare una rispolverata alle buone maniere.
Un corso di Business Etiquette può senz’altro essere utile nelle aziende del settore turismo e hospitality.
Non solo per rendere più efficiente lo staff, ma anche per migliorare le relazioni esterne.