Le agenzie viaggi del futuro, i “sarti” del turismo
Il marketing di destinazione è un processo “polifonico”, un’unità che emerge da soggetti diversi per natura, interessi e modì di stare nel mercato. Un ruolo importante è certamente giocato dagli operatori privati, alberghi certamente, ma anche agenzie di incoming.
Ne parliamo con Roberto Mori, titolare di AM Viaggi di Predazzo in Val di Fiemme, agenzia impegnata da tempo in un territorio che alla grande tradizione turistica affianca un costante lavoro di rinnovamento. Interessante inoltre il fatto che AM Viaggi è anche agenzia di outgoing.
Roberto Mori realizza inoltre docenze su “attori e degli strumenti del turismo locale” presso tsm-Trentino School of Management.
La crescente complessità del sistema turistico globale si ripercuote inevitabilmente anche nella dimensione locale: cambiano quindi i rapporti con gli stakeholder e ne nascono di nuovi, mentre “il territorio – dice Mori – diventa esso stesso strumento di competitività. Se infatti oggi è più facile andare in destinazioni lontane, destinazioni ormai mature devono puntare sulla valorizzazione delle proprie peculiarità e su una gestione sempre più efficiente del sistema dell’ospitalità”.
Quale sarà invece il futuro di piccoli soggetti come le Agenzie di viaggio? “è in atto – continua sempre Mori – un processo di selezione. Internet penso che distruggerà i sistemi distributivi agenzia molto standardizzati. Chi si limita a vendere pacchetti di grandi tour operator avrà certamente grossi problemi in futuro. Andrà avanti chi sarà sviluppare un vero e proprio servizio consulenziale al cliente. L’agenzia di viaggi non può essere un negozio dove comprare prodotti di larga scala, ma un luogo in cui si taglie e cuce il viaggio su misura, in base alle specifiche esigenze di ogni turista. Solo così possono esserci i margini per continuare. Certo, con internet anche il turista può fare lo stesso, ma ha le competenze e l’esperienza necessaria? Ha il tempo?”.
Altro tema interessante, e meno noto del fenomeno internet, è quello del comportamento dei grandi tour operator. Nessuno dei grandi nomi (Francorosso, Ventaglio, Kuoni, per fare gli esempi più noti) ha di fatto ridotto l’impegno commerciale sulle AdV e sta puntando forte sul booking on-line nei propri siti. “Si guardano bene dall’inimicarsi un sistema distributivo ben rodato come quello delle agenzie viaggi. Al momento è ancora l’unico canale in grado di garantire grandi numeri. La partita è ancora molto aperta”.
Come sempre, poi, la presenza in aula di un professionista del turismo spinge a fare qualche domanda sul mondo del lavoro. Le parole di Mori spingono all’ottimismo: “se l’oggi è complesso e ricco di incognite, allora serve una preparazione culturale superiore per poterlo interpretare. Le soluzioni arrivano dalla preparazione e dall’impegno. Io credo che nel settore ricettivo vi sia una grande necessità di professionisti in grado di creare e gestire un prodotto, e anche manager in grado di far lavorare insieme territori che singolarmente sono troppo piccoli per reggere il livello di competizione attuale. Per queste cose i professionisti di un tempo non sono preparati. A livello più generale, poi, vedo una comunicazione troppo stereotipata. È un campo dove servono nuove prospettive”.
Sergio Lucci
tsm-Trentino School of Management
Web: www.tsm.tn.it