L’offerta di turismo enogastronomico in Italia
I numeri del Bel Paese sono di tutto rispetto.
821 Indicazioni Geografiche Food & Wine, 586 ristoranti di eccellenza, 11.329 agriristori, 18.632 agriturismo con alloggio.
E ancora: 169 Strade del Vino e dei Sapori, 12.446 agriturismo che offrono proposte turistiche varie. Quali, ad esempio, maneggio, escursioni guidate a piedi o in mountain bike, fattorie didattiche.
A ciò si aggiungono una molteplicità di altre esperienze Food & Beverage, quali Musei del gusto, esperienze in cantina, eventi tematici e scuole di cucina.
Il nostro Paese possiede un’offerta ricca e variegata, in grado di soddisfare la pluralità di esigenze del turista alla ricerca dei sapori locali.
Il primo rapporto sul turismo enogastronomico
Il “Primo Rapporto Sul Turismo Enogastronomico Italiano” traccia un quadro sul settore e delinea le tendenze di un segmento in forte crescita in tutto il mondo.
(Sotto l’egida dell’Università degli studi di Bergamo e della World Food Travel Association, ha il patrocinio di Touring Club, Fondazione Qualivita, Federculture. L’autore è Roberta Garibaldi che ha coordinato la ricerca, nde).
L’offerta è a macchia di leopardo
Un’offerta ricca, fortemente legata alle tradizioni locali e al territorio, che connota positivamente l’immagine del nostro Paese all’estero.
Tuttavia a tale ricchezza spesso non corrisponde un’organizzazione dell’offerta adeguata.
La ristorazione è un settore evoluto e organizzato, con una vasta gamma di esperienze per ogni target. Stesso discorso per molte cantine, che offrono visite ben strutturate.
Si potrebbero invece incentivare altre realtà ad aprirsi di più al turismo.
Allargare gli orizzonti
Come, ad esempio, i caseifici, le cioccolaterie, i pastifici.
Sarebbe necessario limitare i lacciuoli anche legislativi, che ancora frenano alcune potenzialità.
Al tempo stesso sarebbe opportuno incentivare la comunicazione sulla rete. E favorire l’intermediazione turistica italiana faciliti la fruizione delle esperienze.
I mercati di prodotti del territorio? Sono molto apprezzati e ricercati dai turisti, abbiamo delle ottime realtà.
Ma si potrebbe lavorare per diffondere maggiormente nuovi modelli, più attrattivi.
Siamo il Paese più desiderato come meta di viaggi enogastronomici.
Il nostro patrimonio enogastronomico, l’occasione dell’anno del cibo, sono una potenzialità da valorizzare con un’offerta tematica.
A patto che sia di qualità e sostenibile. Oltre che fortemente legata alle tradizioni del territorio.
Oggi il consumatore è più consapevole rispetto al passato. Per le istituzioni e gli operatori si apre una nuova sfida: sviluppare modelli sostenibili e di garanzia della qualità.
Innovare l’offerta con nuove tecnologie e nuove competenze
Le nuove tecnologie stanno modificando profondamente la nostra esistenza: intelligenza artificiale, realtà virtuale ed aumentata, blockchain, e così via.
Le possibili applicazioni per il comparto dell’industria del turismo enogastronomico sono innumerevoli. Offrendo tra l’altro nuove opportunità di lavoro.
Tutto ciò contribuirà a rendere l’esperienza di vacanza più coinvolgente e immersiva. Al tempo stesso semplifica la vita del turista. Sia in fase di scelta della meta sia nel corso del viaggio.
L’importanza delle risorse umane
La risorsa umana rimarrà comunque l’elemento centrale. Richiederà nuove competenze trasversali e adeguata formazione. Un esempio? Gli hospitality manager per le aziende Food & Wine.
Occorre poi re-inventare l’enogastronomia locale. Stimolare l’innovazione in ambito enogastronomico, ma al contempo salvaguardare l’autenticità di questo patrimonio.
Sarà una delle sfide del futuro per le destinazioni turistiche. Almeno per quelle che vogliono puntare su questo elemento per differenziarsi e trovare un vantaggio competitivo sul mercato.
I principali target di mercato
Turisti senior e Paesi emergenti saranno i principali target di mercato a cui rivolgersi nel medio periodo.
La Generazione X oggi tra i turisti italiani.
Ciascuno di essi appare interessato alle proposte enogastronomiche nel corso del viaggio. Fondamentale sarà creare offerte targettizzate.
I dati sono contenuti nel volume “Primo Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano”. Per informazioni sull’acquisto cliccare qui.