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Marketing territoriale: informazione e promozione del territorio tra passato e futuro

Secondo appuntamento con Landexplorer e la rubrica “Marketing territoriale – Nuovi modi di narrare il territorio“.  In questo post la rosa dei venti vuole indicare le ultime novità sulla promozione del territorio senza dimenticare il passato, ma ricercando quel sottile “fil rouge” che accomuna da sempre tutte le modalità di marketing prima applicate in modo “analogico” ed oggi diventate digitali.
Se ti sei perso il precedente articolo sul marketing territoriale lo trovi qui: Marketing territoriale. Nuovi modi di narrare il territorio

Marketing territoriale attraverso i secoli

Tracciare una evoluzione del marketing territoriale è molto difficile poiché il concetto di territorio come lo si conosce oggi, tutto sommato, è recente. Se si pensa, però, a forme rudimentali di promozione che coinvolgano prima di tutto l’informazione e poi una certa promozione, ci troveremmo addirittura a tornare indietro di millenni; infatti, si potrebbe addirittura pensare alle incisioni rupestri come un modo di presentare informazioni, all’epoca vitali, di un territorio a tutti i membri della tribù, attuando una forma primordiale di “marketing territoriale interno”.

Marketing territoriale e rappresentazioni del territorio

Uno strumento che ha permesso la conoscenza del territorio ed una sua rappresentazione il più veritiera possibile, a seconda dei saperi connessi nelle varie epoche, è stata sicuramente la carta geografica che attraverso latitudine e longitudine permette ancora oggi di posizionare continenti, paesi, montagne e quant’altro su uno spazio ristretto come quello delle classiche cartine turistiche. Da questa possibilità sono nati i viaggi dei primi pionieri come Colombo, Vespucci, ma anche e soprattutto, per l’argomento di questa rubrica, le prime vacanze dei facoltosi rampolli europei, denominate “Grand Tour”.

In questa sede non ci interessa tanto, dove erano diretti i giovani viaggiatori, bensì quali strumenti di informazione venivano utilizzati dagli stessi. Se purtroppo gran parte del materiale è andato perduto, ci sono eccezioni di notevole pregio: è il caso di “Piedmont” di Estella Canziani, giovane donna di padre italiano e madre inglese che grazie ai suoi numerosi scritti, divenuti poi materiale importantissimo per gli antropologi, ci descrive con molta semplicità gli itinerari che percorre, i territori che visita e come la comunità locale abita e vive quegli stessi territori. Come si può evincere facilmente da suoi racconti molte località vengono identificate attraverso toponimi e leggende locali. Un altro esempio, molto “didattico”, ma anche molto riuscito è il caso delle “cartografie immaginarie” dell’amico ed artista Giorgio Rava.

Giorgio Rava – Cartografia immaginaria – Valle del Devero

Nella foto sopra riportata viene rappresentata la Valle del Devero, ma sono tante le tavole dell’amico artista anche sulla Valle Strona, una piccola valle della lunghezza di circa 20 chilometri a nord del centro cusiano di Omegna, nella provincia del Verbano Cusio Ossola in Piemonte.

Come si può notare Rava riporta in modo molto schematico la geografia della Valle, qualche fiume ed inserisce i nomi delle principali vette con un bel drago che sputa fuoco a destra. Nelle carte della Valle Strona, terra a lui più vicina, inserisce anche nomi dialettali e località come “Böcc di Faj” (buchi delle streghe) disegnando proprio nell’area delle grotte in località Sambughetto tante piccole streghe che volano in sella alla classica scopa.

Se da un lato può far sorridere questo tipo di rappresentazioni, dall’altro hanno un intenso valore per ben tre motivi:

Vengono riportati alcuni toponimi che descrivono in modo compiuto il territorio, molti dei quali a rischio “estinzione”
Una carta del genere all’epoca dei Grand Tour era molto semplice da leggere ed avvertiva dei pericoli che si potevano incontrare attraversando paesi sconosciuti, ma nello stesso tempo, le stesse località “pittoresche” erano comunque punti di riferimento, come possono essere i punti di interesse dei moderni GPS
Queste carte geografiche hanno una capacità di trasmettere una immagine del territorio molto più potente, in termini di marketing territoriale, rispetto a qualsiasi strumentazione GPS odierna.

Tali tipi di carte nascevano dalla capacità dei giovani viaggiatori di rappresentare lo spazio che li circondava con l’aiuto delle persone del posto che, senza saperlo, davano informazioni e promuovevano il territorio stesso.

Un secondo strumento molto utilizzato ancora oggi è la guida turistica di una città che descrive brevemente ogni monumento o bellezza artistica, naturale o culturale presente in un dato territorio. Di questa tipologia, oggi sono nate le versioni digitali soprattutto per tablet e dispositivi mobile, i quali aiutano il turista, una volta giunto a destinazione, senza dover vedere persone letteralmente “immerse” nella cartina 🙂

Un’altra forma di marketing territoriale tra l’informazione e la promozione del territorio è senza dubbio la formula di “il libro famoso dell’autore famoso”, quante persone sono andate a ricercare la casa di Lucia de “I Promessi Sposi” oppure sono andati a visitare la Casa di Giulietta dei famosi innamorati “Romeo e Giulietta”? 🙂

Anche in questo caso riporto un esempio minore di come la letteratura possa diventare promozione del territorio anche senza citare esplicitamente in modo preciso il territorio in esame, è il caso di “Memorie del Presbiterio” di Emilio Praga e Roberto Sacchetti che durante il periodo storico-artistico denominato “Scapigliatura” presentano il viaggio del protagonista in un luogo che per conformazione geografica e la potenza delle immagini utilizzate per descrivere un fiume, dal corso “tormentato e torrentizio”, non può che rimandare al capriccioso torrente Strona, il corso d’acqua che dà il nome alla valle sopra citata.

Marketing territoriale: scenari futuri e qualche consiglio

Il marketing territoriale già oggi sta cambiando “pelle”e sempre più il suo obiettivo principale: l’informazione, si trasmette attraverso il web, avere una immagine del territorio che sia la vera anima e motore delle sue peculiarità e bellezze è sempre più difficile (di questo tema farò un piccolo focus nei prossimi post). La tecnologia aiuta nella organizzazione e preparazione delle informazioni ma si rischia sempre più di avere luoghi simili in più parti del mondo. La vera sfida è perciò riuscire ad avere informazioni di qualità, precise, se possibile con feedback immediato del turista o visitatore, con la voglia e la costante ricerca di presentare il territorio per quello che è veramente. Questo può essere la vera chiave di volta di molti centri industriali che costretti dalla crisi odierna dovranno cambiare economia, riconoscere il loro passato senza accantonarlo può essere davvero la mossa vincente.

Conclusioni

Gli esempi riportati vogliono spronare tutti i portatori di interesse ed i consulenti di marketing territoriale alla ricerca delle vere radici di un territorio, poiché sono le vere peculiarità che differenziano nettamente un territorio da un altro. Saper elaborare strategie di marketing su queste peculiarità può risultare davvero molto complicato e faticoso, ma il risultato, nella maggioranza dei casi, è assicurato!

Se state affrontando questo passo molto delicato e vi sentite insicuri oppure vi sembra di aver imboccato la giusta strada ma volete confrontarvi con noi non esitate a contattarci oppure condividete il post 🙂

Alla prossima!