Turismi

Nuovi turismi, i Borghi della lettura

Borghi della lettura Macchiagodena

Forse il turismo culturale non salverà il mondo. Ma di certo potrà dare un grande aiuto ai piccoli borghi dello Stivale, sempre più a rischio spopolamento.

Da questo punto di vista una risposta importante arriva dal Molise, l’ultima nata tra le regioni italiane. Il suo territorio, storicamente segnato dall’emigrazione, è costituito in larga parte da piccoli paesi arroccati sulle montagne.

Il Molise conta 136 comuni, per un totale di poco più di 300mila abitanti. Un quartiere di Roma, in pratica.

Ebbene: in questa terra che profuma d’antico due giovani giornalisti, Roberto Colella e Davide Vitiello, hanno tirato fuori dal cilindro un’idea originale.

Colella-e-Vitiello

Da sinistra: Roberto Colella e Davide Vitiello

L’importanza del web marketing

Dal nulla hanno creato i “Borghi della Lettura”. E lo hanno promosso usando “armi” tutt’altro che costose: il web e i social. Puntando in particolare sul digital e sul visual storytelling.

Oggi questo network abbraccia decine di paesi sparsi in mezza Italia. Con evidenti benefici per i territori.

Nei borghi che hanno aderito al progetto vengono organizzati eventi di vario genere e visite guidate. Gli imprenditori del comparto turistico-alberghiero hanno cominciato a vedere qualche risultato. Sostenendo a loro volta il progetto.

Nel frattempo cominciano a muoversi anche le amministrazioni comunali. C’è chi ha creato biblioteche all’aperto. E chi ha riammodernato le piazzette per metterle a disposizione degli amanti delle buone letture.

La riscossa dell’Italia minore

Una ricetta semplice, ma al tempo stesso originale. Che permette di scoprire i grandi tesori nascosti nella cosiddetta Italia minore.

Visitare un piccolo borgo non significa semplicemente assistere a un evento culturale o ammirare un grazioso castello.

Significa anche e soprattutto scoprire interessanti tradizioni artigianali. Significa avere la possibilità di gustare specialità enogastronomiche uniche.

Ma soprattutto si ha la possibilità di interagire con chi vive in questi luoghi. Oggi il viaggiatore chiede questo. E i Borghi della Lettura danno esattamente queste risposte.

Un ambasciatore d’eccezione: Patrizio Roversi

Un progetto che piace. Non a caso ha ricevuto l’apprezzamento dell’ex ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini.

Mentre il noto conduttore televisivo Patrizio Roversi – che di viaggi e turismo se ne intende – è diventato ambasciatore dei Borghi della lettura.

FormazioneTurismo.com ha intervistato uno degli ideatori del progetto, Roberto Colella.

Una chiacchierata che, oltre a raccontare il percorso virtuoso dei borghi coinvolti nell’iniziativa, mette in rilievo l’importanza del web marketing nell’ambito della promozione turistica.

Al tempo stesso evidenzia le luci e le ombre del settore turistico in Italia.

Dal Molise che non esiste alla “conquista” dell’Italia

“Il Molise non esiste”, recita un luogo comune trito e ritrito che continua a fare furore, soprattutto sui social. Eppure non è così. Questo lembo di terra per molti sconosciuto ha grandi potenzialità, soprattutto dal punto di vista turistico.

Il tuo progetto “Borghi della Lettura” lo dimostra: partito proprio dal Molise, ci ha messo poco a varcare gli angusti confini regionali. Parlaci di questo progetto che stai portando avanti d’intesa con Davide Vitiello.

“Borghi della Lettura è nato nel febbraio del 2015. Il primo borgo ad aderire è stato quello di Scontrone in Abruzzo.

Nel giro di tre anni e mezzo siamo arrivati a coprire 9 regioni italiane (Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Marche, Umbria, Lazio, Campania e Sardegna), basandoci su una proposta di turismo culturale innescando un indotto economico virtuoso.

Il turismo culturale come strumento per migliorare le nostre aree urbane e la stessa competitività delle imprese contrastando il degrado sociale.

La domanda di turismo culturale, se adeguatamente stimolata, crea un potente indotto capace di coinvolgere diversi attori sul territorio”.

borghi lettura

Il plauso dell’ex ministro Franceschini

Negli anni i Borghi della Lettura sono cresciuti notevolmente. L’ex ministro Franceschini ha voluto conoscervi, lo stesso Patrizio Roversi si è interessato al vostro progetto. È così?

“In occasione dell’Anno dei Borghi indetto dal ministro Franceschini siamo stati contattati direttamente dalla segreteria per prendere parte ad un importante evento alle Terme di Diocleziano al quale hanno partecipato tutte le regioni italiane.

Nel caso di Patrizio Roversi siamo stati noi ad insignire il noto conduttore e autore del titolo di Ambasciatore Onorario per l’impegno profuso soprattutto a favore dei borghi italiani”.

La riqualificazione dei centri storici

Oggi il network Borghi della Lettura coinvolge diverse regioni italiane, per un totale di oltre 40 Comuni. Dove volete arrivare?

“Continueremo ad allargare la rete coinvolgendo altre regioni.

Ma soprattutto continueremo a valorizzare i piccoli borghi. Favorendo l’indotto e lavorando a stretto contatto con i residenti che sono l’anima di questi luoghi.

Con loro abbiamo riqualificato diverse piazze nei centri storici trasformandole in attrazione turistica.

Basti pensare alla piazzetta della lettura di Sant’Agata di Puglia (Foggia) o alla terrazza della lettura di Macchiagodena (Isernia)”.

piazzetta della lettura sant'agata di puglia

Piazzetta della lettura Sant’Agata di Puglia

Le chiavi del successo: marketing, infrastrutture, servizi

Quali sono gli ingredienti essenziali per fare (bene) turismo anche nelle piccole realtà, poco conosciute e comunque lontane dai grandi flussi turistici?

“Innanzitutto bisogna lavorare molto sul marketing interno e comprendere che il rilancio dei centri minori si declina in termini di mobilità urbana, di adeguatezza delle dotazioni infrastrutturali, di servizi, sia pubblici che privati (compresi quelli culturali e di intrattenimento), in sintonia con la valorizzazione del cosiddetto “immateriale valore identitario” che li contraddistingue. (A proposito di identità territoriale può essere utile anche questa lettura, ndr)

Che è costituito sia di tipicità tradizionali locali (enogastronomiche, agro-alimentari e artigianali) sia di tradizioni culturali (festival, rassegne)”.

L’impatto delle nuove tecnologie

Le nuove tecnologie stanno dando un grande aiuto al settore turistico e alberghiero-ricettivo. A tuo avviso su quali strumenti di comunicazione bisogna puntare per promuovere una destinazione o un’azienda?

“Noi stiamo puntando molto sul digital storytelling e sul visual storytelling.

Lo storytelling assume un carattere fortemente gratificante proprio di un approccio narrativo.

Inoltre offre un accesso più semplice a concetti astratti e complessi in modo da dare messaggi significativi e di forte impatto.

Tecnologie digitali per realizzare narrazioni ipermediali alla portata di tutti”.

Il turismo in Italia: si può fare di più

In Italia il turismo rappresenta una delle risorse più importanti, se non la più importante. Il Bel Paese vanta un patrimonio artistico e ambientale che si vende da solo. Eppure le presenze non sono al top.

Ci sono Paesi esteri che, pur non avendo i grandi tesori che ci caratterizzano, fanno molto meglio. Dove si sta sbagliando?

“I dati sul turismo italiano sono complessivamente positivi. Anche se la ricchezza generata dal turismo rimane polarizzata nelle prime 5 regioni turistiche (Lombardia, Lazio, Veneto, Toscana e, Campania), che concentrano il 67% della spesa dei turisti internazionali.

Le destinazioni che hanno fatto meglio dell’Italia sono quelle che hanno programmato investimenti più efficaci, ad esempio nel migliorare il network dei collegamenti aerei.

La Spagna ha superato gli 80 milioni di arrivi internazionali nel 2017, contro i 54 milioni giunti da noi in Italia.

E poi ci sono strategie di promozione comunicazione che spesso risultano carenti e infine la ridotta innovazione digitale nel turismo italiano”.

Iniziative dal basso contro l’immobilismo delle istituzioni

Negli ultimi anni la politica – a prescindere dagli schieramenti – sul rilancio del turismo ha fatto tanti proclami, ma di concreto si è raccolto ben poco. L’auspicato decollo non c’è stato. Bisogna rassegnarsi alla sostanziale assenza di chi ci governa? Oppure c’è ancora speranza di impostare una programmazione seria e duratura nel tempo?

“Io credo che ci sia ancora speranza e se è vero che l’entusiasmo nelle istituzioni scarseggia di sicuro non manca una sorta di entusiasmo “dal basso”.

Ecco perché i piccoli borghi, compresi i Borghi della Lettura, hanno deciso di sovvertire ogni logica in un periodo politicamente alquanto complesso”.

Hotel e imprese turistiche, è ora di cambiare passo

Ma la colpa del mancato sviluppo è solo colpa della politica? Oppure anche gli albergatori e gli imprenditori turistici dovrebbero farsi un esame di coscienza?

“Il turismo deve rinnovarsi e innovarsi. E questo coinvolge anche gli albergatori così come gli imprenditori turistici che devono stare al passo”.

Se tu potessi decidere le sorti del turismo in Italia, cosa faresti per prima cosa?

“Bisogna incentivare soprattutto i borghi delle aree interne o comunque investire maggiormente sulle piccole realtà locali.

Il turista di quarta generazione vorrebbe conoscerle, al pari delle classiche mete standardizzate”.