Ricetta anti crisi: pianificazione turistica del territorio, capitale umano e formazione
Da sempre la formazione ha rivestito un ruolo cruciale nel settore turistico.
È un’autentica risorsa, così come il “capitale” umano che muove l’intero comparto. E che fa la fortuna della attività turistiche.
In questo periodo storico segnato dal coronavirus, bisognerebbe aggrapparsi a questi pilastri.
Sia per evitare di “franare” sia per creare solide basi per il futuro.
In effetti nei prossimi 5 anni sarà necessario “gestire l’instabilità”, spiega Claudio Ricci, considerato uno dei massimi esperti in territorio e turismo in Italia.
Già Sindaco di Assisi, Presidente onorario dei Beni Italiani Patrimonio Mondiale (Siti UNESCO) e già Delegato Nazionale ANCI (Comuni Italiani) sul turismo
Ebbene, per Ricci sarà necessario mettere in campo un’offerta turistica flessibile, “con modelli gestionali ‘adattabili’ per creare prodotti su misura per gli ospiti”.
La riscoperta dell’anima autentica delle destinazioni
Ma conterà anche far leva su unicità e autenticità, oltre che sugli aspetti emozionali:
“Bisogna valorizzare l’essenza, direi l’anima dei luoghi. Occorre – aggiunge – riscoprire il valore del particolare, del piccolo ma esclusivo.
Dove anche il lusso dovrà essere sobrio e non ostentato. Inducendo armonia, cura della sostenibilità e sicurezza percepita”.
Per centrare questi risultati occorre a suo avviso investire proprio sulla formazione.
Il problema è che i suoi effetti si manifestano solo nel medio periodo.
Ragion per cui chi vuol raccogliere i frutti subito, in tempo reale, non dà peso a questo “dettaglio”.
E invece è il classico dettaglio che fa la differenza.
Il “tutto e subito” non paga. Ricci traccia la strada per risultati attesi nel medio-lungo termine, è vero. Ma sono senza dubbio più duraturi.
Ricci: aumentare del 50% gli investimenti sulla formazione
“Gli investimenti in formazione, ricerca e più competenze – spiega – dal 2021 dovranno essere aumentati di almeno il 50%.
Altrimenti la ‘nave’ non avrà le risorse umane per superare la tempesta. Dobbiamo prendere atto di questa realtà”.
Certo, non è facile. Occorre anche una buona dose di coraggio a investire quando le risorse economiche scarseggiano.
Eppure la formazione i risultati li garantisce. Anche perché è in costante evoluzione. E sempre pronta a raccogliere nuove sfide.
In effetti sembrano lontani i tempi in cui furono istituti i primi corsi di laurea in economia del turismo.
Non c’è più quella “settorialità” che ha caratterizzato gli anni ’90. Ma ora – per scelta o necessità – è arrivato il momento di compiere il salto di qualità.
Dalla formazione settoriale alla cultura dell’ospitalità
“Nei prossimi dieci anni – è il parere di Claudio Ricci – dovremo passare, pur mantenendo un opportuno ambito di specializzazione, da una formazione ‘settoriale’ a una cultura dell’ospitalità più diffusa per valorizzare il ‘sistema territorio’.
In sintesi, per creare un’efficiente “industria” del turismo italiano, dovremo darci un’organizzazione. Che metta insieme i singoli aspetti del territorio. Dall’ambito pubblico a quello privato e associativo”.
Proprio sulla necessità di investire sulla “Pianificazione Turistica del Territorio”, Ricci ha scritto un ebook.
Lo ha fatto per mettere al servizio degli addetti ai lavori la sua esperienza trentennale in questo ambito.
Delineando al tempo stesso le prospettive da qui al 2030.
Scarica la versione gratuita dell’ebook “Pianificazione Turistica del Territorio”
L’ebook – in versione parziale – è scaricabile gratuitamente dalla piattaforma www.formazioneturismo.academy.
Oltre che naturalmente dal sito www.claudioricci.info.
L’autore ha dato a tutti la possibilità di scaricarlo gratuitamente. Lo ha fatto per dare il suo contributo alla crescita del turismo in Italia.
L’ebook, più che un libro, in effetti, è un vero e proprio strumento di lavoro.
Ed è utile anche per gli studenti e gli amministratori pubblici.
La versione integrale è un lavoro di ben 177 pagine, suddiviso in 18 capitoli tematici e arricchito da 50 immagini multimediali.
Un elaborato che fa della chiarezza il suo punto di forza.
In un certo senso – per usare le parole dell’autore – è “generalista e popolare”.
Un contributo all’ampliamento della cultura dell’accoglienza
Ma può in ogni caso dare un contributo importante all’ampliamento della cultura diffusa dell’accoglienza.
Questo però non dipende solo dagli operatori turistici.
Ma anche da coloro che risiedono in una destinazione che ambisce a fare turismo come si deve.
“Ricordiamoci sempre – sottolinea Ricci – che una vera città turistica é una città ben organizzata, prima per i residenti.
La qualità e autenticità dei servizi, dell’atmosfera percepita e dell’empatia che i cittadini sapranno trasmettere agli ospiti, è la ‘vera attrattiva’ per i viaggiatori.
Un ospite turista che arriva in un luogo deve essere accolto con qualità.
Deve soprattutto sentirsi atteso, sentire che il suo arrivo è un vero dono”.
La vendita delle camere per promuovere il territorio
Ricci ha le idee molto chiare sulla vendita della camera. Non ci si può limitare a una prenotazione.
Occorre fare sistema e promuovere il territorio.
Ad esempio a chi prenota una camera può essere consegnato un biglietto per entrare gratis al museo o per partecipare a un evento.
O, ancora, si possono offrire sconti nei servizi generali e di trasporto.
Senza dimenticare di promuovere esperienze “autentiche”. Come ad esempio quelle enogastronomiche. Ma non solo.
Il suo libro evidenzia proprio questi aspetti, mettendoli in “correlazione con il paesaggio, la sostenibilità, le nuove tecnologie. Con i ‘paesaggi ecologici’ che utilizzano le energie rinnovabili e l’attuale quadro geopolitico internazionale.
Al tempo stesso delinea metodi e valori per operatori e cittadini. Ciò nella consapevolezza che il turismo é anche un ‘passaporto di dialogo’.
E, con la cultura diffusa, una forma concreta di diplomazia dei popoli, dal basso, fra persone, comunità e città”.
Un video corso sulla Pianificazione Turistica del Territorio
Nel frattempo l’autore ha lanciato una novità, in perfetta sintonia con quella formazione a distanza che durante il covid è diventata per tutti una necessità.
Da oggi, infatti, è disponibile anche un video corso sulla “Pianificazione Turistica del Territorio”.
Dura 4 ore ed è composto da 50 video brevi.
Una sorta di “libro animato”, adattato alle nuove forme di comunicazione multimediale e televisiva.
L’aula come il set del film, dunque.
Dove riprese video, diapositive multimediali, filmati, fotografia, montaggio e regia la fanno da padrone.
“Nella sostanza i video corsi – spiega Ricci – sono prodotti multimediali specifici e ben diversi dalla normale lezione ripresa o trasmessa in diretta.
E su questi, come insegna il coronavirus, bisognerà investire molto di più negli ambiti didattici, universitari e correlati a formazione e aggiornamento professionale.
Ritengo – conclude – che cambierà anche il metodo pedagogico della formazione, assumendo una forma mista”.
Un nuovo modo di fare formazione
Ciò non significa che verranno meno i rapporti diretti tra docenti e studenti.
Anzi, l’empatia, lo scambio di esperienze vis-à-vis, resteranno elementi fondamentali nel percorso di apprendimento.
Ma i nuovi strumenti didattici – come per l’appunto i video corsi – creeranno senza dubbio valore aggiunto.
Soprattutto le nuove generazioni si troveranno di fronte a prodotti multimediali che di fatto “parlano la loro lingua”.
Sapranno dunque trovare le chiavi più adatte per una formazione che sia realmente utile.
E presto dovrebbero trovare anche un altro terreno di gioco adatto alle loro esigenze.
Una piazza virtuale per confrontarsi e crescere
Il prossimo obiettivo di Claudio Ricci è quello di attivare anche un Laboratorio dedicato alla Pianificazione Turistica del Territorio.
Il suo sito web diventerà una piazza virtuale, dove saranno messe a confronto varie esperienze e modelli d’ospitalità.
È un altro contributo che l’esperto in turismo e territorio vuol mettere a disposizione di tutti per favorire lo sviluppo del settore nel nostro Paese.
Lo fa con la consapevolezza che solo attraverso la condivisione, solo sapendo donare e ricevere, si potranno fare progressi.
E – perché no? – creare ricchezza e benessere diffuso. Nel segno della sostenibilità ambientale.