Progetto “CulTuRe – Promozione del Turismo e delle Relazioni Internazionali della Città di Tuzla”
Prosegue il progetto di collaborazione del Comune di Bologna “Culture” per la promozione del territorio di Tuzla (Bosnia)
La Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna ha di recente approvato la seconda fase del progetto “CulTuRe – Promozione del Turismo e delle Relazioni Internazionali della Città di Tuzla”, realizzato dal Comune di Bologna, la cui prima tappa si è conclusa lo scorso gennaio.
La fondazione, con uno stanziamento di 70.000 euro, permetterà di dare continuità alle attività realizzate nel corso del 2007 con la città di Tuzla, in Bosnia, con la quale il Comune di Bologna è gemellato.
Obiettivo generale del progetto “CulTuRe II” è quello di valorizzare concretamente le risorse culturali della città di Tuzla, continuando la collaborazione con Bologna su diversi livelli.
La prima parte del progetto ha avuto come obiettivo il rafforzamento delle competenze dei funzionari del Comune di Tuzla, in Bosnia, e degli altri attori locali, che si occupano di promozione del turismo, gestione di relazioni internazionali e progetti europei, quali componenti rilevanti per lo sviluppo sostenibile della città.
Obiettivi ulteriori di “CulTuRe – Promozione del Turismo e delle Relazioni Internazionali della Città di Tuzla”, strettamente collegati alla prima fase di formazione, la redazione di un documento strategico per lo sviluppo del potenziale turistico della città di Tuzla, con riferimento particolare al turismo culturale e la redazione di una proposta di progetto da presentare alla Commissione Europea, nell’ambito dei nuovi strumenti pre adesione (IPA).
Il progetto è stato coordinato dall’U.I. Relazioni Internazionali, Cooperazione e Progetti del Gabinetto e Staff del Sindaco, in collaborazione con il Settore Cultura e Rapporti con l’Università e con il Settore Sport, Giovani e Turismo. Il coordinamento scientifico è in capo alla Prof.ssa Matilde Callari Galli, Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Bologna.
Nel corso della prima fase del progetto, volto a rafforzare la collaborazione tra le due città e le competenze di funzionari ed altri attori della città di Tuzla in materia di turismo culturale, programmi di finanziamento europei e relazioni internazionali, si sono svolte attività di formazione, visite sul campo in entrambe le città e laboratori, che hanno permesso di elaborare un documento strategico per la promozione del turismo culturale della città bosniaca. Come risultato di questa ultima fase, è in corso la pubblicazione di una brochure di promozione turistica della città, l’installazione di un totem/punto informativo per i cittadini e i turisti, così come la pubblicazione delle linee-guida per lo sviluppo del turismo culturale a Tuzla.
“CulTuRe II” è volto invece a sistematizzare il materiale prodotto e raccolto durante le attività di formazione del progetto “CulTuRe”, al fine di produrre uno strumento multimediale fruibile anche in altri contesti; intende inoltre monitorare la progressiva attuazione del documento strategico elaborato durante il progetto CulTuRe e divulgare e disseminare i risultati concreti. Culture II mira a rafforzare il ruolo dei musei di Tuzla quale strumento di promozione della città attraverso la realizzazione di percorsi didattici per le scuole medie e superiori e l’avvio di uno studio di fattibilità per il restauro della vecchia fabbrica del sale. Intende, infine, porre le basi per la realizzazione a Tuzla di un festival internazionale di giovani artisti sul tema del dialogo interculturale e della difficoltà del dialogo, quale strumento di promozione della città.
La relazione tra le due città, oggi, non si limita alla realizzazione di progetti come Culture, ma si esplicita in un’azione politica a livello europeo. Bologna, infatti, è da sempre membro di Eurocities, il più ampio network di città europee, all’interno del quale, prima in seno all’East-West Committee e poi nell’European Neighborough Policy Working Group, si è attivata politicamente per far includere le città dei Balcani Occidentali, per evitare il rischio di “allargare” l’Adriatico escludendo di fatto quei paesi dai diversi contesti europei, quando in realtà sono parte integrante dell’Europa. (fonte: aise)