E-Destination

Puglia: Nuova Ospitalità – 3^ Parte Casi di Successo del Turismo 2.0

Primo mercoledì del mese: ancora un appuntamento con Casi di Successo del Turismo 2.0, interviste mensili ad operatori ed imprenditori dell’ospitalità italiana.

Dopo le 2 tranche di interviste pugliesi a consulenti del Marketing turistico, a presidenti di associazioni e della Confindustria Settore Turismo, siamo stati contattati da molti titolari di imprese ricettive, che ci hanno chiesto di poter raccontare la loro opinione e soprattutto la loro storia, sull’ospitalità di una terra che vivono e amano.

————

FormazioneTurismo oggi intervista:

1. Antonio De Giorgi, gestisce il Residence Oasi Salento a Torre dell’Orso (Le)
2. Livio Colapinto e Kathrin Fehèrvàry titolari di Cefalicchio Country House, Canosa di Puglia (BAT)

Finalmente la montagna va a Maometto.

Molti imprenditori pugliesi ci hanno seguito in questo percorso di conoscenza, fatto di incontri e di conversazioni con associazioni, enti e consulenti del Marketing turistico e di destinazione in Puglia.

E alcuni ci hanno manifestato il desiderio di condividere la loro storia.

Ne abbiamo selezionate due, con la speranza che anche altre regioni, si interessino alla rubrica, scoprendone le potenzialità di confronto, di condivisione e di riflessione.

La prima è la storia di un ragazzo autoctono che non ha nessun voglia di sradicarsi dal suo territorio, che ha studiato ed opera nella sua Regione e che vuole legarsi ancora di più alla terra, Antonio, e l’altra è quella di una famiglia che in Puglia ha scelto di viverci, luogo ideale per sviluppare progetti di eco-sostenibilità e di rivalutazione delle eccellenze agro-alimentari: Livio, Kathrin e la piccola Lea.

Antonio De Giorgi, 45 anni, salentino di nascita, dopo la laurea in ingegneria civile vive a Bari dove svolge la libera professione nel settore del restauro di edifici storici e nella progettazione di opere pubbliche.
Da due anni ha affiancato all’attività professionale, la gestione del Residence Oasi Salento a Torre dell’Orso, in qualità di responsabile della programmazione, marketing, social media e revenue management.

FormazioneTurismo: Antonio, tu e la tua famiglia alla guida di questa struttura RTA nel Salento. Raccontaci la tua storia.

Antonio: La mia famiglia proviene, come spesso avviene, dal settore immobiliare. Ad un certo punto per diversificare gli investimenti e costruire qualcosa di duraturo nel tempo siamo entrati nel settore dell’Accoglienza Turistica in cui avevamo una discreta esperienza con la gestione di case-vacanza.

La progettazione del Residence Oasi Salento a Torre dell’Orso è stato uno dei miei primi progetti circa dieci anni fa. L’ho pensato, realizzato, seguito nella sua evoluzione… è come un “figlio” di cui sto seguendo la crescita e perciò con errori, cambiamenti di rotta, accelerazioni, rallentamenti, ripensamenti.

Inizialmente il Residence è stato gestito da una società esterna, ma da circa due anni abbiamo deciso di… metterci la faccia, il cuore e il cervello. Riteniamo che gestire direttamente la struttura possa valorizzarla e farla crescere.

Curiamo la struttura come se fosse la nostra casa, in cui apriamo le stanze agli “Ospiti” che ci vengono a trovare, cercando di migliorare la qualità del servizio che offriamo, con l’intento di far vivere ai turisti, che scoprono il nostro territorio, delle emozioni e di fornire motivazioni valide per tornarci.

Nei prossimi anni il programma è di valorizzare sempre più il ristorante di nostra proprietà che è situato in adiacenza al Residence, in modo da ampliare l’offerta con una esperienza eno-gastronomica fortemente indirizzata alla cucina tradizionale salentina e regionale.
Il Food è una delle linee-guida del marketing della Destinazione.
Completare l’offerta ricettiva con un servizio di ristorazione e con un centro benessere porterà ad aumentare l’indice di destagionalizzazione della nostra offerta di Accoglienza.

FormazioneTurismo: Quanto il legame con il tuo territorio ha influito nelle scelte professionali e nel lavoro che portate avanti con l’Oasi Salento?

Antonio: I miei genitori hanno vissuto vent’anni in Germania, quando il Salento non aveva molto da offrire alla sua gente. Io vivo a Bari, dove mi sono laureato e dove ho maturato le mie esperienze professionali (come ingegnere), mia moglie è della provincia di Foggia ma è nata in Asmara (Eritrea), i miei figli sono nati in Colombia, mio fratello è nato in Germania.
Ritengo che questo melting pot culturale, etnico, sociale, sia un background comune a molti pugliesi e che sia uno degli elementi che influenzano in senso positivo l’Accoglienza degli ospiti nel Salento e in Puglia.

Passando poi alle scelte pratiche, cerchiamo di assumere preferibilmente collaboratori che abbiano dimestichezza con il territorio, per consigliare un’escursione, una cena in un ristorante o una qualsiasi esperienza che l’ospite voglia provare. Abbiamo constatato che gli ospiti apprezzano molto questo tipo di approccio (è difficile in un albergo stagionale avere un concierge).

FormazioneTurismo: Hai visto le altre nostre interviste “pugliesi”. Il tema trattato è il senso di Ospitalità di questa terra e l’importanza di FARE SISTEMA, per ottimizzare l’esperienza del turista e l’economia di un territorio. Cosa ne pensi in merito?

Antonio: Ho già anticipato il tema dell’Ospitalità e mi voglio soffermare sull’importanza di fare sistema, ma anche sull’evoluzione della nostra destinazione come meta turistica.
Secondo le classiche teorie di marketing, l’evoluzione di una destinazione passa attraverso vari stadi: sviluppo, consolidamento, stagnazione, declino o rinnovamento.
Penso che siamo in una fase di consolidamento che precede la stagnazione, con una filiera ormai ben strutturata ma con alcuni nodi critici da risolvere per destagionalizzare e rinnovarsi se vogliamo vincere la sfida dello sviluppo.

Uno dei nodi principali è relativo al sistema dei trasporti, ancora insufficiente a garantire una reale libertà e facilità di spostamento per chi sceglie di non utilizzare l’automobile.

L’altro punto fondamentale è la capacità di fare sistema, da declinare nei seguenti aspetti:
1. la Regione Puglia ha fatto un ottimo lavoro attraverso PugliaPromozione, ma anche a livello locale gli operatori devono creare e condividere una mission per posizionarsi organicamente sul mercato;
2. marketing della destinazione verso nuovi mercati e per il consolidamento di quello italiano;
3. crescita delle iniziative di formazione o semplicemente di condivisione di esperienze che coinvolgano tutti gli operatori della filiera turistica.

Il ri-posizionamento della nostra destinazione va condivisa tra gli operatori, per rendere coerenti le azioni di marketing con il posizionamento che si intende promuovere.
Le associazioni di categoria forniscono informazioni utili alla crescita e allo sviluppo dei loro associati ma non riescono a coagulare interessi e azioni in modo costruttivo.
Serve una piattaforma dinamica di scambio di informazioni tra gli operatori: un forum, un gruppo di discussione su Linkedin o un profilo Facebook, dove gli operatori turistici possano condividere in modo più diretto i loro pensieri e si possano scambiare informazioni, promuovendo azioni comuni.

FormazioneTurismo: Quanto influiscono i new media, il Social Networking e le nuove tecnologie nel fare turismo oggi? E la formazione?

Antonio: E’ un fatto acquisito che do per scontato, anche se tra gli operatori i sentimenti sono contrastanti.
Occorre prendere atto di quanto questi mezzi influenzino i nostri comportamenti e stili di vita e cercare di “sfruttarli” al meglio, di non essere solo follower.

Per deformazione professionale sono ovviamente attratto dalla tecnologia e gestisco direttamente i Social e cerco di sfruttare tutte le opportunità che i nuovi mezzi possono sviluppare. Sono convinto sostenitore delle nuove tecnologie e sperimento di continuo se vi sono novità che possono contribuire a creare maggior revenue o semplicemente promozione a Oasi Salento.

Molto importante si sta rivelando l’impatto delle reviews e, pur con i limiti che questo tipo di valutazioni hanno dimostrato di avere, il loro peso aumenterà e condizionerà le scelte degli utenti.
Anche noi lo abbiamo sperimentato e dopo un 2011 mediocre in termini di reviews su TripAdvisor e altri portali, abbiamo cercato di rimediare agli errori che ci avevano causato recensioni negative.

I risultati ottenuti quest’anno sono stati davvero eccezionali e la crescita di fatturato, occupazione e RevPar ci ha confortato sulla bontà degli investimenti effettuati e dimostrato l’influenza che i new media hanno sulle persone e sul nostro lavoro.
Abbiamo quindi deciso di puntare molto sul nostro sito e sulle prenotazioni dirette on-line per farlo diventare un vero strumento di lavoro e non solo di comunicazione della propria immagine.

Un ulteriore aspetto della crescita del mondo digitale penso sia una certa individualizzazione della società, con la quale anche il prodotto turistico deve fare i conti. Per cui la mia personale convinzione è che l’approccio tailor made per la creazione dell’offerta turistica si amplierà molto nei prossimi anni.
Il turista vuole avere la possibilità di costruire un’esperienza di vita (chiamiamola vacanza se è più comodo) su misura per le sue esigenze, desideri, disponibilità economiche, interessi culturali, sociali, etc.

Riguardo infine alla formazione, ho cercato di completare la mia, con l’esperienza sul campo, con lo studio di alcuni testi fondamentali di Revenue Management di Franco Grasso e Alberto Ravenna e la partecipazione a seminari, workshop e gruppi di discussione su Linkedin (in primis “..quelli che il revenue”).
Insieme agli altri collaboratori e ai membri della mia famiglia abbiamo programmato la partecipazione ad eventi formativi in modo da accrescere le competenze di tutto lo staff e migliorare il gioco di squadra.

Questi incontri mi portano a pensare che esistano ancora… Oasi in mezzo a questo deserto che è rappresentato dalla ritrosia ad investire in aggiornamento e dal timore di scommettere sulle nuove tecnologie e sulle innovative, ma misurabili, strategie di web marketing, del nostro comparto turistico-ricettivo e dell’imprenditoria italiana in genere.

Livio e Kathrin, con la piccola Lea, vivono e lavorano in un luogo incantato, “favoloso”, ma reale e produttivo: Cefalicchio Country House che è anche un hotel 4 stelle, a Canosa di Puglia. Ci siamo scritti via e-mail, condividendo esperienze, progetti, emozioni.

FormazioneTurismo: Buongiorno Kathrin e Livio. Vi va di raccontarci la vostra storia? Come siete arrivati in Puglia?

Livio: Io e Kathrin arriviamo insieme a Cefalicchio nel 2009 con alle spalle esperienze diverse.

Kathrin: Kathrin studia turismo in Austria ed inizia poi un percorso che la porterà in pochi anni a viaggiare in tutto il mondo con le crociere.

Una tappa negli USA, prima di arrivare al Cliveden di Londra, dove parallelamente sboccia e si concretizza la sua forte passione per l’enogastronomia.

Lavorando come buyer da Villandry e poi con Patricia (la prima e più importante affinatrice di formaggi francesi e italiani in UK) a La-Fromagerie, viene a conoscenza dell’Università di Scienze Gastronomiche di Slow Food a cui decide di iscriversi. All’interno di Slow Food collabora alle selezioni per la guida ai vini d’Italia ed accompagna gli avventori alla scoperta della Banca del Vino di Pollenzo, per tutti gli anni del corso.

Slow Food e UNISG sono il nostro punto d’incontro ma per a arrivare a Bra l’ho presa un pò lunga anche io.

Livio: Iscrivendomi al primo corso in Ingegneria di produzione industriale del Politecnico di Torino con frequenza alternata con la Sussex University di Brighton, avevo immaginato una carriera internazionale.

I miei primi lavori sono Londra a Canary Wharf, poi a Zurigo nel settore della finanza. Pur percorrendo a tappe veloci una interessante carriera in campo internazionale, guardo sempre all’Italia e dopo circa 7 anni di finanza vengo “folgorato” dalle idee slow-foodiane e decido così di frequentare il primo master in lingua inglese offerta dall’UNISG.

Al termine entro nell’ufficio di presidenza di Carlin Petrini e con lui lavoro e viaggio per un paio d’anni conoscendo personaggi illustri e filosofie di vita slow.

Livio e Kathrin: Io e Kathrin siamo tra gli organizzatori nel 2007 del Viaggio lungo il fiume Po, “Alla ricerca del grande fiume”, un viaggio lungo un mese, ricordando, 50 anni dopo, la grande opera antropologica di Mario Soldati che in modo assolutamente innovativo fece scoprire questa parte d’Italia agli italiani, inventando la figura del giornalista eno-gastromico.

La passione per i viaggi ci porta a concepire insieme (prima di nostra figlia) Foodpeckers, un tour operator che si propone di far conoscere ai turisti una faccia diversa della cultura italiana, vicina ai sapori autentici della cultura locale e del territorio. Da qui alla Puglia il passo è breve anche perchè le mie radici sono autenticamente pugliesi.

Conoscendo la famiglia Rossi in occasione di un evento intorno ai vini biodinamici ci viene proposto di aiutarli nel progetto di trasformare la villa di famiglia sita nella campagna di Canosa di Puglia in struttura ricettiva… in 4 anni, pancia a terra, abbiamo creato un prodotto turistico: la Cefalicchio Country House.

Abbiamo quindi arricchito l’offerta su Foodpeckers, con degustazioni dei vini del sud e laboratori in cui le piccole e sconosciute eccellenze pugliesi vengono portate alla fruizione dei turisti con esperienze gastronomiche per qualificare il marchio Puglia nel mondo.

Voglio lasciare, te e il lettori di FormazioneTurismo, con una riflessione sulla comunicazione on-line, sapendo che vi è molto cara.

La rete e le tecnologie 3.0 fanno parte delle nostre convinzioni prima ancora che essere alla base delle nostre strategie.

In questi pochi anni di gestione della Country House, siamo entrati in contatto con circa 6.000 persone che hanno prima comunicato e poi condiviso con noi alcune ore o alcuni giorni della loro vita.

Le relazioni sono essenza e nutrimento dell’esistenza di una persona e non casualmente sono ciò su cui si basa la comunicazione moderna.

“In questo senso la Puglia offre a chi la visita uno spettro unico di relazioni tra persone, territorio e cultura che quando si traducono in forme di ospitalità genuina e professionale risultano spesso inarrivabili anche alle più conosciute e famose destinazioni turistiche”.

Un saluto alla Puglia e al suo spirito di rinnovamento!

Che te ne pare di queste interviste e Case Histories? Perché non candidi il tuo territorio ad una intervista sulla nostra rubrica? Scrivici o vai sul Forum Destination Management.

Se vuoi fare prima, commenta il post!

Selezione delle precedenti interviste di Casi di Successo del Turismo 2.0:

Vittorio Deotto, Territory Business Development Manager Tripadvisor Italia
Giulia Eremita – Trivago Italia
Franco Grasso – Revenue Manager
Dino Tabasso, presidente dell’Associazione Ospitalità Diffusa: la Puglia.
Dr.ssa Marina Lalli, Presidente di Confindustria – Dr Gianclaudio Pinto, consulente – Nicola Difino, Fondatore del Fooding Social Club