Si “parla” ancora di Turismo e Cultura in un Paese che cade a pezzi
Ci saranno davvero tutti, banche, fondazioni, grandi imprese, parlamentari, amministratori e dirigenti locali e delle istituzioni culturali a “Turismo e Cultura: la grande sfida”, la due giorni a Vicenza dedicata alle eccellenze al femminile della XI Edizione di “Donna, Economia e Potere”, promossa dalla Fondazione Marisa Bellisario e che nelle intenzioni dovrebbe – si legge in una nota d’agenzia AGI – “preparare la “grande sfida” legata alla valorizzazione del patrimonio turistico e culturale facendone il motore della crescita del Paese”.
Ma non sono anni che in Italia si parla di questi temi? E con quali risultati? Non sarebbe già ora – visto il gran parlare dell’ultimo decennio, delle risorse stanziate (anche se sempre poche) e delle tante poltrone che si sono succedute, etc – di avere risultati diversi da quelli che sono sotto gli occhi di tutti, ormai anche a livello mondiale!!!!
Una sostanziale modifica all’assetto istituzionale fu data dalla nascita del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (1998) che avrebbe dovuto privilegiare il metodo della programmazione e della cooperazione tra istituzioni, privati e associazioni di volontariato e dal quale emergevano 3 indirizzi generali di cambiamento:
1. apertura dello Stato ai privati e alle organizzazioni no-profit
2. maggiore autonomia delle istituzioni culturali, a partire – guarda caso – dalla sperimentazione su Pompei
3. modelli organizzativi e gestionali, nel rapporto tra Stato ed Enti locali, con un certo grado di cooperazione tra gli stessi per il raggiungimento di obiettivi di valorizzazione – sviluppo economico – sviluppo occupazionale.
Tra le iniziative e i provvedimenti più significativi, già da allora, si segnalavano :
• Istituzione, estensione e affidamento ad esterni dei servizi aggiuntivi per una maggiore fruibilità
• Nuova disciplina nella gestione dei biglietti di ingresso, con concessioni anche ai privati, introduzione della prevendita, delle teleprenotazioni e delle tessere magnetiche prepagate e distribuite in nuovi canali, possibilità di creare biglietti unici, cumulativi ed integrati
• Convenzione tra Ministero e Confindustria per la valorizzazione del patrimonio artistico e dell’imprenditoria culturale (promozione di nuova impresa e attività di sponsorizzazione)
• Autonomia amministrativa e gestionale della Soprintendenza Archeologica di Pompei, affiancamento al Soprintendente del city manager e sostegno di sponsor privati (campagna di adozione dei restauri dell’area archeologica cui dovevano essere chiamate a contribuire le aziende private).
Alla luce di tutto ciò, a Vicenza, soltanto adesso si preparano “tutti al ruolo del Mecenate, di chi mette in gioco le proprie risorse al servizio di un bene comune insostituibile”. “Mecenati per l’Italia” sara’ infatti il titolo della prima tavola rotonda, nel pomeriggio di venerdi’ 12 novembre, dedicata al ruolo di Fondazioni, Banche e grandi imprese nel sostegno al patrimonio culturale italiano. Seguirà la sessione “Made in Italy: un patrimonio da spendere”.
La donna sara’ la protagonista della giornata di sabato 13 con una prima tavola rotonda “Imprese: le donne che hanno fatto il turismo”. La seconda sessione dei lavori sarà dedicata al tema “Turismo & Cultura per un nuovo sviluppo”.
Il confronto sulle leve strategiche per fare del turismo culturale il fattore decisivo per il rilancio del Paese sara’ affidato a Mario Resca Direttore Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale Ministero per i Beni e le Attivita’ Culturali, al Soprintendente Speciale Beni Archeologici di Napoli e Pompei Jeanette Papadopoulus, alla Presidente Confcultura Patrizia Asproni, al Direttore Master in Economia del Turismo della Bocconi Magda Antonioli Corigliano e all’Europarlamentare e Presidente Fondazione CISA Amalia Sartori.
Omettiamo il lungo elenco di tutti gli altri che parteciperanno all’incontro – tra banche, fondazioni, grandi imprese, parlamentari, amministratori e dirigenti locali e delle istituzioni culturali – perché pensiamo che molti di essi non meritino citazioni.
Allora, che di turismo e cultura è sempre un bene che se ne parli…ma per favore che si inizi anche a fare sul serio!