Siamo il primo paese turistico del mondo
Nel 2009 l’italia faticherà a raggiungere l’obiettivo di 200 giorni di lavoro all’anno.
30 giorni di ferie, più i 4/5 week end compresi nel mese, fanno 40 giorni di inattività e di assoluto riposo, ai quali vanno aggiunti 15 giorni di permessi vari sindacalmente garantiti.
Ci sono poi 52 fine settimana ovvero 104 giorni di non lavoro per recuperare le energie perdute, senza dimenticare una decina di festività nazionali e religiose. Fanno circa 170 giorni di assenza legale dal lavoro escluse malattie, indisposizioni, maternità, licenze matrimoniali, etc.
Come riusciamo allora con meno di 200 giorni di produttività a fare la vita che facciamo? Può una qualunque azienda sostenere il costo di un dipendente che su 365 giorni ne lavora 200? Evidentemente si! Ecco perché la recessione, la crisi e la deflazione non fanno paura.
Viviamo in un Paese di turisti permanenti nel quale il loisir, il tempo liberato, le ferie e le vacanze sono generalizzate.
Chi può desiderare di più visto che anche nel 2009 ci saranno 35 milioni di italiani alla ricerca disperata di un posto dove passare ferie, vacanze, week-end e ponti?
Il turismo potrebbe paradossalmente avvantaggiarsi persino di quel milione di cassa integrati che a casa non sanno cosa fare!