Destination Management

Turismo commerciale e manifestazioni natalizie: binomio imprescindibile per l’economia locale

Da novembre tutte le città e i piccoli borghi si vestono a festa. Odori sapori e colori: tutto è orientato al Natale, che sia montagna o mare tutto è ammantato e pieno di colori.

Luci, alberi di natale, renne babbi natale, sono il filo conduttore di tutte le località, rendendo festosa l’atmosfera adornando le strade. Non mancano i profumi di caldarroste e di zucchero filato oltre che di panettoni e vin brulè. Nelle vetrine spuntano tante decorazioni, alcune più raffinate, altre più colorate che invitano le persone a fermarsi un attimo e dedicare qualche minuto per farsi rapire da questa magica atmosfera.

Gli esperti di marketing: l’atmosfera fa bene allo shopping

Questo stato d’animo e la predisposizione delle persone agli acquisti in particolari momenti dell’anno, è diventato oggetto di studio degli esperti di marketing, si è evidenziato come l’atmosfera possa invogliare a spendere. Secondo Sicca e Codeluppi le persone dedicano sempre più tempo allo shopping, vedendolo quale attività da condividere in compagnia di altre persone, vivendo il momento dell’acquisto come attività di svago, opportuno quindi per le città che organizzano eventi tener presente di questo al fine di incentivare la fruizione turistica di una determina area.

Inoltre secondo Checchinato e Gazzola, lo shopping è un’attività in grado sia di influenzare sia di diventare ragione stessa della scelta della destinazione turistica, supportando l’ipotesi che l’offerta commerciale possa generare beneficio all’offerta turistica. Ecco spiegato quindi il successo degli eventi legati al Natale, siano essi mercatini oppure luci d’artista o presepi settecenteschi.

Il commercio può quindi trarre beneficio dallo sviluppo da una proposta turistica basata su fattori distintivi che conferiscano un posizionamento unico al territorio, poiché da un lato vede aumentare il bacino d’utenza e dall’altro può sviluppare azioni innovative e di miglioramento della rete commerciale coerenti con quelle che sono le peculiarità del territorio.

Le esperienze vincenti dei mercatini, dei presepi e delle luminarie

I comuni che negli anni hanno deciso di sfruttare questo nuovo filone di turismo sono molti: chi non ha mai sognato di andare a fare un giro ai mercatini di Natale dei paesi tirolesi o scandinavi, oppure di fare una puntatina a San Gregorio Armeno (Spaccanapoli, mitico rione napoletano famosi per i maestri presepiali) e in ordine di tempo andare ad ammirare le luminarie, a Torino, a Salerno (moda che visto il successo si sta allargando a macchia d’olio). Senza dimenticare poi le rappresentazioni legate alla natività (Gubbio, Pietrelcina con i presepi viventi) e i cori gospel.

Questi fenomeni sono diventati grandi attrattori turistici che consentono alle aree che si orientano verso queste manifestazioni a trarre un notevole vantaggio sia in termini economici che di promozione. Il successo di questi eventi non deve essere però lasciato al caso: è necessario predisporre un piano di promozione ben definito, che riesca a coordinare tutte le iniziative e coinvolga il turista.

L’importanza della pianificazione

È fondamentale, quindi, che tali iniziative, per ottenere i risultati sperati, seguano un piano di marketing che consenta di individuare il tipo di esperienza più efficiente per valorizzare al meglio l’iniziativa messa in campo.

Le iniziative devono essere progettare in modo da consentire di vivere delle esperienze: ricche, riconoscibili, coinvolgenti e memorabili per i propri utenti, che trasformino le aree coinvolte (ad esempio i musei, i luoghi di culto, i reperti storici) in una nuova concezione: da luoghi di consumo di cultura a quelli di creazione mediata di conoscenza.

Le diverse azioni devono tendere alla valorizzazione delle caratteristiche di luogo, per cui lo spazio, il contesto culturale e la dimensione sociale devono necessariamente interagire con la straordinaria ricchezza percettiva e dialogica delle identità culturali delle aree oggetto del piano, al fine di generare una solida esperienza fisica, cognitiva ed emotiva.

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Quando l’evento conquista il turista. E il cliente

È necessario quindi creare i presupposti affinché nasca “una catena di eventi che derivi dal rapporto tra uno stimolo scatenante (input) e l’esecuzione del comportamento (output)”. La manifestazione deve creare delle esperienze legate al territorio ed alla cultura, dove si sviluppi la combinazione tra offerta commerciale e particolarità territoriale, che possa diventare un’importante fonte di attrazione del territorio e del turista.

Il coinvolgimento del turista all’interno dell’esperienza che si intende creare sarà quindi un sicuro successo dell’iniziativa, sia che si tratti di una proposta commerciale in senso stretto, sia che si tratti di un evento o manifestazione che però sia in grado di raccontare una storia.

Il fil rouge dell’iniziativa dovrà orientarsi, quindi, più sull’esperienza del consumo che sul prodotto in sé; dove non è ritenuto importante il prodotto o il luogo, bensì l’esperienza che si prova utilizzando quel determinato prodotto o visitando quel determinato luogo o assaporando quel determinato prodotto tipico.

Creare quindi eventi che consentono di creare una rete sia materiale che immateriale, in grado di proiettare una immagine composita della vocazione produttiva, commerciale e turistica dell’area in cui essi si svolgono.

Analizzando i diversi casi presenti sul territorio nazionale è possibile verificare quanto quello affermato finora sia veritiero. Secondo uno studio condotto dalla JFC srl, le manifestazioni natalizie e soprattutto i mercatini di Natale rappresentano un ottimo ed efficace strumento di attrattore territoriale sviluppando e incrementando il turismo commerciale.

Nel 2013 visite record per i mercatini di Natale

Il Natale è il momento in cui le persone sono portate alla socializzazione ed allo stare insieme. I dati della JFC evidenziano come sono stati circa 11.760.000 gli italiani che nel 2013 hanno frequentato e visitato i 556 mercatini di Natale dislocati su tutto il territorio nazionale.

Eh sì, i mercatini sono presenti in modo omogeneo sul territorio italiano Piemonte, il 18,7% sul totale nazionale, seguito da Lombardia (12,3%), Veneto (7,9%), Liguria (7,7%), Emilia Romagna (6,3%), Campania (5,4%) e Toscana (5,2%).

Il successo è sto possibile in quanto gli organizzatori sono stati in grado di rispondere alle aspettative dei fruitori, quindi indirizzare la manifestazione verso l’autenticità (il campione intervistato dalla JFC richiede che i mercatini non siano standard ma che abbiano delle novità e peculiarità tipiche del luogo in cui vengono realizzati). Un altro fattore fondamentale è la Magica atmosfera natalizia.

Per evitare di deludere le aspettative dei visitatori è necessario evitare la vendita di chincaglieria di scarsa qualità, standardizzata. È fondamentale che vi sia una efficiente gestione degli spazi, dei servizi accessori e della mobilità pubblica. Fondamentale quindi che vi sia una ben definita struttura degli addobbi delle strutture (casette, chalet, luminarie, etc.).