Turismo e tecnologie digitali: i 5 punti fermi per stare sempre un passo avanti
Fra i trend destinati a rivoluzionare il turismo, innovazione e tecnologia sono quelli che prossimo decennio cambieranno il volto al settore.
In particolare, a farla da padrone sarà il digitale, che trasformerà sia le abitudini del viaggiatore sia il mondo dell’hospitality.
Su questo gli analisti economici e le grandi aziende che operano nel ramo non hanno dubbi.
Ed è stato ribadito anche nel corso dell’ultimo Forum TurisTIC di Barcellona e dai dati divulgati dall’Enit, l’Agenzia italiana per il turismo.
L’impatto della tecnologia riguarderà tutti gli aspetti legati al turismo.
Dalla ricerca della meta alla programmazione del viaggio, dalla prenotazione dell’alloggio a cosa fare durante il soggiorno.
Perfino a viaggio concluso la tecnologia avrà il suo peso. Servirà per archiviare tutti i dettagli dell’esperienza vissuta.
Più tecnologia, più business
È chiaro che chi riuscirà a sfruttare al meglio queste innovazioni, sarà in grado di fare più business.
Quindi è importante conoscere quali sono le tecnologie che si stanno imponendo e il modo in cui sfruttarle.
Questo per essere pronti a cogliere i cambiamenti che già iniziano a manifestarsi. E per trasformarli in una chance in più.
Del resto il senior vice president di Booking, Arjan Dijk, ha già avuto modo di esprimersi su tale questione.
A suo avviso, oggi il turista è più orientato alla sostenibilità e ha una conoscenza tecnologica migliore.
Dunque, per attrarlo, occorrerà puntare su nuovi servizi o prodotti in grado di rendere più facile l’intero iter del viaggio.
Ma ecco una panoramica sulle principali innovation solutions.
1 – Tutto ruota intorno allo smartphone
Il cellulare? Non se può più fare a meno. A maggior ragione nel settore turismo.
Siamo abituati ad usarlo come mappa, come vetrina virtuale, come agenzia di viaggi, come luogo in cui avviene il passa parola.
Prima di scegliere una località, sempre più utenti ne visitano virtualmente i luoghi simbolo su Street View o Google Maps .
Molti altri, prima di stabilire dove soggiornare, fanno un tour on line della struttura.
E se la reputano interessante, prenotano direttamente dal mobile.
Una volta sul posto, grazie alle numerose app tematiche, il turista decide cosa fare e cosa visitare. E può prenotare biglietti per i mezzi pubblici e per i musei.
Utile, a tal proposito, una narrazione incisiva della destination.
Durante il viaggio, sempre più spesso condivide le proprie esperienze postando selfie e foto delle attrazioni, delle location o dei ristoranti che visita.
Poi, tornato a casa, è frequente che scelga di divulgare i diversi aspetti del viaggio o del soggiorno pubblicando delle recensioni.
Servizi e comunicazione vanno ripensati per i dispositivi mobili
Tutto ciò viene svolto, in tempo reale, utilizzando cellulari o tablet.
Ne consegue che chi opera nel settore deve ripensare la strategia comunicativa e i servizi che sceglie di mettere a disposizione, adattandoli a tali dispositivi.
Per prima cosa, visto che la scelta della destination e location avviene on line, hotel e B&B devono necessariamente essere presenti su Google Maps.
Inoltre il sito web della struttura deve essere opportunamente posizionato sui motori di ricerca.
Non basta, perché ogni operatore deve avere un profilo sui social. E deve curarne la gestione in maniera professionale.
Le email destinate al cliente vanno ottimizzate in modo da essere lette più facilmente sullo smartphone.
Possono essere previste notifiche push per il proprio marketing.
È decisivo, in quest’ottica, avvalersi di app di messaggistica per comunicare in tempo reale con gli utenti.
Esistono anche servizi di concierge digitale che gestiscono questi diversi elementi in maniera integrata.
2 – Il 5 G
Lo sviluppo delle nuove reti internet 5G garantirà connessioni migliori e più veloci. Permetterà di implementare nuove strumenti per la promozione turistica.
Il viaggiatore, prima di partire, potrà sperimentare una full immersion nel luogo in cui si recherà. Sia per quel che riguarda la struttura ricettiva, sia per quel che concerne le attività che andrà a praticare.
Realtà aumentata (AR) e realtà virtuale (VR) la faranno da padrone.
Gli smartphone di ultima generazione avranno la memoria e la tecnologia adeguate per poter sfruttare queste applicazioni in tempo reale.
Pensando al turismo, i primi esempi vengono dai monumenti o dai musei.
Inquadrando un edificio col cellulare, ad esempio, sarà possibile vedervi ricostruite intorno scene di vita dell’epoca e molto altro.
Ma 5G significa anche accesso pressoché illimitato a dati, comunicazioni e servizi che creano una community virtuale fra turisti.
Una community internazionale che scambia informazioni, recensioni e pareri in tempo reale.
Gli usi concreti della nuova tecnologia di rete
Chi opera nel settore avrà a disposizione una quantità di dati mai vista prima. Potrà conoscere tendenze e abitudini degli utenti, rispettandone la privacy.
E affinare, di conseguenza, le proprie proposte elaborandole su target precisi e sempre più affidabili.
La realtà virtuale non sarà utile solo agli enti e alle pubbliche amministrazioni, ma anche ai privati.
Non a caso, le aziende di telefonia si sono già attivate per fornire servizi specifici.
Promuovere un evento o una mostra dandone un’anticipazione in AR o VR, può coinvolgere i potenziali utenti molto più di una semplice pubblicità tradizionale.
E ciò vale anche per una struttura, un tour, una destination.
Col 5G si darà una spinta in più all’Internet of Things, per avere stanze smart e hotel sempre più digitalizzati.
Per il turismo legato a meeting e congressi, le nuove caratteristiche di rete renderanno possibile una condivisione ottimale e superveloce di contenuti dal vivo.
3 – Big Data
Con l’avvento dell’e-tourism non è cambiato solo il modo di fare turismo, ma è cambiato lo stesso viaggiatore. Sono cambiate le sue abitudini.
Non si parte più solo in determinati periodi dell’anno. E sempre meno spesso si sceglie di rimanere fedeli a una tipologia di itinerario, di location, di esperienza.
Per questo è importante capire con precisione cosa cerca, di volta in volta, il viaggiatore. Ed è importante prevedere cosa vorrà in futuro.
La chiave per aprire questa porta proviene dai Big Data.
Quando un utente fa ricerche on line per scegliere una meta turistica, un volo, un albergo, i biglietti per una mostra o per prenotare un ristorante, lascia delle tracce on line.
Analizzare questi dati significa capire come si muove tra i diversi canali (social, siti web, blog, app, piattaforme) e, soprattutto, comprendere cosa desidera.
In cosa si traduce, a livello pratico? Andiamo a scoprirlo.
Sfruttare i Data, tra brand reputation e analisi della concorrenza
Prima di tutto, i Big Data sono utili per valutare le proposte dei nostri competitor.
Capire quali sono i loro errori, per non commetterli, o i loro punti di forza, per migliorare i propri standard.
È possibile scoprirlo direttamente dagli utenti, monitorando i social o le piattaforme che pubblicano opinioni e recensioni.
Analizzare i commenti sul web aiuta a comprendere quale sia la brand reputation della propria attività.
Un elemento oggi fondamentale, dal momento che sempre più viaggiatori – in particolare i giovani – desiderano visionare le recensioni on line prima di fare una scelta.
Non è un caso, dunque, che Google stia avendo un peso determinante anche per ciò che riguarda recensioni e reputation delle strutture.
La fidelizzazione del cliente
Strettamente legata alla reputation c’è la cura del cliente, che è uno degli aspetti più importanti se si punta alla fidelizzazione.
Lo studio dei Big Data migliora le performance, perché consente di sapere a quali aspetti il cliente tiene maggiormente. E quindi di ottimizzare il trattamento offerto.
In più, leggendo i Deep Data e gli Snart Data, impariamo quali sono le preferenze dei singoli utenti.
Si può così offrire loro pacchetti personalizzati studiati sugli interessi individuali.
Infine, l’analisi dei dati ha risvolti concreti anche sul Revenue.
Sfruttando le informazioni sulle navigazioni on line, possiamo sapere quale proposta presentare ad un utente specifico nel momento più opportuno.
4 – Sempre più smart con lo IoT
Una vera, grande svolta è data dall’Internet of Things (IoT), un sistema integrato di servizi che possono essere regolati in digitale.
Il suo avvento nel settore turistico non è una novità. Ma sta prendendo sempre più piede.
Se prima, infatti, era considerato appannaggio delle grandi catene, ora sta facendo breccia anche nelle piccole realtà.
Chi più e chi meno ha introdotto elementi di domotica che possono essere regolati da remoto.
Adesso tali sistemi sono messi a disposizione del cliente, che può gestirli come ritiene più opportuno.
Non solo dal punto di vista delle infrastrutture, ma anche da quello dei servizi stessi.
Ciò consente di migliorare il livello di soddisfazione degli utenti, di aumentare l’efficienza dei sistemi e anche di risparmiare sui costi.
Ecco perché, per il futuro prossimo e a lungo termine, vale la pena capire in quale direzione si sta andando e cosa fare per adeguarsi alle novità.
Hotel e B&B: digitale è meglio
Molte grandi catene hanno già approfittato delle possibilità offerte dallo IoT.
C’è chi ha lanciato un’applicazione per regolare il termostato e la tv in camera (Virgin), o chi ha affidato check-in e chek-out interamente allo Smartphone (KViHotel).
Da Marriot International doccia, specchio, rubinetto e condizionatore sono smart e si regolano da remoto.
Chi si occupa di hospitality può introdurre nuove soluzioni intelligenti.
A cominciare dalla gestione con comandi vocali di illuminazione, condizionatore, tapparelle, tv, apertura porte e finestre.
Fino ad arrivare alla comunicazione on line con lo staff per inoltrare richieste specifiche o per segnalare che il frigobar è vuoto.
Si possono contenere i costi monitorando la temperatura e l’umidità, sia all’interno delle strutture sia in giardino, in modo da far partire l’impianto di irrigazione solo quando ce n’è bisogno.
Sensori collegati alla rete possono comunicare se la stanza è vuota o se gli ospiti sono ancora all’interno.
5 – Il Blockchain
Col Blockchain i dati che immettiamo on line durante le operazioni che effettuiamo non sono più conservati tutti insieme a livello centralizzato.
Bensì vengono suddivisi e stoccati in ‘blocchi’.
In questo modo, diventa molto più difficile hackerare le informazioni o, per quanto riguarda le transazioni economiche, modificarle.
Le parole chiave di questa nuova forma di immagazzinamento dei dati sono sicurezza e trasparenza.
Perciò il blockchain inizia ad affermarsi in tutti i settori.
Nel turismo si possono pensare diversi usi del nuovo sistema.
Una possibilità è data dagli smart contract: sono contratti che si stipulano senza intermediari e che forniscono accordi preconfezionati. E, in quanto tali, maggiormente esenti da rischi.
Il ricorso a pagamenti completamente tracciabili e sicuri: ogni transazione è salvata in un nodo della catena e non può essere modificata.
Inoltre durante i viaggi non sarà più necessario effettuare il cambio della valuta: c’è più convenienza e minore incertezza.