Turismo Incoming, dal cinema idee vincenti per attrarre più stranieri in Italia
Un detto recita: “Il paziente dice il sintomo e il medico fa la diagnosi”, intendendo con questo che quando qualcosa che “sentiamo” è confrontato con un’altra persona ci diventa molto più chiaro.
Così per analogia, nella elaborazione e poi comunicazione di un prodotto turistico, è molto utile e magari anche scontato, mettersi in “ascolto” del turista stesso.
Naturalmente ci sono dati e statistiche da tener presenti e da cui partire.
Ma essendo il Turismo materia umana oltre che economica, gli indicatori “emozionali” che ci vengono del visitatore sono altrettanto importanti.
Cogliere questi segnali può essere fatto in molti modi, alcuni anche indiretti e addirittura creativi.
Prendendo spunto dal cinema, ad esempio, possiamo trarre delle immagini, quelle positive, che appartengono all’Italian Style su cui far leva anche nell’accoglienza turistica.
Guardare con occhi nuovi i film ambientati nel Bel Paese
Questo non significa forzare l ‘autenticità, inventando cose lì dove obiettivamente non ci sono, ma semplicemente guardare con occhi nuovi quello che ci circonda.
Per cogliere ed evidenziare quegli aspetti che corrispondono alle aspettative del visitatore, in questo caso d’oltralpe.
Durante il lockdown, almeno per me, la tv ha riacquistato un suo perché e così mi è capitato di seguire I Durrells, una serie tv ambientata a Cipro che ho molto apprezzato.
Al di là delle storie e vicende su cui sorvolo, mi hanno affascinato i luoghi: il mare azzurro del Mediterraneo, i porticcioli, le pinete.
Cipro, neanche a dirlo, è adesso nella mia “bucket list” dei posti da visitare.
Allo stesso modo, se vogliamo conoscere chi ci viene a trovare all’estero, un buon metodo potrebbe essere proprio quello di andarsi a guardare le loro produzioni o i film cult ambientati in Italia in cui emerge l’Italian Style.
I film che hanno fatto storia ambientati in location uniche
Non dobbiamo essere particolari esperti di cinema perché non ne venga subito in mente qualcuno: La Dolce Vita, La Vita è bella, il Postino, Nuovo Cinema Paradiso, ambientati rispettivamente a Roma, Arezzo, Procida, la Sicilia.
E poi Matera con la sua caratteristica di case nella roccia è stata location per molti film tra cui La passione di Cristo, Wonder Woman, James Bond. La Liguria è presente nelle ambientazioni del cartoon Luca.
Di seguito segnalo alcuni film ma, per chi volesse approfondire, c’è un mare di scelta perché fortunatamente l’Italia è un setting ideale.
Camera con vista. Romanticismo e passione
Il film del 1985 è del regista James Ivory ed è tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore inglese E. M. Forster, 1909.
Attraverso la storia d’amore dei due giovani protagonisti, Lucy e George, di diverso ceto e convinzioni, si raccontano le contraddizioni sociali di un’epoca di passaggio verso l’età contemporanea.
La prima parte del film (e del libro), che è quella che ci interessa, si svolge a Firenze durante un viaggio che fa incontrare i personaggi.
Lucy e la cugina più anziana hanno le stanze nella pensione Bertolini, purtroppo però la vista non è quella sperata sull’Arno.
Disappunto! Da qui si snoda il racconto introducendo i personaggi (per inciso, poi cambiano la stanza).
L’infinita bellezza di Firenze e le musiche di Puccini
Lucy visita Firenze, ammira l’arte e assiste casualmente a un episodio di violenza che la spaventa.
Per fortuna incontra George e continua la sua passeggiata con il giovane sul Lungarno.
Nei giorni successivi la gita fuoriporta a Fiesole, il carrettiere locale e “sua sorella”, il bacio, la dama inglese che conosce i posti e fa da guida.
Il romanzo prende vita e il viaggio in Italia segna uno spartiacque tra un prima e un dopo nella vita della protagonista Lucy.
Nella colonna sonora del film ci sono “O babbino caro” e “Chi il bel sogno di Doretta” di Puccini. (Qui l’intervista al regista sul film 30 anni dopo).
Un Té con Mussolini. L’arte patrimonio di tutti
Il film, del 1999, è uno degli ultimi del grande regista Zeffirelli. Racconta in parte la sua storia d’infanzia.
La coproduzione e la sceneggiatura però è inglese, e si vede, dello scrittore John Mortimer.
Qui sono in scena un gruppetto di signore ex patria inglesi un po’ “taglia e cuci”, diremmo noi, tanto da essere soprannominate “gli scorpioni”.
L’appuntamento è settimanale al Caffè per un tè, per parlare di arte ma anche sparlare sui nuovi arrivati americani nella community.
L’Italia dei circoli culturali durante la seconda guerra mondiale
Il periodo storico è quello tra l’ascesa di Mussolini e la seconda guerra mondiale.
Gli avvenimenti mondiali naturalmente stravolgono anche le vite di queste signore che vengono fatte prigioniere e poi salvate dall’arrivo degli americani.
Luca è il giovane protagonista italiano, nato da una storia illegittima del padre commerciante di tessuti con una ragazza americana.
È cresciuto come gentlemen dalla baby sitter inglese, almeno finché non viene spedito in Austria a imparare il tedesco, lingua del futuro secondo il padre.
Firenze e San Gimignano sono i luoghi delle location.
L’Italia è quella déco dei Caffè, le prime macchine e la sidecar, la classe emergente americana, la nobiltà, la borghesia, i circoli culturali d’élite.
L’Italia è considerata come “casa” propria dai protagonisti stranieri perché l’Arte è la loro dimensione. (Qui le location del film).
The trip to Italy. Il viaggio on the road
Film e Serie tv Britannica del 2014 racconta di due vecchi amici di mezza età che fanno il road trip a tappe nei posti più blasonati.
Qui l’Italia fa da background per uno sguardo su se stessi… e sentirsi ancora giovanotti.
I clichè sono tutti presenti cibo, glamour, belle ragazze.
E fanno da sfondo a una fase di passaggio esistenziale dei due personaggi che è quella del mezzo del cammin di nostra vita.
Il viaggio non a caso è on the road con l’automobile ammiraglia che percorre paesaggi incantevoli – Liguria, Toscana, Costiera Amalfitana – alla guida di un sogno (e non solo) per i protagonisti.
Vacanze romane. Gioia di vivere e dolce vita
Il film è del regista William Wyler, anno 1953.
Due grandi divi di Hollywood Audrey Hepburn e Gregory Peck, rispettivamente nei panni di una giovane principessa in viaggio ufficiale a Roma che gira in incognito, e dello scaltro reporter a caccia di scoop che la segue per un giorno ma, ahimè, se me innamora.
Quasi inutile chiedere a un ragazzo della Generazione Z se conosce il film.
Molto probabilmente la risposta è no.
A meno che sia venuto a Roma e abbia fatto caso alla foto di Audrey e Gregory sorridenti in vespa, stampata su calendari, t-shirt, borse in tela, tazze, quadri, in ogni edicola di souvenir dal Vaticano a Fontana di Trevi.
Il film cult narra in effetti una Roma, e un’Italia, che non c’è più.
Un mito narrativo che resiste nel tempo
Ma se il mito narrativo ancora persiste ci sarà un perché.
Al di là dei paparazzi in voga nella Cinecittà di allora, la Vespa è l’icona della libertà e spensieratezza.
Ancora oggi è così, come quel cono gelato sulla scalinata di Trinità dei Monti a “immortalare” un momento di felicità.
Cuori calmi e appassionati. Glamour sofisticato tra Arte e Cultura
Il film “Between calm and passion”, 2001, è opera del regista Isamu Nakae.
Narra la storia d’amore di due ragazzi giapponesi innamorati ai tempi dell’università e che poi si erano separati.
Dopo qualche anno si ritrovano a Firenze.
Lui, Junsei, è restauratore d’arte mentre la ragazza, Aoi, è fidanzata con un ricco Americano.
Lavora in una gioielleria a Milano. Il legame tra i due è ancora molto forte, ma fanno scelte di vita diverse. Alla fine l’amore vince.
Firenze è la cornice per parlare d’amore e passione. Ci sono arte, artigianato, lusso, eleganza (specialmente nell’outfit della protagonista), vino, musica classica, design raffinato.
E poi ambientazioni come le bellissime immagini pastello di Ponte Vecchio.
Tra le scene finali, l’incontro dei due sulla cupola del Duomo con vista sulla città e le coppiette sullo sfondo.
Altri elementi: la bicicletta e il motorino con cui il ragazzo gira per le vie della città.
Da Bollywood l’immagine di un’Italia allegra e sensuale
Infine un salto a Bollywood! Il video soundtrack del film War è ambientato a Positano.
Come dal ritornello “In the Sun and The sea and the sand in the night, I feel all right”, qui è di scena l‘allegria e sensualità della festa italiana.
O Italian Fiesta, come spesso viene anche definita negli altri Paesi, ignorando confini e lingue del Mediterraneo.