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Turisti stranieri in Italia: la condivisione del viaggio sui social network

Turisti stranieri in Italia - Roma

Chi tra noi è nato del secolo scorso (il che non significa necessariamente appartenere alla belle époque!) ricorda coma al rientro delle vacanze c’era sempre chi organizzava una serata tra amici con la classica frase terrificante: “Così vi facciamo vedere anche le foto del nostro viaggio”.

A volte andava anche peggio. Non si veniva neanche avvertiti e così dopo il caffè, quando ci si spostava in salotto, il marito tirava fuori un proiettore e una cassetta con una scatola di diapositive.

Oppure un filmino super8 o, ancora, un pacco di foto a colori in carta Kodak.

Seguiva descrizione dettagliata e commenti sul posto, l’albergo, le attività, e quant’altro.

In qualche modo questo rituale passaparola può essere l’antesignano delle condivisioni sui social e delle recensioni.

Il viaggio non termina una volta a casa, c’è il momento della condivisione.

Le mode e le tendenze che influenzano le scelte di viaggio

Per chi ha viaggiato è un momento di passaggio per continuare a rivivere gli attimi della vacanza prima di distaccarsene definitivamente con la ripresa della routine.

Per chi ascolta è uno scambio di informazione che può o non può influenzare la prossima scelta della vacanza.

Ci sono mode, luoghi, attività che riguardano lo status symbol e – che lo vogliamo o no, che ne siamo consapevoli o meno – influenzano le nostre scelte.

La vacanza è poi per antonomasia lo spazio e il tempo che ci concediamo per sentirci quello che sogneremmo di essere.

Ma, ahimè, dura poco e ci resta il racconto per riviverlo.

L’immagine viaggia e comunica il sightseeing, il luogo

Fin qui abbiamo parlato del mondo analogico.

Ma anche chi è nativo digitale avrà riconosciuto dei termini familiari: racconto, condivisione, passaparola, amici, influenzare, immagini.

In effetti la condivisione del viaggio vis à vis si è spostata al mondo virtuale del web! Ed è in diretta, invece che in differita di un settimana per lo sviluppo della pellicola.

La società postmoderna è stata definita oculocentrica per via del ruolo dominante delle immagini.

Il racconto moderno del viaggio dalle cartoline, alle foto, ai filmati è soprattutto visivo.

Dalla cartolina al social sharing

A questo punto ci si schiude l’oceano di Internet, un orizzonte davvero infinito dove bisogna quantomeno avere una bussola di orientamento.

Perché gli aspetti che concernono il web sono davvero tanti.

Il viaggiatore cerca, s’informa, recensisce, valuta, condivide, consiglia, invia messaggio, crea video ecc.

Utilizza le varie piattaforme a disposizione. Non è solo destinatario di un messaggio ma è il divulgatore attivo della sua vacanza nei social .

Nel caso del turista straniero il feeling reale non è tanto, o soprattutto, a mio avviso, da ricercarsi nelle apposite recensioni pubbliche.

Infatti queste tendono a dare una valutazione d’acquisto che giudica più o meno bene un prodotto o servizio.

Piuttosto è nelle condivisioni personali, informali che si esprimono la propria percezione di sé nel viaggio.

Cosa fa e vede il turista straniero quando viene Italia

Quando il turista straniero visita una località sceglie alcune cose da fare e da vedere.

Segue una personale interpretazione del posto secondo una propria preferenza.

E lo fa sulla base di alcuni indicatori che erano stati già pensati e messi non casualmente a sua disposizione dalla destinazione. Una mappa turistica per l’appunto.

Questa mappa di luoghi da vedere e cose da fare sul posto è in tempo reale nei social e più in generale con Internet.

Il turista è sempre connesso grazie al mobile, segue mappe, fa ricerche, visita guide e siti, ristoranti, recensioni, condivide nei social, fa video call, dirette, ecc..) e contemporaneamente si muove fisicamente sul posto.

Questa condivisione dei momenti di viaggio attraverso i social (prima, dopo e durante) benché abbia segnato una rivoluzione, è in continuità con quanto avveniva nell’era pre social, tanto che la “conversazione” secondo il marketing 4.0 è il corrispettivo della promozione nei vecchi media.

Cosa condividono i turisti stranieri sull’Italia

Sui social il turista straniero in Italia racconta in una versione del tutto personale le esperienze tracciate e messe a disposizione nei vari canali di informazione di luoghi, attività, emozioni.

Il ruolo centrale dell’immagine nell’era del digitale sembra essere in piena continuità con il passato.

Addirittura il racconto diventa visivo. Mentre il testo scritto lo supporta spesso come “caption”.

L’immagine del web diventa essa stessa narrazione nello storytelling,

È interessante notare come le parole scelte siano soprattutto ‘sensoriali’.

Ad esempio in inglese per descrivere un cibo troviamo rich, savory, fragrant, sweet, ecc.

Così come in italiano: delicato, dolce, appetitoso, invitante, gustoso.

Che tradotti in caption emozionali possono diventare sweet dreams, sweet moments, chilly day, brilliant experience, E così via.

Le immagini più ricorrenti condivise dagli stranieri

Non si tratta qui di fare un’analisi sociometrica del sentimento dei turisti verso una località che emerge dalle condivisioni social.

Chi studia questi aspetti ha a disposizione strumenti di analisi adeguati.

Possiamo tuttavia dare lo stesso un’occhiata en volant e capire quali sono le immagini più ricorrenti considerate dal turista straniero nel suo viaggio in Italia.

Prima di vedere cosa il turista condivide sull’Italia, vediamo anche velocemente dove avvengono queste condivisioni, seguendo il suggerimento di McLuhan per cui “The medium is the message“.

Le principali piattaforme di social sharing

Turismo Incoming - Duomo Milano

Facebook

Nelle pagine personali vengono taggati luoghi, persone, emozioni.

Le foto possono diventare copertine, racchiuse in album.

Facebook ti ricorda gli anniversari, i momenti speciali che puoi ricondividere.

Una vacanza viene spesso anticipata e preparata visitando i gruppi di interesse, le pagine tematiche.

Una località, un albergo o un ristorante, vengono pre visitati nelle loro pagine per averne un’idea

Instagram

È il regno degli influencers nel mondo degli hashtag.

I tag sono usati a proposito con cognizione, ma anche in modo creativo, #senzaunperchè #comequandofuoripiove.

E va bene anche così perchè te li puoi inventare e farli diventare tuoi slogan, seguirli, copiarli.

Le foto sono di alta qualità anche se i filtri sono usati a rimarcare il sentimento.

Prevalgono i selfies. I mini video reels sono molto curati, editi con colonna sonora di sottofondo.

I viaggiatori della porta accanto tendono a imitare i grandi influencer a cui in qualche modo ambiscono al ruolo.

Se non rischiassi il linciaggio, tra il serio e il faceto, oserei dire che sono un po’ la versione moderna delle soap opera. Su instagram si entra nel mood del posto.

Pinterest

È il visual search per eccellenza.

Erroneamente viene definito social ma in realtà è un grande catalogo dove tutti gli argomenti sono raggruppati in categorie.

Si condividono nel senso di resharing le foto più belle nei propri folder.

Il criterio di base è quello del “my kind of style”. È inspirational alla potenza.

Se vuoi cercare un vestito, una nuova cucina o un piatto tipico, su Pinterest trovi te stesso nel senso che le immagini sono così tante che vai dove preferisci.

E Pinterest stesso ti suggerisce le varianti sul tema per “raccogliere le idee”.

Viene da sé che una destinazione ha qui il suo palcoscenico privilegiato.

Flickr

È una piattaforma community dove organizzare, condividere e catalogare le foto.

Gli scatti sono molto curati e selezionati, il livello è alto se non addirittura professionale.

Viene utilizzato da chi ama la fotografia anche se a livello amatoriale.

Le immagini dei luoghi sono di tipo artistico o realistico.

In questo caso non c’è uso dei filtri e il posto – anche se pur sempre attraverso lo sguardo del fotografo – emerge per come è.

Blog

Non essendo un social media meriterebbe un discorso a parte.

Nasce come spazio personale dove scrivere dei propri interessi in questo caso di viaggio.

Nel gergo dei blog di viaggio prevalgono titoli come “The best 5,10, ecc.”, “Not to miss in”, “A selection of must see”, ecc.

Il contenuto quando è condiviso nei social e nei gruppi non genera per se conversazione.

Google con i trend fornisce un altro strumento utile per vedere le tendenze nelle ricerche geolocalizzate che vengono associate con una certa località.

Alcune voci sono correlate specialmente in concomitanza di eventi e mostre, ad esempio Italy con Firenze e Firenze con Donatello e Palazzo Strozzi.

Le immagini ricorrenti sul viaggio in Italia

Per ogni destinazione ci sono molteplici tag che vengono condivisi sui social in tempo reale.

Da un lato ci sono viaggiatori, influencer, online media.

Dall’altro destination manager, strutture di accoglienza, servizi turistici, blogger.

Di seguito alcune tra immagini più ricorrenti che si trovano mettendo l’hashtag #Italy (che ha oltre un milione e mezzo di post solo su Instagram).

Oppure o #italyholiday, a sua volta molto utilizzato dai viaggiatori.

Cibo e bevande

Il cibo e la cucina italiana sono tra i riferimenti più popolari.

Troviamo cappuccino, caffè, gelato, pasta, colazione, vino, aperitivo, pasta fatta in casa.

Monumenti e paesaggi

I luoghi della storia, l’arte e i must seeing come ad esempio Ravello, il Colosseo, la torre di Pisa sorretta in prospettiva, Ponte Vecchio, Ponte di Rialto, Fontana di Trevi.

Paesaggi e frutti

Le ambientazioni campestri legate ai paesaggi classici: il limone di Sorrento, il cipresso toscano, gli oliveti, i vigneti, le arance.

Mezzi di trasporto

Bici, macchine d’epoca, cinquecento, vespa, Ferrari.

Abbiamo visto però, dagli esempi menzionati sopra, che questi tag riprendono dei filoni narrativi già esistenti e tramandati. In alcuni casi scontati.

Proporre immagini e contenuti originali

A mio avviso chi comunica una destinazione ha il compito del distinguo.

Ha l’opportunità anche attraverso la condivisione sui social, di presentarsi in una veste nuova e indicare ai follower nuove mappe a disposizione.

Proporre a chi viaggia diverse angolature. Chi opera nel settore può e deve incoraggiare una nuova visione, non per forza scontata e retorica di un posto.

Potrebbe ad esempio puntare sul turismo sostenibile.

Una sfida certamente non facile, ma che vale la pena fare. Non solo perché si punta sul presente e il futuro dei viaggi.

Ma anche e soprattutto perché, per farsi notare, è di vitale importanza differenziarsi.

I prodotti omologati possono proporli tutti con un banale copia e incolla. Ma non suscitano interesse.

Un’immagine originale, al contrario, è destinata a riscuotere interesse. E – perché no? – diventare trending topic.