Turistico istituti professionali commerciali: è tornato o non se n’è mai andato?
La recente seconda prova di tecniche professionali dei servizi commerciali ha previsto la Curvatura Turismo.
Se non ricordo male, negli ultimi tempi, a noi docenti – che abbiamo lottato per connotare l’identità ad ambito turistico degli Istituti Professionali con indirizzo commerciale – ci è sempre stato detto da molti dirigenti scolastici, da dirigenti regionali, da esperti e funzionari MIUR che, nel predetto corso di studi, il turistico non esiste più. Al suo posto, è stato creato un unico indirizzo: Servizi commerciali.
Spesso, infatti, è stato più volte ribadito che il riordino dell’Istruzione Secondaria Superiore ha fortemente cambiato le caratteristiche dell’indirizzo Commerciale; il diplomato dell’indirizzo commerciale è dotato di una preparazione non rigidamente settoriale, che gli permette di spaziare dall’ambito strettamente commerciale delle aziende manifatturiere a quello dei servizi, in particolare dei servizi turistici.
Inoltre, in Emilia Romagna e in molte altre regioni, è stata persino eliminata la qualifica attinente l’indirizzo turistico, nonostante per la qualifica di Operatore della Promozione e Accoglienza Turistica le indicazioni Nazionali prevedano due indirizzi di figura: indirizzo servizi del turismo e indirizzo strutture ricettive.
E all’Esame di Stato 2015?…Le prove d’esame di Stato si sono rivelate diverse
Nella seconda prova, della corrente sessione d’esame MM994 IPC8 Curvatura Turismo, emergono contenuti chiaramente afferenti al programma che precedentemente – (ante Gelmini) – veniva sviluppato da tecnica dei servizi e pratica operativa.
Attualmente, però, in tutti gli istituti professionali ad indirizzo commerciale, la compresenza di tecniche professionali dei servizi commerciali (cl. di concorso A017) è – dalla classe prima alla quinta – con informatica (A042 o A076). E in molti continuano chiamare la co-docenza con il nome della classe di concorso, ossia laboratorio trattamento testi.
Sarà forse una questione di “scelte atipiche”? Certo è che le discipline tecnico-pratiche, negli Istituti professionali, connotano fortemente il percorso di studi e sono il fulcro della didattica laboratoriale.
Informatica (o trattamento testi) nelle classi quarta e quinta ad indirizzo turistico non c’è mai stata sicuramente, dal progetto ’92 in poi.
L’ambito turismo (o curvatura turismo) esiste?
Come è risaputo, le quote di autonomia e flessibilità non consentono facilmente di modificare i quadri orario in relazione alle esigenze delle famiglie e degli indirizzi di studio della scuola, perché esistono molti vincoli: non creare soprannumerarietà tra i docenti, non togliere una disciplina a favore di un’altra, non decurtare ore a una materia che ha solo due ore settimanali, le scelte degli uffici scolastici regionali in relazione alle ore residue, ecc.
Pertanto, molti collegi docenti preferiscono non discutere nemmeno dell’argomento. Nella fattispecie si tratterebbe di reinserire – al di là della specificità della compresenza – le discipline cardine dell’ambito turistico: geografia del turismo e storia dell’arte e dei beni culturali.
Per risolvere questa impasse è auspicabile insistere affinché il MIUR attivi l’opzione Servizi del Turismo come è analogamente avvenuto per l’opzione Commerciale Pubblicitaria.
E nell’attesa dei tempi del MIUR? Tra una riforma e l’altra, la scelta di come caratterizzare la curvatura turismo spetta a ogni singolo collegio docenti.
Purtroppo, molti docenti non hanno tuttora capito in cosa consista il famigerato quadro B4 con tutte le varie sfaccettature, né tantomeno si sono interessati. D’altronde basta conservare il proprio posto di lavoro dietro la cattedra.
Come biasimarli? Non l’hanno capito nemmeno molti dirigenti.
Forse nemmeno io?