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Aiuto per inquadramento per progetto di promozione turistica

Buongiorno e grazie per l’attenzione al quesito che andrò a porre e che spero venga raccolto da Mister X:
Causa mancanza di competenza o superficialità dei professionisti interpellati mi ritrovo oggi a dover risolvere una casisitica che in altre discussioni sono già state affrontate ma l’esperienza mi insegna che ogni situazione è un caso a sè.
Lo scenario è il seguente:

Sto portando avanti un progetto turistico i rivalutazione del territorio (opero in un borgo abruzzese di 600 abitanti a 900 s.m.l. ed uscita autostradale a 15km) fuori da ogni direttiva turistica “di massa” e sconosciuto ai più tranne per gli eventi di natura artistico/culturale che portiamo avanti come associazione da 5 anni e che ha portato finora più di 1500 visitatori seppur di nicchia e della quale sono il presidente.
Il progetto prevede la creazione di una filiera “corta” di soggetti che operano sul territorio ovvero: 1 b&b, un’agriturismo dotato di alloggi, tre maneggi e un’azienda apistica che ha una sua linea di prodotti.
Il progetto vuole accogliere visitatori che alloggeranno nelle due strutture di cui sopra a cui si aggiungerebbero due case ad uso b&b che sarebbero gestite dall’associazione (apertura di P.IVA come property manager) ?? e che avranno la possibilità di partecipare ad esperienze quali:
  • Escursioni in autonomia in montagna a piedi e con mtb elettriche (l’associazione fornirebbe/noleggerebbe le attrezzature necessarie)
  • Tour del borgo in autonomia con la fornitura di audioguida da parte dell’associazione
  • Degustazioni delle eccellenze enogastronomiche locali (realizzata dall’associazione con sommelier abilitato)
  • Sessioni di yoga outdoor (con l’ausilio di personale qualificato)
  • Visite in apiario (con tute da apicoltore fornite dall’associazione)
  • Passeggiate a cavallo o trekking in montagna per i più esperti (attività fornita dalle ASD partner)
Il progetto prevede la realizzazione di un sito web dal quale effettuare le prenotazioni degli alloggi (per un minimo di tre notti) e durante il soggiorno svolgere le attività di cui sopra; per un’organizzazione ottimale ma soprattutto evitare i no-show sui soggiorni e per le attività previste si vuole un pre-pagamento e/o caparra confimatoria.

Per completezza di informazione:
  • Nessuna intenzione di EVITARE tassazioni o regimi particolari, tutto trasparente e transato su c/c bancario o POS da parte dell’associazione (evitare lungaggini ai clienti e utilizzo di contante visto che il bancomat più vicino è a 8km)
  • La titolarità del sito web e le transazioni di pagamento verrebbero collegate alla mia associazione
  • Abbiamo già una partita IVA attiva anche se mai utilizzata per attività commerciali od altro
  • Tutte le attività saranno coperte da RC fornita da assicurazione attraverso l’affiliazione dell’associazione a soggetto federale riconosciuto CONI (ed ulteriore assicurazione fornita dalle ASD partner come anche dagli host)
  • Nessuna intenzione di APPLICARE ricarichi e/o margini sui soggiorni ed attività dei partner se non quelli squisitamente legati alle commissioni bancarie di incasso e gestione pagamenti elettronici
Ora i passaggi più delicati:
  • Siamo consapevoli di dover rivolgere le attività ai non soci in quanto la normativa regionale come quella di riferimento (D.L. 74/2018 e Codice del Turismo) pone restrizioni doverose
  • Il D.L. come il Codice definisce “servizio collegato” non riconducibile ad un “pacchetto” le attività che hanno un’importo inferiore al 25% del costo riconducibile a quello principale (nel mio caso i soggiorni)
  • Servizi collegati e/o aggregati non sono da considerarsi tali se prenotati dopo le 24 successive alla prenotazione del servizio principale (nel mio caso il soggiorno) pertanto si potrebbero fornire in un momento successivo
  • Sono disponibile all’attivazione di una polizza assicurativa di pari livello a quelle previste per i TO e ADV
Le domande pertanto sono le seguenti:
  • È necessario trovare un’accordo commerciale con un T.O. o ADV per vendere i nostri servizi, magari in franchising ? (sarebbe una situazione a mio avviso alquanto grottesca, come a dire che un’allevamento bovino per vendere la sua carne deve aprire una macelleria);
  • Ritenete fattibile con le dovute correzioni in statuto che la mia associazione possa utilizzare il codice ATECO per attività di marketing associato a quello per attività di prenotazione e quello di property manager (per la gestione dei due appartamenti) ?
  • In alternativa più “pulito” che tali attività con codici ATECO per marketing e prenotazione siano portate avanti da me (già titolare di P.IVA) e contrattualizzare sia l’associazione che i partner per i servizi resi ? Di conseguenza fatturando ai clienti le sole commissioni di prenotazione e tutti i servizi resi dai partner con ricevute/fatture a loro intestate ?
Spero vivamente di avere un punto di vista da Mister X che vedo veramente preparato sulla materia.

Un cordiale saluto e mi scuso se ho scritto un tema ma ritenevo necessarie tutte le specifiche del caso.
 

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