GiovanniNS
Membro
Buongiorno,
vorrei sottoporre alla Vs. attenzione la seguente problematica: nell'azienda alberghiera dove lavoro (sotto i 15 dipendenti) io sono quello con l'anzianità più alta, inizialmente portiere di notte fisso, poi turnante (notti e pomeriggi, poi anche notti, pomeriggi e sporadiche mattine), alla fine turnante fisso pomeriggi e notti per dare riposo e ferie al portiere di notte fisso, le altre figure sono diiurnisti, con due diurniste che fanno, in caso di necessità, 2/3 notti al mese. Il portiere di notte fisso si è ammalato improvvisamente e io sono stato chiamato a sostituirlo in giornata (avrei dovuto fare il pomeriggio, mi hanno chiamato la mattina per fare la notte, poco preavviso ma ci sta in emergenza), e quindi io sono andato a ricoprire i cinque turni di notte con smontantura e riposo, come da normativa, e fin qui tutto bene, però la mia domanda è la seguente: per quale motivo i miei giorni di riposo devono sempre cadere in due giorni per me inutili (il lunedì e il martedì) solo per il fatto che questo risponde meglio alle esigenze aziendali? Per me non è un problema fare il notturno, ma trovo poco giusto, poco corretto, poco democratico, lesivo della mia vita privata e pregiudizievole rispetto al mio grado di anzianità (non livello, ma anzianità) più elevato rispetto a tutti gli altri miei colleghi del front office. C'è qualcosa che posso fare per rivendicare il diritto a spostare i miei riposi (2 giorni, smontatura e riposo) in giorni a me più utili e confacenti? Non trovo giusto che se io accetto di fare il turno di notte per un periodo intermedio (1-3 mesi, e sottolineo che sono l'unico in grado di fare e sopportare tali turni notturni dove lavoro, gli altri miei colleghi non ne sono in grado o non vogliono farlo), io debba anche accettare tout court, e in maniera tranciant, dei giorni fissi di riposo (il lunedì e il martedì) solo perché questi erano quelli del portiere di notte fisso. Non lo trovo per niente giusto.
Grazie della lettura e rimango in attesa di Vs. parere al riguardo.
vorrei sottoporre alla Vs. attenzione la seguente problematica: nell'azienda alberghiera dove lavoro (sotto i 15 dipendenti) io sono quello con l'anzianità più alta, inizialmente portiere di notte fisso, poi turnante (notti e pomeriggi, poi anche notti, pomeriggi e sporadiche mattine), alla fine turnante fisso pomeriggi e notti per dare riposo e ferie al portiere di notte fisso, le altre figure sono diiurnisti, con due diurniste che fanno, in caso di necessità, 2/3 notti al mese. Il portiere di notte fisso si è ammalato improvvisamente e io sono stato chiamato a sostituirlo in giornata (avrei dovuto fare il pomeriggio, mi hanno chiamato la mattina per fare la notte, poco preavviso ma ci sta in emergenza), e quindi io sono andato a ricoprire i cinque turni di notte con smontantura e riposo, come da normativa, e fin qui tutto bene, però la mia domanda è la seguente: per quale motivo i miei giorni di riposo devono sempre cadere in due giorni per me inutili (il lunedì e il martedì) solo per il fatto che questo risponde meglio alle esigenze aziendali? Per me non è un problema fare il notturno, ma trovo poco giusto, poco corretto, poco democratico, lesivo della mia vita privata e pregiudizievole rispetto al mio grado di anzianità (non livello, ma anzianità) più elevato rispetto a tutti gli altri miei colleghi del front office. C'è qualcosa che posso fare per rivendicare il diritto a spostare i miei riposi (2 giorni, smontatura e riposo) in giorni a me più utili e confacenti? Non trovo giusto che se io accetto di fare il turno di notte per un periodo intermedio (1-3 mesi, e sottolineo che sono l'unico in grado di fare e sopportare tali turni notturni dove lavoro, gli altri miei colleghi non ne sono in grado o non vogliono farlo), io debba anche accettare tout court, e in maniera tranciant, dei giorni fissi di riposo (il lunedì e il martedì) solo perché questi erano quelli del portiere di notte fisso. Non lo trovo per niente giusto.
Grazie della lettura e rimango in attesa di Vs. parere al riguardo.