<em>@laurab wrote:</em><blockquote>Ciao a tutti,<br />
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volevo sapere se, facendo un corso in Lombardia o Veneto di guida turistica, poi posso presentarmi col patentino in un paese dove si parlano le lingue indicate sull'abilitazione oppure se devo rifare corso e tutto. Con estero intendo Francia o Belgio.<br />
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E se viceversa facessi un corso di guida in Belgio o Francia, posso poi "convertirlo" se un giorno volessi rientrare in Italia?<br />
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Grazie</blockquote><br />
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Ciao, Laura!<br />
Ti dico che la tua aspirazione è anche la mia e anch'io, da quel che capisco, sono un francofono e francofilo come te...<br />
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Allora, la questione è abbastanza complessa...<br />
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Parto dal primo punto, dall'Italia all'estero...<br />
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In Francia la professione turistica è regolamentata a livello ministeriale e la qualifica si ottiene dopo aver sostenuto un anno di corso universitario con tanto di stage... La qualifica vale per le aree indicate, un po' come per le province o regioni da noi. In Belgio non so ancora chi disciplina la materia, ma so che la qualifica è nazionale, in quanto il paese è piccolo...<br />
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Ottenendo un patentino in Italia, è possibile chiedere alla prefettura francese (ad esempio: di Lione) il riconoscimento della qualifica, il che evita di seguire (e pagare) il corso universitario, anche se è d'obbligo (come è giusto che sia) sostenere l'esame per dimostrare l'effettiva conoscenza del territorio d'oltralpe in questione.<br />
ATTENZIONE: non sempre il riconoscimento è automatico, perché da quel che ho capito, si fa distinzione tra territorio e territorio. Per intenderci in poche parole: la qualifica presa in un'area italiana considerata di minore importanza (non faccio esempi specifici perché nessuno si senta offeso) non dà diritto alla qualifica in centri come Parigi, Marsiglia, Lione... Insomma, la guida della provincia di Vattelapesca non è equiparabile a quella di grandi centri francesi... Occorrerebbe il patentino di città come Roma, Firenze, Milano, Venezia...<br />
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Sul Belgio anch'io sto prendendo informazioni... Per cui al momento non posso darti una risposta precisa in merito e mi astengo dal parlarne per ora. Non credo sia molto dissimile da quel che accade in Francia, ma non ci metto la mano sul fuoco.<br />
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Per quanto riguarda il percorso inverso, dall'estero all'Italia, sicuramente ricorderai le facilitazioni approvate con la legge Bersani, ora abolita.<br />
Ad ogni modo, Il decreto legislativo n. 206 del 2007, che recepisce la direttiva comunitaria n. 36 del 2005, consente il riconoscimento del titolo di guida e accompagnatore turistici ai cittadini già in possesso del titolo conseguito in un paese comunitario. Se si è già GT o AT in un paese comunitario oppure non comunitario occorre presentare domanda di riconoscimento alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Italiano, Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo; analoga domanda, in particolare una “dichiarazione preventiva in caso di spostamento del prestatore”, va inoltrata se si desidera fare la guida a carattere temporaneo e occasionale in Italia.<br />
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Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti e approfondimenti ed hai a disposizione anche la mia mail per ogni ulteriore contatto! :wink: