Buongiorno, risiedo in Calabria e la L.R.34/2018 che regolamenta la normativa sulla classificazione delle strutture ricettive extralberghiere. , non tiene conto di alcune situazioni che potrebbero creare problemi alla richiesta del CIR e del relativo CIN; mi spiego: da parte di un privato cittadino che ha 1 o 3 appartamenti il problema non si pone per le suddette richieste, in quanto l'art.19 dispone che non sono imprenditori, basta solo comunicare al Comune di residenza tale situazione; nel momento in cui il privato cittadino è un professionista iscritto al proprio Ordine professionale, per esercitare la libera professione, ad esempio un avvocato o un commercialista, che ha ereditato 4 o 5 appartementi, regolarmente registrati al Catasto Urbano, sorge un problema, infatti proprio per il possesso di oltre 3 appartamenti, bisogna presentare la SCIA al Comune (è un inizio attività di locazione immobili a tutti gli effetti) e poi ai vari uffici di competenza le altre comunicazioni inerenti. Il problema è che scatta l'incompatibilità tra esercizio professione e attività di locazione immobili (c'è scritto chiaramente nelle norme deontologiche degli Ordini); per cui paradossalmente l'avvocato o il commercialista non potranno ottenere il CIR/CIN e locare gli immobili in questione. Cosa ne pensate, grazie